La
proposta di riorganizzazione ospedaliera provinciale, con i più che
sostanziali depotenziamenti dei presidi di Vergato e Loiano, è la
'Caporetto' dell'Appennino. La difesa dell'ospedale di Vergato, la
linea del Piave su cui si vuole organizzare la tenuta e la rivincita.
Si
è svolta oggi infatti a Vergato una manifestazione pro ospedale
molto partecipata con la quale si è voluto ancora una volta dare
corpo al disagio sociale avvertito dai residenti e urlare l'ennesimo
'basta' a chi vuole spingere alla deriva questa parte del territorio
provinciale.
Un
impoverimento che ha avuto inizio con la perdita dell'intero
patrimonio industriale di vallata, affiancato dalla crisi ondeggiante
e mai sostanzialmente risolta delle terme di Porretta , cui è
seguito il percorso difficile del Corno alle Scale.
Gratta
gratta nella vallata rimane la sola presenza 'artigianale', spesso
sofferente. Un risultato che ha origini lontane, negli anni '80,
probabilmente dal rifiuto ( partito da Bologna) della realizzazione
della 'nuova statale Porrettana', che avrebbe dovuto dare un nuovo
tracciato, adeguato ai tempi, da Bologna a Porretta Terme. La nuova
Porrettana è stata realizzata solo parzialmente, da Carbona a
Porretta e da Sasso Marconi alle porte di Casalecchio. Ironico il
fatto che Sasso Marconi sia stato allora fra i comuni più decisi a
pronunciarsi contro la nuova arteria.
Folle
poi che la 'vera emergenza', il nodo di Casalecchio, sia lì
incompiuto a dispetto dell'approvazione del progetto e dello
stanziamento, già disponibile, della somma necessaria al compimento.
I Casalecchiesi debbono 'tabaccarsi', volenti o nolenti, i fumi di
tutte le auto della valle del Reno costrette a transitarvi ogni
giorno in file chilometriche. Ulteriore prova della disattenzione
politico-amministrativa che ha la vallata.
D'altronde
la valle del Reno è passata da 'modello d'avanguardia' a 'modello di
degrado'.
La
statale Porrettana è stata la prima strada di fondovalle la cui
realizzazione, intorno al 1830 quando la trazione era animale,
permise di coprire il tragitto Bologna-Porretta in un sol giorno,
traguardo eccezionale per l'epoca. E la ferrovia Porrettana fu un
'gioiello tecnologico' di assoluto primato. Ma allora, grazie anche
alla ottima offerta di mobilità, il lavoro arrivò. Ora si 'dorme'
perchè si allontani.
Numerosi
alla manifestazione di oggi gli interventi, fra cui quelli dei
politici, che è difficile capire fino a che punto siano alla ricerca
di 'ripresa di vallata' o di 'consenso elettorale' .
Certo
non è difficile condividere l'affermazione del consigliere regionale
Galeazzo Bignami ( a sin. nella foto) : “ Qui si è parlato in un modo e si è agito in
un altro”. E' certamente vero: di fronte agli elettori si sono
fatte migliaia di promesse. Nelle sale della politica si decideva il
contrario.
Sta
di fatto che la vallata aspetta ancora gli eredi degli amministratori
di inizio '800. Loro sono stati certamente più bravi e lungimiranti
degli attuali.
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