Il sindaco Romano Franchi |
Dopo la recente esondazione del canale di Lama di
Reno dovuto al fiume in piena, gli
alluvionati si sono mobilitati perché l’incidente, non nuovo per la borgata,
non si ripeta più.
Sul banco degli imputati la società che gestisce il
corso artificiale di acqua, nato per essere di servizio alla cartiera e che
ora, dopo il passaggio di proprietà, viene utilizzato per azionare delle
turbine e generare energia elettrica.
Alla nuova proprietà viene addebitata la colpa di
aver mal gestito il corso d’acqua non attuando le più elementari norme di
manutenzione, come quella di tenere pulita la griglia, collocata a metà del
tracciato, che ha il compito di non lasciare arrivare alle turbine eventuali
corpi solidi di dimensioni elevate e tali da mettere in difficoltà il
funzionamento delle pale. Proprio un tronco fermato dalla griglia avrebbe
creato il tappo che ha fatto salire il livello a monte dell’acqua causando
l’esondazione.
L’esondazione ha provocato notevoli danni ai condomini e alle residenze
prossime al punto dove l’acqua ha tracimato.
Ieri sera, organizzata dalla consulta di frazione,
si è tenuto un incontro con ‘gli alluvionati’, il sindaco Romano Franchi, il
comandante della Polizia Municipale e un tecnico della società proprietaria del
canale per fare il ‘punto della situazione’ e valutare il da farsi perché
episodi del genere non si verifichino più. Ora il canale è chiuso su ordinanza
comunale, ma la riapertura potrebbe essere imminente anche perché il generatore
deve riprendere il suo lavoro e fornire
corrente pulita e rinnovabile.
Il tecnico ha spiegato che tutto il percorso
dell’acqua sarà monitorato da un serie di sensori collegati a una centralina
per cui lo stato reale della portata sarà sempre all’attenzione della gestione
e ciò consentirà correzioni , come la
chiusura della paratie, in caso di anomalia. Inoltre è prevista l’installazione
di un ‘rastrello ‘ a comando automatico e di ottima efficienza con la funzione di pulire le griglie, la cui
mancata funzionalità è stata all’origine della tracimazione. Il numero dei rastrellamenti
e la cadenza è variabile a seconda delle esigenze. Un tempo questa operazione
di pulizia era fatta manualmente dagli addetti alla manutenzione del canale. Il
progetto è già in via di esecuzione.
Da parte della cittadinanza invece c’e stata la richiesta di un innalzamento degli argini che
delimitano il corso d’acqua, operazione questa ritenuta la sola capace di risolvere in modo definitivo e sicuro
eventuali eccessi di portata, anche perché l’elettronica, come tutti i sistemi
di comando può guastarsi o perdere efficienza .
E’ stato inoltre chiesto che un organismo terzo
valuti il progetto e si pronunci sulla capacità di garantire il controllo
adeguato del corso d’acqua nel tempo e che se ne assuma la relativa
responsabilità.
Infine si è
aperto l’ancor più doloroso capitolo dei risarcimenti dei danni arrecati dall’ultima tracimazione poiché come
spesso avviene, è stato detto, nessuno
in questi casi è responsabile. Tutti si rimbalzano la colpa. Il tecnico ha invece assicurato che l’azienda
si è assunta la colpa e che esiste una assicurazione stipulata con una società
della massima affidabilità e con massimali significativi. La società
assicuratrice è già stata informata dell’accaduto ed e’ già stata incaricata da parte dell’assicurazione
stessa la persona fisica con il compito di peritare i danni.
Il sindaco Romano Franchi, pur non mettendo in
dubbio il valore della società assicuratrice, ha precisato che in ogni caso
quando si tratta di pagare tutte tendono ovviamente a ‘sborsare il meno
possibile’. Per questo ha già coinvolto
uno studio legale perché assuma la tutela di tutti coloro che hanno da
reclamare la riparazione di danni. Ha poi sollecitato gli interessati a fornire
in tempi breve tutta la documentazione utile a comprovare danni e spese
sostenute, per agire nei confronti dell’assicurazione in tempi i più brevi
possibile.
La riunione si è chiusa con sufficiente serenità, ma
anche con l’intenzione di ‘non mollare’ nei controlli.
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