giovedì 19 marzo 2015

A Vergato il convegno 'L'Appennino vive con la Ferrovia Porrettana!



Di Carlo Amabile

Rinviato per la nevicata d'inizio febbraio, a Vergato, sabato prossimo 21 marzo alle 10, nella sala dell'Unione dei Comuni,  si svolgerà l'incontro organizzato da L'Altra Emilia Romagna sul tema, 'L'Appennino vive con la Ferrovia Porrettana!’

"La Ferrovia Porrettana rappresenta, per l'Appennino, la garanzia base minima per la sua vivibilità, e necessita di una rivisitazione in chiave moderna, per assicurare collegamenti alla gente di montagna, sviluppo alla Valle del Reno e per garantire a Bologna un fluido accesso del notevole traffico". Così scriveva tredici anni fa l'ingegner Luigi Marino, all'epoca direttore Compartimentale FS in Emilia Romagna, il quale negli anni '80 attuò i cadenzamento dei treni sulla Porrettana, sintetizzando ottimamente il valore e l'importanza della Ferrovia per il nostro Appennino. Continuava ancora Marino: "Le grandi città, come Bologna, devono pretendere che le direttrici di traffico confluenti nell'area urbana siano dotate di una funzionale, non inquinante,strada ferrata. Se già esiste deve essere potenziata, se non c'è va realizzata rapidamente, in chiave moderna. Occorre un salto "culturale" che garantisca correttamente, mobilità per le persone e movimentazione per le merci. Non si tratta di demonizzare l'auto-trasporto che è stato di estremo valore per il nostro sviluppo e lo sarà ancora di più nel futuro, ma di programmare ed incentivare un "sistema" che armonizzi ed integri le varie modalità di trasporto. Non esiste modalità di collaborazione fra una Ferrovia semi abbandonata ed una gomma attrezzatissima. Ma la Ferrovia è vecchia solo come anni di funzionamento, mentre è modernissima come struttura e, se ben utilizzata, addirittura futuribile". E concludeva:  "La Porrettana nella Valle del Reno è, a tutti gli effetti, una metropolitana suburbana ed urbana. Ciò comporta che si realizzi, in tempi brevi,un potenziamento della linea dotandola di materiale rotabile di qualità per il confort del viaggiatore e per velocizzare i trasporto. Si dovrà, inoltre, aumentare la potenzialità di circolazione agendo su sezioni di "distanziamento" più favorevoli riducendone la lunghezza e aumentando gli impianti di incrocio. Ma occorrerà anche intervenire sul tracciato per aumentare, in mirate tratte, la velocità ed eliminando i passaggi a livello."

Concetti molto chiari, e di semplice buon senso ed espressi da una figura di grande competenza, esperienza e spessore tecnico. Ma purtroppo dobbiamo constatare che sono in larga misura disattesi se non addirittura clamorosamente contraddetti.

Oggi è necessario riprendere con convinzione e senza soluzione di continuità, quel percorso virtuoso che a metà degli anno '80 salvò questa linea da chiusura decretata, e, grazie alla lungimiranza e al coraggio politico degli Amministratori dell'epoca, avviò il primo cadenzato orario su binario unico. 

Con questa iniziativa intendiamo sollecitare l'avvio un processo permanente che veda uniti, con l'obiettivo di arrivare ad avere un servizio ferroviario efficiente e adeguato per la vita e lo sviluppo dell'Appennino, i cittadini, le istituzioni, i sindacati, gli operatori del commercio e dell'imprenditoria, l'associazionismo e le forze politiche.

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=att&dl=41ea02f1-3ba7-c97a-e01f-550c192f84f1&dl_id=1&dl_t=html&dl_a=y&ev=0

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