Da E-R
Sociale
Anche un
video per informare sul servizio del numero verde e del sito. La campagna
diffusa su web, in stazione e sui mezzi pubblici
Discriminare
è vietato. È questo il
messaggio della campagna informativa lanciata dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni
razziali dell'Unar,
il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, “Spegni le discriminazioni, accendi i diritti”. Obiettivo della
campagna è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del contrasto alla
discriminazione e a favorire la conoscenza da parte delle vittime e dei
testimoni di discriminazioni di quali sono gli strumenti di tutela esistenti.
Numero verde
e sito. La campagna
“Spegni le discriminazioni, accendi i diritti” vuole divulgare il servizio
offerto dal contact center dell’Unar che, attraverso il numero verde
800901010 e il sito www.unar.it,
raccoglie denunce e segnalazioni da parte di vittime o testimoni di
discriminazioni per origine etnica, età, credo religioso, disabilità,
orientamento sessuale e identità di genere. Come si legge sul sito dell’Unar, “il
contact center costituisce un presidio di garanzia e uno strumento efficace per
favorire l’emersione e la rimozione delle discriminazioni”.
Sui media. Per tutto il mese di febbraio, la
campagna sarà diffusa sulle reti televisive e radiofoniche Rai, Italia1, Mtv,
Radio Rtl, su radio e tv locali e su diversi quotidiani come La Gazzetta dello sport,
Metro, Leggo, su settimanali come Tv Sorrisi e canzoni, oltre che su
repubblica.it, corriere.it e studenti.it. La campagna sarà diffusa anche in
diverse stazioni ferroviarie, sui mezzi pubblici di alcune città e in vari
centri commerciali e sul web anche in vista dell’undicesima edizione della
Settimana contro il razzismo che si farà in tutte le scuole e i comuni d’Italia
dal 16 al 22 marzo.
4 commenti:
E come sempre noi paghiamo, per queste cose inutili i soldi li trovano sempre.
Inutile lo sarai tu e la tua incivilta' che puntualmente ti ispira...
Paolo Mengoli
Un numero verde per denunciare le ingiustizie e le discriminazioni che subiscono i nostri poveri pensionati o disoccupati italiani non c'è?????
Bene, vi segnalo una discriminazione.
Oggi venerdì 20 marzo davanti ad una moschea spacciata per centro culturale Bangladesh che c'è sotto casa c'era una bimba sola di circa un anno e mezzo che da 15 minuti piangeva disperatamente, la bimba era molto curata, in ordine, vestita bene e con il velo sul capo, ciò lasciava supporre che fosse amata dai genitori, ma nonostante ciò era stata lasciata fuori da sola. Con un conoscente che transitava nei pressi ho detto:
- Se lo fa un italiano va in galera per abbandono di minore.
Probabilmente dall’interno hanno sentito e sono usciti due maschietti di circa cinque anni che l’hanno presa dentro, uno ci ha guardato e come per scusarsi ha detto:
- È una femmina.
Aggiungo che appena la bimba è stata fatta entrare ha smesso di piangere.
Saluti a tutti, anche a chi mi vuole male e meditate su cosa può aver provato quella bimba così piccola.
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