L'unione
dei Comuni dell'Appennino Bolognese riferisce:
Una
sala gremita di cittadini ha partecipato con interesse al consiglio
comunale aperto di Vergato che si è tenuto nel cinema cittadino la
sera del 12 aprile. Il consiglio ha approvato un ordine del giorno
in cui si criticano le proposte presentate dall’AUSL di Bologna
per la riorganizzazione dei servizi sanitari nel Distretto
dell’Appennino bolognese, perché mettendo in discussione l’assetto
attuale rischiano di non garantire pari opportunità di accesso ai
servizi per i cittadini.
Pertanto
il Comune di Vergato, con il sostegno di quelli di Castel d’Aiano,
Grizzana Morandi e Marzabotto proporrà nel comitato di distretto che
si mantengano i servizi attuali (tra i quali degenza ordinaria e day
ospital anche oncologico, pronto soccorso, medicina interna e
ortopedia, dialisi) e che anzi si dotino ospedale e casa della salute
di risorse tecnologiche adeguate, sviluppando maggiormente l’offerta
di cure intermedie e garantendo al tempo stesso maggiore autonomia
gestionale all’ospedale.
Tra
le proposte dell’AUSL che i sindaci del territorio avevano
contestato c’era invece l’ipotesi di riconvertire il pronto
soccorso in un punto di primo intervento e di trasferire l’attività
di chirurgia a Porretta Terme. Contro tale piano si sono espresse
anche le forze consiliari di minoranza e diversi comitati cittadini
che in questi giorni hanno raccolto 4000 firme e organizzato un
corteo di protesta. Viceversa, è stata accolta favorevolmente
l’ipotesi di sviluppare l’assistenza ai malati cronici attraverso
i cosiddetti “ospedali di comunità” e gli investimenti proposti
per le Case della salute e l’assistenza domiciliare.
Il
dibattito ha toccato diversi punti: è stata apprezzata unanimemente
la scelta del sindaco di Vergato Massimo Gnudi di aprire il
consiglio comunale alla presenza del pubblico e di altri consiglieri
locali, per favorire la trasparenza e la partecipazione, da più
parti poi ci si è interrogati su chi sia deputato a fare delle
scelte in questo ambito. Sul tema ha voluto sgombrare il campo da
ogni equivoco il direttore generale dell’AUSL di Bologna Chiara
Gibertoni, che ha spiegato come il ruolo dei tecnici dell’AUSL
sia quello di tradurre in piani operativi le scelte politiche prese
da chi amministra il territorio, in questo caso in primo luogo la
Regione, chiamata alla gestione delle risorse in ambito sanitario.
Regione che dispone di strumenti quali la Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria e i Comitati di distretto per esercitare le
funzioni di indirizzo, programmazione, valutazione e vigilanza,
coinvolgendo i sindaci. Da parte dell’AUSL, ha continuato il
direttore, non ci sono preclusioni di natura tecnica nei confronti
della proposta presentata nell’ordine del giorno. Tale posizione è
stata confermata dal consigliere regionale di Sinistra Italiana Igor
Taruffi, che ha ricordato come non sia corretto attribuire ai
tecnici responsabilità o talvolta carenze che invece sono da
attribuire alla politica, compresa la scelta miope di investire su
due ospedali vicini come quelli di Vergato e Porretta, e dal
presidente del Distretto Socio Sanitario Marco Mastacchi il
quale ha sottolineato come ci sia il tempo e ci sono gli strumenti
per rivedere il piano proposto dall’AUSL sulla base delle criticità
segnalate, ricordando però sia i paletti imposti dalla normativa
nazionale, sia che alcuni cambiamenti possono essere un’opportunità
per i migliorare i servizi. Molto critica nei confronti della Regione
è stata la posizione espressa dalla consigliera regionale 5 Stelle
Raffaella Sensoli la quale ha affermato che prima andrebbero
potenziati i servizi sanitari territoriali, solo in un secondo
momento si potrebbe pensare ad una riorganizzazione ospedaliera.
Romano
Franchi, presidente dell’Unione dei comuni dell’Appennino
bolognese, ha segnalato gli aspetti positivi del piano dell’AUSL,
come quelli relativi ai servizi intermedi, all’assistenza familiare
e alle case della salute, ribadendo la sua contrarietà sulla
riduzione dei servizi prettamente ospedalieri. Inoltre il sindaco di
Marzabotto ha anche voluto sgombrare il campo da certi discorsi
vittimistici, ricordando come ci siano servizi in ambito sociale nei
territori montani che sono delle vere e proprie eccellenze e
rivendicando i buoni risultati ottenuti in tanti settori dall’Unione
dell’Appennino in questi anni, riconosciuti anche dal sindaco
metropolitano Virginio Merola durante una recente visita.
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