Questa mattina, venerdì 7 dicembre, intorno alle 7, a Bologna in via del Lavoro (lungo la pista
ciclabile all’incrocio con via Cleto Tomba) un passante ha segnalato la
presenza di una persona di colore accasciata al suolo con una ferita al ventre.
I Carabinieri , immediatamente intervenuti, hanno constatato
che effettivamente l’uomo, poi identificato in un cittadino keniota di 33 anni,
aveva una grave ferita all’addome
prodotta da un’arma da taglio. Soccorso dai sanitari del 118, è stato
ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Maggiore.
Gli investigatori dell’Arma sono al lavoro per
ricostruire la dinamica dei fatti che hanno portato al ferimento della persona.
Il Comando provinciale dei Carabinieri, alle 18.30, ha diramato
questo aggiornamento sul caso dell’UOMO TROVATO FERITO IN VIA DEL LAVORO.
Gli
accertamenti hanno confermato l’ipotesi di un tentativo di suicidio messo in
atto da WIZO Moses Peter Dadda, 33enne keniota, celibe, disoccupato con
precedenti di polizia, verosimilmente riconducibile ad uno stato depressivo.
L’uomo,
regolarmente ospite di appartamenti psichiatrici gestiti dalla cooperativa ‘Martin
Pescatore’, affetto da ‘schizofrenia disorganizzata’, si sarebbe inferto una
ferita al ventre con un coltellino svizzero (rinvenuto e sequestrato) per poi
lanciarsi dalla finestra dell’appartamento posto al quinto piano dello stabile.
Il
malcapitato, ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale
Maggiore, è deceduto nel pomeriggio.
Il Sostituto
Procuratore della Repubblica Dr. Rossi, questa mattina intervenuto sul luogo
del fatto, ha disposto il trattamento amministrativo della salma.
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