Ci
è stata sollecitata la pubblicazione del discorso di Marta
Evangelisti ( nella foto) del 12 aprile scorso sulla SANITA' NELL'ALTO MEDIO RENO,
Dai
primi mesi del corrente anno, si è iniziato a riparlare del
Programma di Assistenza territoriale e della rete nella Area
Metropolitana di Bologna.
Inizialmente solo nelle sedi istituzionali, quali CTSS e Distretto socio sanitario, sino a quando, trapelata qualche notizia, da più parti è stato richiesto un confronto pubblico, al fine di acquisire informazioni certe, un confronto ed il primo risulta essere avvenuto proprio qui in Città Metropolitana.
Infatti in seno alla Prima Commissione, convocata con lo specifico oggetto afferente la "sanità nell'Alto e medio Reno", si sono confrontati il Direttore della Azienda Sanitaria, l'assessore delegato in CTSS, alla presenza dei Sindaci, degli amministratori di maggioranza e di minoranza di quel comprensorio territoriale.
Già in quella occasione è parsa chiara la esposizione della Azienda, cui non è susseguita una altrettanto evidente presa di posizione, da parte di alcuni Sindaci presenti, nei confronti di una proposta presentata come "possibilmente modificabile": nè in quella sede, nè successivamente.
Alla suddetta convocazione, ha fatto seguito sabato scorso, la prima manifestazione di protesta, tenutasi a Vergato ove, numerosi abitanti di quel comprensorio, sono scesi in piazza accanto a Comitati di liberi Cittadini e Amministratori di minoranza, al fine di contestare il prospettato riordino relativo a quel presidio ospedaliero.
Accanto a loro si sono uniti i Sindaci, i 4 Sindaci in carica, i quali, non hanno riferito nulla di nuovo, se non ribadire la loro preoccupazione, auspicando una modifica del progetto prospettato.
Questa sera infine, proprio quegli stessi Sindaci hanno convocato un Consiglio Comunale congiunto, aperto alla popolazione, sempre sullo stesso tema, relativo a quel presidio ospedaliero.
Inizialmente solo nelle sedi istituzionali, quali CTSS e Distretto socio sanitario, sino a quando, trapelata qualche notizia, da più parti è stato richiesto un confronto pubblico, al fine di acquisire informazioni certe, un confronto ed il primo risulta essere avvenuto proprio qui in Città Metropolitana.
Infatti in seno alla Prima Commissione, convocata con lo specifico oggetto afferente la "sanità nell'Alto e medio Reno", si sono confrontati il Direttore della Azienda Sanitaria, l'assessore delegato in CTSS, alla presenza dei Sindaci, degli amministratori di maggioranza e di minoranza di quel comprensorio territoriale.
Già in quella occasione è parsa chiara la esposizione della Azienda, cui non è susseguita una altrettanto evidente presa di posizione, da parte di alcuni Sindaci presenti, nei confronti di una proposta presentata come "possibilmente modificabile": nè in quella sede, nè successivamente.
Alla suddetta convocazione, ha fatto seguito sabato scorso, la prima manifestazione di protesta, tenutasi a Vergato ove, numerosi abitanti di quel comprensorio, sono scesi in piazza accanto a Comitati di liberi Cittadini e Amministratori di minoranza, al fine di contestare il prospettato riordino relativo a quel presidio ospedaliero.
Accanto a loro si sono uniti i Sindaci, i 4 Sindaci in carica, i quali, non hanno riferito nulla di nuovo, se non ribadire la loro preoccupazione, auspicando una modifica del progetto prospettato.
Questa sera infine, proprio quegli stessi Sindaci hanno convocato un Consiglio Comunale congiunto, aperto alla popolazione, sempre sullo stesso tema, relativo a quel presidio ospedaliero.
Alla
seduta parteciperanno anche i vertici della Azienda Sanitaria, nonchè
il Presidente del Distretto socio sanitario Mastacchi. L'attenzione è
alta, in tutto il territorio: Alto e Medio Reno, perchè la tematica
è di assoluta primaria importanza.
Concludo, questa esposizione volutamente breve, per fare quindi appello al Consiglio Metropolitano tutto, nonché e soprattutto al Sindaco Merola, affinché diano concreto riscontro, alla volontà di valorizzare e rilanciare l'Appennino, così come scritto nelle Linee programmatiche 2016/19.
Concludo, questa esposizione volutamente breve, per fare quindi appello al Consiglio Metropolitano tutto, nonché e soprattutto al Sindaco Merola, affinché diano concreto riscontro, alla volontà di valorizzare e rilanciare l'Appennino, così come scritto nelle Linee programmatiche 2016/19.
Va
da se che questa volontà, qualora reale, non possa passare dal porre
in essere particolare attenzione al campo sanitario, soprattutto in
questo territorio, Alto e Medio Reno, in cui un certo tipo di
politica, da oltre venti anni ha creato soltanto disagi alla
vivibilità, sottraendo servizi, piuttosto che investendo risorse
negli stessi.
