Avevano preso
‘la loro tabaccheria preferita’ per un comodo bancomat e hanno prelevato quanto
era prelevabile per ben quattordici volte.
Uno dei
malviventi, non pago del semplice furto che pareva passare inosservato, è
arrivato persino alla rapina.
A compiere
le ‘strategiche’ razzie era un trio di clienti abituali di una tabaccheria della
bassa bolognese. Uno dei tre distraeva chi era alla vendita proponendosi per un
acquisto di oggetti lontani dal banco. Quando il rivenditore si spostava, il
complice si riempiva le tasche di cose di scarso volume e di forte valore, come
‘pacchetti di gratta e vinci’. Dopo l’ennesimo ammanco e la certezza di aver
subito il furto, i gestori hanno deciso di visionare attentamente le
registrazioni della videosorveglianza anche dei mesi precedenti e con loro stupore si sono resi conto di
essere stati derubati per ben altre 13 volte.
Protagonisti
dei furti ‘aggravati’, G.G., 36enne di Trinitapoli (FG), B.L.,
32enne e F.G., 49enne, entrambi di Bologna. G.G. è indagato, assieme a C.M.,
41enne di Contarina (RO), anche per la rapina messa a segno
venerdì pomeriggio sempre ai danni della titolare della medesima tabaccheria.
La donna, sotto la minaccia di un coltello, è stata costretta a consegnare 11.000
euro. C.M. è stato arrestato in flagranza, mentre B.L. è stato individuato e
denunciato qualche ora più tardi dagli stessi militari.
La rapina
rappresenta il vertice della serie di episodi criminosi, perpetrati sempre ai
danni della stessa tabaccheria, cominciati nel mese di settembre e proseguiti
fino alla sera del 22 novembre, quando il padre della tabaccaia si è rivolto ai
Carabinieri per denunciare il furto di diversi pacchi contenenti biglietti ‘Gratta
e Vinci’ e quindici ricariche telefoniche, per un valore complessivo di 5.100
euro.
Il titolare
della tabaccheria ha visionato le immagini del proprio impianto di
video-sorveglianza e si è accorto che alle 18,06, un uomo, vestito con una tuta
grigia, aveva preso dal cassetto del bancone i preziosi biglietti di carta, mentre
la figlia, distratta da una complice,
descritta come una donna bionda, ma forse un transessuale, faceva vedere delle
carpette esposte dalla parte opposta del negozio rispetto al bancone.
Considerando la concreta possibilità che tale ‘pantomima’ si fosse già
verificata in precedenza al fine di compiere analoghi furti, il tabaccaio ha
visionato le immagini registrate anche nei mesi precedenti.
La visione ha
appurato che, con lo stesso modus operandi e con la saltuaria partecipazione di
una terza persona, erano stati compiuti altri tredici furti con
destrezza, per un danno complessivo di circa 60.000 euro.
I tre
avevano una discreta familiarità con i gestori e ciò ha consentito loro di
muoversi con disinvoltura nel negozio, approfittando della minore attenzione
che i titolari rivolgevano loro. Dei tre malviventi, soltanto il transessuale ha
precedenti di polizia mentre gli altri due sono incensurati.
I tre sono stati, oltre che deferiti, anche raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP il 15 gennaio scorso ed eseguita lo scorso 19 gennaio. L'ordinanza ha disposto gli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni (due a Bologna e uno in provincia di Foggia).
I tre sono stati, oltre che deferiti, anche raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Ufficio GIP il 15 gennaio scorso ed eseguita lo scorso 19 gennaio. L'ordinanza ha disposto gli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni (due a Bologna e uno in provincia di Foggia).
Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
2 commenti:
restituire tutto fino all'ultimo centesimo anche se hanno già speso (sequestro auto, casa, beni etc.).
solo dopo la parola al giudice per la questione penale, che tanto non interessa nemmeno loro figuriamoci le vittime.
Tanto in questa Italia i delinquenti nostrani e la feccia europea trova sicuro rifugio, sono trattati meglio loro che le persone oneste.
Poi l'esempio viene dai nostri politici......
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