Da R.it
di ALESSANDRO CORI
Aveva un tasso di
alcol nel sangue 5 volte superiore al limite consentito, e dopo lo
schianto non si è fermato a prestare soccorso. Deve rispondere di
omicidio stradale un ragazzo di 23 anni di Marzabotto che ieri sera,
dopo le 23, ha avuto un incidente sulla tangenziale di Bologna nel quale
ha perso la vita una giovane di 29 anni, Maria Laura Di Benedetto, che
viaggiava in scooter.
La ragazza stava viaggiando in direzione Nord, verso Casalecchio, quando è stata urtata dalla Ford Sierra guidata dal 23enne: lo scooterone è finito sotto il paraurti della macchina, la giovane è stata sbalzata ed è morta sul colpo. Il conducente a quel punto è scappato a piedi dalla tangenziale, lasciando a bordo della macchina l'amico di 21 anni, rimasto lievemente ferito, che viaggiava con lui, e da un altro luogo ha chiamato il 112.
Nella telefonata ai carabinieri il ragazzo di Marzabotto ha detto che la sua macchina era stata rubata e che aveva tentato di inseguire il ladro senza riuscirvi, ma l'amico ha subito raccontato un'altra versione dei fatti, quella dell'incidente. Portato sul luogo dello schianto, il 23enne ha infine ammesso le sue colpe. E' stato quindi arrestato per omicidio stradale e messo ai domiciliari, in attesa del risultato dell'esame tossicologico.
E' da poco più di un anno che esiste il reato specifico di omicidio stradale, che prevede tra l'altro una pena non inferiore a 5 anni in caso di fuga e la revoca della patente, che non può essere riconseguita prima di 15 anni. "Quando ci si mette al volante ubriachi - ha detto recentemente il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini a un convegno su questo tema - l'auto diventa un'arma".
La ragazza stava viaggiando in direzione Nord, verso Casalecchio, quando è stata urtata dalla Ford Sierra guidata dal 23enne: lo scooterone è finito sotto il paraurti della macchina, la giovane è stata sbalzata ed è morta sul colpo. Il conducente a quel punto è scappato a piedi dalla tangenziale, lasciando a bordo della macchina l'amico di 21 anni, rimasto lievemente ferito, che viaggiava con lui, e da un altro luogo ha chiamato il 112.
Nella telefonata ai carabinieri il ragazzo di Marzabotto ha detto che la sua macchina era stata rubata e che aveva tentato di inseguire il ladro senza riuscirvi, ma l'amico ha subito raccontato un'altra versione dei fatti, quella dell'incidente. Portato sul luogo dello schianto, il 23enne ha infine ammesso le sue colpe. E' stato quindi arrestato per omicidio stradale e messo ai domiciliari, in attesa del risultato dell'esame tossicologico.
E' da poco più di un anno che esiste il reato specifico di omicidio stradale, che prevede tra l'altro una pena non inferiore a 5 anni in caso di fuga e la revoca della patente, che non può essere riconseguita prima di 15 anni. "Quando ci si mette al volante ubriachi - ha detto recentemente il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini a un convegno su questo tema - l'auto diventa un'arma".
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