Noi Amministratori di minoranza in CM così come nei rispettivi consigli di provenienza, non vogliamo e non riteniamo corretto quindi, condividere il peso di questa responsabilità con chi, da troppo tempo, da sempre, ha operato scelte scellerate nei nostri territori, soprattutto in materia di sanità.
Esiste un partito da sempre al governo della Regione, lo stesso partito che ha espresso quei Sindaci che oggi pretenderebbero ancora di alzare barriere e campanili, dividendo nuovamente il territorio tra Alto e Medio Reno, addossando e volendo condividere con i cittadini, il frutto di scelte sbagliate, da loro stessi peraltro precedentemente avvallate.
Perché deve essere chiaro e doveva essere riferito ai Cittadini, come il progetto di ricordino territoriale ed ospedaliero che oggi viene sottoposto al vaglio dalla Azienda sanitaria, non è altro che la risposta a quanto viceversa viene richiesto con una legge statale, mai messa in discussione, e da una delibera regionale, altrettanto mai contestata e, rispetto alla quale, valeva forse la pena intervenire. Non nasce oggi il progetto di riordino, ma trattasi di un progetto che si è sviluppato in fasi progressive, che giunge oggi al suo epilogo, peraltro con una scadenza ormai piuttosto ravvicinata.
La soluzione al problema della sanità nel Medio ed alto Reno non può che essere quindi una soluzione da trovarsi in ambito politico, una soluzione che i Sindaci dovranno ricercare all'interno del PD, loro partito di appartenenza, partito che ha determinato lo scempio cui oggi assistiamo.
Si tenga in considerazione il territorio nel suo complesso, si evitino facili strumentalizzazioni sulla pelle dei Cittadini, si tenga conto delle specificità territoriali, ma soprattutto dei Cittadini e del loro diritto ad avere una vita decorosa, garantendo il diritto alle cure ad alla salute. Risolvano il problema i politici che lo hanno creato e che oggi vorrebbero "condividerlo": noi saremo a fianco della popolazione dell'Alto e del Medio Reno, attenti all'operato della classe politica dirigente, a tutti i livelli, e qualora assistessimo all'ennesimo scempio, saremo in grado di giudicare, di dire ai cittadini esattamente come sono andate le cose, e di domandare che chi ha recato danno, lo risarcisca, facendosi definitivamente da parte, scomparendo cioè dai ruoli politici decisionali. Confidiamo quindi nel fattivo interessamento del Sindaco e del Consiglio Metropolitano tutto e nel recepimento delle istanze di cui sopra.
Noi Amministratori di minoranza in CM così come nei rispettivi consigli di provenienza, non vogliamo e non riteniamo corretto quindi, condividere il peso di questa responsabilità con chi, da troppo tempo, da sempre, ha operato scelte scellerate nei nostri territori, soprattutto in materia di sanità.
Esiste un partito da sempre al governo della Regione, lo stesso partito che ha espresso quei Sindaci che oggi pretenderebbero ancora di alzare barriere e campanili, dividendo nuovamente il territorio tra Alto e Medio Reno, addossando e volendo condividere con i cittadini, il frutto di scelte sbagliate, da loro stessi peraltro precedentemente avvallate.
Perché deve essere chiaro e doveva essere riferito ai Cittadini, come il progetto di ricordino territoriale ed ospedaliero che oggi viene sottoposto al vaglio dalla Azienda sanitaria, non è altro che la risposta a quanto viceversa viene richiesto con una legge statale, mai messa in discussione, e da una delibera regionale, altrettanto mai contestata e, rispetto alla quale, valeva forse la pena intervenire. Non nasce oggi il progetto di riordino, ma trattasi di un progetto che si è sviluppato in fasi progressive, che giunge oggi al suo epilogo, peraltro con una scadenza ormai piuttosto ravvicinata.
La soluzione al problema della sanità nel Medio ed alto Reno non può che essere quindi una soluzione da trovarsi in ambito politico, una soluzione che i Sindaci dovranno ricercare all'interno del PD, loro partito di appartenenza, partito che ha determinato lo scempio cui oggi assistiamo.
Si tenga in considerazione il territorio nel suo complesso, si evitino facili strumentalizzazioni sulla pelle dei Cittadini, si tenga conto delle specificità territoriali, ma soprattutto dei Cittadini e del loro diritto ad avere una vita decorosa, garantendo il diritto alle cure ad alla salute. Risolvano il problema i politici che lo hanno creato e che oggi vorrebbero "condividerlo": noi saremo a fianco della popolazione dell'Alto e del Medio Reno, attenti all'operato della classe politica dirigente, a tutti i livelli, e qualora assistessimo all'ennesimo scempio, saremo in grado di giudicare, di dire ai cittadini esattamente come sono andate le cose, e di domandare che chi ha recato danno, lo risarcisca, facendosi definitivamente da parte, scomparendo cioè dai ruoli politici decisionali. Confidiamo quindi nel fattivo interessamento del Sindaco e del Consiglio Metropolitano tutto e nel recepimento delle istanze di cui sopra.
Nessun commento:
Posta un commento