La signora Monica |
“Macchè tutto sotto controllo! Sono balle. Da quando
c’è stata la mia denuncia dei fatti di bullismo ad oggi nella scuola di mia
figlia si sono verificati almeno altri
quattro casi di ‘prepotenza’ , fra cui un lancio di sassi dalla finestra
della scuola verso una bidella che si
trovava nel cortile e un pugno in viso a mia figlia”.
La signora Monica ribatte così e in modo piuttosto
severo, alla lettera dei rappresentanti dei genitori della classe di sua figlia,
resa nota alcuni giorni fa, nella quale si giudicava in modo negativo il
ricorso alla denuncia pubblica dei fatti e si precisava che la situazione è
seguita in modo adeguato da un gruppo di esperti. “Almeno da quando la
situazione di disagio delle scolaresche è divenuto di dominio pubblico qualcosa
si è messo in moto e qualcuno ha cominciato a fare domande per capire lo stato
dei fatti e il quadro della situazione. Ora aspettiamo che alle indagini seguano
i fatti. E’ un diritto poter seguire l’attività didattica in modo sereno e
tranquillo in una dinamica di confronto tipico dei ragazzi, non violento,”
conclude la signora volendo così ribadire che si è comportata nel modo
opportuno e che non è intenzionata a cambiare metodo.
Monica è addirittura decisa a chiedere aiuto all’onorevole
Alessandra Mussolini, della quale ha apprezzato le recenti battaglie e prese di
posizione contro la violenza sui bambini e contro il disinteresse verso questo
problemi.
Anche il consigliere comunale Pietro Fortuzzi, in
uno dei suoi ormai tradizionali volantini chiede che la vicenda ‘bullismo’
venga affrontata anche in sede politica :
“
Perché non sono ancora stati convocati i capigruppo per renderli edotti della
situazione ? Quali percorsi o quali iniziative concrete l’amministrazione ha preso con gli organi
competenti della scuola e non ? Quale è attualmente la situazione scolastica nelle
classi interessate dal fenomeno? Anche le
famiglie vogliono sapere e conoscere
come questo grave e delicato
problema di bullismo sia stato
risolto o se incontra ancora ostacoli .
Sia chiaro che non accetterò, prima come cittadino poi come consigliere
comunale , da parte di qualcuno , il
bavaglio al diritto sacrosanto di essere
informato. Nessuno si permetta di togliere o limitare o condizionare questo
diritto sancito dalla Costituzione” .
4 commenti:
Probabilmente la signora Monica ha molte ragioni dalla sua parte. Attenzione pero' a non far diventare questo problema una battaglia politicizzata (da entrambe le parti): si andrebbe al solito muro contro muro e le questioni non verrebbero risolte.
Brava Monica!! Non lasciarti sopraffare da questi perbenisti che in nome di un falso buonismo stanno affossando la scuola italiana. Ormai non si può più EDUCARE. Bisogna fare solo chiacchiere inutili. Quando la scuola funzionava come educatrice, se un bambino non si comportava bene lo si riprendeva, lo si puniva, facendogli capire in modo semplice e immediato che ad ogni azione (buona o cattiva) corrisponde una conseguente reazione (buona o cattiva, premio o punizione), ma immediata e naturalmente proporzionata a chi è rivolta. D’altra parte anche Beccaria sosteneva che la punizione più proficua deve possedere due requisiti: prontezza e certezza, deve quindi essere immediata e sicura. Inutile e controproducente starci a discutere sopra, e i fatti lo stanno dimostrando. Continua nella tua battaglia, chissà che qualcuno con un po’ di sale in zucca non ti segua.
Sono d’accordo. Si capisce che qua non ci sono educatori, né tra genitori, né tra personale dell’istituzione ‘Scuola’ a tutti i livelli. Solo piccoli personaggi che anziché pensare al bene dei bambini e delle future generazioni si preoccupano della politica. Vuol dire che il futuro sarà governato da prepotenti, sbruffoni pieni di sé e di bla bla bla. Ma l’importante è tacere e nascondere la testa sotto la sabbia ‘per non finire strumentalizzati’. Buona questa….
Spesso si parla e si giudica pur non sapendo nulla della vicenda; si sta invece facendo tanto per quelle classi coinvolte...spesso le azioni più utili sono quelle che silenziosamente scendono nel profondo dell'animo dei bambini interessati alle vicende...azioni pubbliche, politicizzate e dettate dall'emotività non credo possano sempre essere la via maestra per cambiare le cose. Sarebbe bene lasciar lavorare i professionisti coinvolti e chiamati ad intervenire in progetti seri in collaborazione con genitori, insegnanti e bambini.
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