Sempre più
difficile da comprendere il comportamento dei giovani.
I
Carabinieri di Stazione Bologna hanno eseguito una misura cautelare del ‘collocamento
in comunità’ nei confronti di tre minorenni, due ragazzi di 16 e 17 anni,
accusati di rapina in concorso e una ragazza di 15 anni
responsabile di tentata estorsione in concorso. Il provvedimento, emesso
dal Tribunale per i Minorenni, segue le indagini avviate dai militari a seguito
della denuncia di un 19enne. La vittima ha riferito che la notte del 28
settembre scorso, mentre trascorreva la serata a piazza Verdi a Bologna insieme
ai suoi amici, è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi, fra cui alcuni
stranieri che, dopo averlo sorpreso alle spalle e pestato a sangue procurandogli
10 giorni di prognosi per un trauma cranio facciale, gli hanno rubato lo
smartphone, tentando, inoltre, di appropriarsi anche di un casco da
motociclista che aveva con se. Alcuni giorni dopo, il 19enne ha informato gli
inquirenti che la sua fidanzata aveva ricevuto delle telefonate con le quali
l’interlocutore le chiedeva un riscatto per la restituzione dello smartphone,
minacciando che in caso contrario avrebbe divulgato delle foto contenute nel
telefonino. La vittima, contraria ad assecondare qualsiasi richiesta dei
malfattori, ha quindi coinvolto i
Carabinieri cui ha riferito una attenta ricostruzione dei fatti. Esaminando poi
decine di profili Facebook dei giovani frequentanti la zona universitaria, ha riconosciuto alcuni dei suoi aggressori
proprio attraverso il social network. Le indagini hanno così permesso di
risalire all’identità dei tre minorenni tra cui una ragazza e due maggiorenni,
un 21enne nato a Vigevano (PV) e un 20enne nato a Bentivoglio. Questi ultimi,
nei cui confronti sta procedendo la Procura della Repubblica di Bologna, con
indagini coordinate dal PM Dott. Valter Giovannini e condotte dal sostituto PM
Dott.ssa Gabriella Tavano, dovranno rispondere di rapina in concorso e
soltanto il 20enne, di tentata estorsione in concorso con la minore cui
è sentimentalmente legato. Nonostante le perquisizioni domiciliari, lo
smartphone non è stato ancora rinvenuto.
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
3 commenti:
occhio per occhio e dente per dente e anche più...forse poi ci ripensano prima di andare a pestare a sangue per un telefonino.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/kabobo-allassassino-terni-quando-limmigrato-carnefice-1105102.html
siamo liberi tutti
e intanto tra i sapientini che depenalizzano i reati e le cariatidi che vengono a bologna a respirare le ultime esalazioni di convinzione di contare qualcosa noi cittadini siamo in balia di ispettori pd ferroviari che si trovano con l'ex assessore pd ai trasporti Peri con un appalto europeo sminchiato e un capoluogo di regione prigioniero tra delirium tax, contaminazione nella sede Hera di via Berti Pichat, l'ennesima distruzione con ricostruzione delle strade di bologna, mettiamo il tram non il civis, no il crealis, forse il passante.
CONTINUATE AD ANDARE A VOTARE MI RACCOMANDO!!
CHI HA ELIMINATO L'EDUCAZIONE CIVICA?
EVVICA CARLO CONTIIIII !!!!!
questa è la Nuova educazione civica
http://www.iltempo.it/multimedia/degrado-capitale-a-roma-balli-e-spogliarelli-sulla-fontana-del-500-1.1390771
e questi sono lobotomizzati italiani mica di altre nazioni.
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