domenica 23 dicembre 2012

Festa per 'i primi trent'anni' della Pubblica Assistenza di Sasso Marconi-Marzabotto.

L'attesa della festa

Ha compiuto trent’anni la Pubblica Assistenza di Sasso Marconi e per regalo ha avuto una nuova ambulanza attrezzata all’avanguardia affinché il prezioso servizio effettuato fino ad ora possa essere continuato nel migliore dei modi ,come auspicato dall’intera collettività non solo sassese. A offrire il dono Anna Bonfiglioli in ricordo del figlio Tiziano ( giovane sassese morto giovanissimo in una spedizione in Karakorum con don Bergamaschi) e del marito Augusto.

Il presidente della Pubblica Giovanni Tassi, nel presentare il nuovo mezzo di soccorso e nel ringraziare la donatrice, ha letto un ricordo di don Bergamaschi su ‘chi era Tiziano Nannuzzi’. “ Era un giovane vigile del fuoco che amava molto il suo lavoro e lo svolgeva consapevole del fatto che per esercitarlo al meglio era necessario un fisico preparato alla fatica,” ha letto il presidente. “Si appassionò all’alpinismo estremo. Iniziò le sue prime arrampicate nella palestra della Rocca di Badolo, dove era conosciuto con il nome di ‘pompiere’, e dove aprì molte vie nuove. 
La signora Anna bonfiglioli
Successivamente salì molte pareti d’Europa sotto lo sguardo stupito  di grandi scalatori che lo vedevano arrivare con la sua automobile targata Bologna, città non certo famosa per le sue montagne. Amava l’estremo, ma con il rischio calcolato imparato alla scuola generosa dei vigili del fuoco. A Tiziano piaceva trasmettere le sue esperienze, consapevole della grande importanza che conoscere il mondo può avere e per i giovani proponeva interventi divulgativi  nelle scuole e serate di proiezioni per il pubblico dedicate alla importanti spedizioni in Himalaya.
I sindaci
Nel 1983 partecipò a una spedizione in Karakorum salendo fino a 7.450 metri e nel 1984 ad una spedizione in Bhutan, scalando alcune cime ancora inviolate per fare rilevamenti scientifici e sperimentazioni di sopravivenza ad alta quota.
L’obiettivo della spedizione era la montagna sacra dello Tzering Khang di oltre 7.000 metri. Quando gli alpinisti arrivarono a sistemare l’ultimo campo, pronti per l’assalto finale alla cima, furono investiti da bufera di neve e fitta nebbia, che li obbligarono al rientro al campo base. Il 15 settembre il tempo migliorò, si riprese a salire anche per recuperare il materiale. 
La cordata di testa era quella di Tiziano Nannuzzi e Giorgio Corradini che a oltre 6.000 metri venne risucchiata dalla rottura di una cornice e precipitò sul ghiacciaio sottostante dopo un salto di oltre 800 metri.
La memoria di questo ragazzo generoso, sempre con la voglia di ‘esserci’, sempre in  movimento, è ancora vivissima fra i compagni di lavoro (che gli hanno intitolato un memorial di podismo), tra gli alpinisti, gli escursionisti e tra gli amici del paese”.

I cani cerca-persona
La festa è iniziata con la sfilata dei mezzi in dotazione all’associazione che ha portato il corteo dalla sede di San Lorenzo alla piazza del capoluogo. Qui ad attenderli tutti i volontari in divisa, i sindaci di Sasso Marconi Stefano Mazzetti e di Marzabotto Romano Franchi che hanno sottolineato nei loro interventi l’importanza del volontariato nell’organizzazione sociale dei due paese e il parroco don Dario Zanini che, dopo aver benedetto il mezzo, ha ricordato Tiziano per averlo conosciuto quando era un giovanissimo studente alle Medie e ha accostato l’attività a favore del prossimo dei volontari a quella di Tiziano. Infine il taglio del nastro da parte del sindaco Mazzetti.
Poi la festa si è trasferita nel tetro comunale per la presentazione del libro pubblicato a ricordo del trentesimo compleanno incentrato sel le testimonianze che hanno caratterizzato la vita del’associazione dalla sua fondazione ad oggi. Inoltre, per la proiezione di un filmato in tema e per  la consegna dei diplomi di benemerenza ai volontari.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un vero peccato che la cittadinanza non sia stata molto vicina alla pubblica in questo momento di festa....evidentemente per i sassesi il servizio di soccorso è dovuto e ci si deve lamentare solo di quando questo non funziona.Peccato che a volte non funziona anche per la poca considerazione data all'impegno e al sacrificio verso il prossimo dei volontari della pubblica di Sasso.