venerdì 21 dicembre 2012

A Lama di Reno si discute per la gestione del canale che attraversa la frazione.


Il sindaco Romano Franchi

Dopo la recente esondazione del canale di Lama di Reno dovuto al fiume in piena,  gli alluvionati si sono mobilitati perché l’incidente, non nuovo per la borgata, non si ripeta più.
Sul banco degli imputati la società che gestisce il corso artificiale di acqua, nato per essere di servizio alla cartiera e che ora, dopo il passaggio di proprietà, viene utilizzato per azionare delle turbine e generare energia elettrica.
Alla nuova proprietà viene addebitata la colpa di aver mal gestito il corso d’acqua non attuando le più elementari norme di manutenzione, come quella di tenere pulita la griglia, collocata a metà del tracciato, che ha il compito di non lasciare arrivare alle turbine eventuali corpi solidi di dimensioni elevate e tali da mettere in difficoltà il funzionamento delle pale. Proprio un tronco fermato dalla griglia avrebbe creato il tappo che ha fatto salire il livello a monte dell’acqua causando l’esondazione.  
L’esondazione  ha provocato  notevoli danni ai condomini e alle residenze prossime al punto dove l’acqua ha tracimato.
Ieri sera, organizzata dalla consulta di frazione, si è tenuto un incontro con ‘gli alluvionati’, il sindaco Romano Franchi, il comandante della Polizia Municipale e un tecnico della società proprietaria del canale per fare il ‘punto della situazione’ e valutare il da farsi perché episodi del genere non si verifichino più. Ora il canale è chiuso su ordinanza comunale, ma la riapertura potrebbe essere imminente anche perché il generatore  deve riprendere il suo lavoro e fornire corrente pulita e rinnovabile.

Il tecnico ha spiegato che tutto il percorso dell’acqua sarà monitorato da un serie di sensori collegati a una centralina per cui lo stato reale della portata sarà sempre all’attenzione della gestione e ciò consentirà  correzioni , come la chiusura della paratie, in caso di anomalia. Inoltre è prevista l’installazione di un ‘rastrello ‘ a comando automatico e di ottima efficienza  con la funzione di pulire le griglie, la cui mancata funzionalità è stata all’origine della tracimazione. Il numero dei rastrellamenti e la cadenza è variabile a seconda delle esigenze. Un tempo questa operazione di pulizia era fatta manualmente dagli addetti alla manutenzione del canale. Il progetto è già in via di esecuzione.
Da parte della cittadinanza invece c’e stata  la richiesta di un innalzamento degli argini che delimitano il corso d’acqua, operazione questa ritenuta la sola capace di  risolvere in modo definitivo e sicuro eventuali eccessi di portata, anche perché l’elettronica, come tutti i sistemi di comando può guastarsi o perdere efficienza .
E’ stato inoltre chiesto che un organismo terzo valuti il progetto e si pronunci sulla capacità di garantire il controllo adeguato del corso d’acqua nel tempo e che se ne assuma la relativa responsabilità.
Infine  si è aperto l’ancor più doloroso capitolo dei risarcimenti dei danni  arrecati dall’ultima tracimazione poiché come spesso avviene, è stato detto,  nessuno in questi casi è responsabile. Tutti si rimbalzano la colpa.  Il tecnico ha invece assicurato che l’azienda si è assunta la colpa e che esiste una assicurazione stipulata con una società della massima affidabilità e con massimali significativi. La società assicuratrice è già stata informata dell’accaduto  ed e’ già stata incaricata da parte dell’assicurazione stessa la persona fisica con il compito di peritare i danni.
Il sindaco Romano Franchi, pur non mettendo in dubbio il valore della società assicuratrice, ha precisato che in ogni caso quando si tratta di pagare tutte tendono ovviamente a ‘sborsare il meno possibile’.  Per questo ha già coinvolto uno studio legale perché assuma la tutela di tutti coloro che hanno da reclamare la riparazione di danni. Ha poi sollecitato gli interessati a fornire in tempi breve tutta la documentazione utile a comprovare danni e spese sostenute, per agire nei confronti dell’assicurazione in tempi i più brevi possibile.
La riunione si è chiusa con sufficiente serenità, ma anche con l’intenzione di ‘non mollare’ nei controlli.

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