venerdì 14 dicembre 2012

Un altro show per la marocchina arrestata lo scorso 7 settembre-



Con il titolo ‘Un altro show per la marocchina arrestata lo scorso 7 settembre ’, il Comando dei Carabinieri di Bologna ha diramato questa notizia che crea notevoli perplessità:

Si è messa nei guai un’altra volta la marocchina che lo scorso 7 settembre era stata arrestata dai Carabinieri di Dozza per minaccia, violenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale.
Mercoledì pomeriggio la giovane ha messo in scena uno show di fronte a una ventina di persone e agli impiegati dell’ufficio postale.
Alle 12,40 alla centrale operativa del 112 è giunta una  telefonata da parte di una donna che lamentava che il personale addetto agli sportelli dell’ufficio postale le aveva negato un prelievo di denaro. All’arrivo dei Carabinieri la situazione era già ‘bollente’ e quando i militari si sono avvicinati la donna ha cominciato ad urlare contro di loro, nonostante fosse stata lei che li aveva chiamati.
A quel punto, i militari, di fronte all’incredulità dei presenti che guardavano sbigottiti la scena, le hanno chiesto di esibire un documento di riconoscimento e lei ha iniziato a ingiuriare chiunque, compreso i due pubblici ufficiali.
Per il perdurare della situazione all’apparenza irrisolvibile, i Carabinieri l’hanno invitata a salire a bordo del mezzo militare per essere accompagnata in caserma. Al momento della partenza però, la marocchina è passata dalle parole ai fatti sferrando un pugno al volto di un Carabiniere e prendendo a calci l’abitacolo dell’Alfa Romeo.
Giunta in caserma è stata arrestata per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Dagli accertamenti  è emerso che un impiegato le aveva negato il prelievo perché la ragazza, inizialmente, aveva esibito il permesso di soggiorno scaduto e, soltanto in seguito, aveva ottenuto il denaro mostrando la sua carta d’identità che, essendo in corso di validità le consentiva di concludere l’operazione. 
Quanto accaduto ieri pomeriggio è l’ultimo di una serie di episodi delittuosi iniziati tre mesi fa. 
Oltre all’arresto del 7 settembre scorso, la stessa era stata denunciata anche nei giorni successivi: il 5 ottobre  per furto aggravato, il 23 novembre per rapina impropria e il 6 dicembre per estorsione.
Ieri mattina, all’interno delle aule del Tribunale di Bologna, è stato celebrato il rito direttissimo. La giovane dovrà scontare 8 mesi di arresti domiciliari. Il militare ferito ha riportato 5 giorni di prognosi.

Incredibile ma vero, aggiungiamo noi. 

7 commenti:

Anonimo ha detto...



I tribunali sono forti con i deboli..... lasciatela in pace !!!

Unknown ha detto...

Questa marocchina ha capito come funzione il sistema giudiziario Italiano, visto i continui reati contestati.
Non credo che la condanna di 8 mesi in arresti domiciliari sarà rispettata. Quindi attendiamo il prossimo reato.
Francesco Indello

Anonimo ha detto...

Ed i nostri politici (tutti)continuano a guardarsi bene dal fare leggi che ci permettano, magistratura permettendo, di liberarci da questi inutili fardelli rispedendoli al loro paese coattivamente, ciò sarebbe proficuo anche per tutti quegli immigrati che si comportano onestamente e che vedono la loro reputazione irrimediabilmente compromessa dal comportamento di questi loro connazionali.

Anonimo ha detto...

Ma con quale coraggio qualcuno scrive "lasciatela in pace"?
Spero sia ironico....altrimenti altro che legge sull'immigrazione, serve altro....

Anonimo ha detto...

Tuo padre forse era andato in Belgio ma li lo avranno rispettato....

Anonimo ha detto...

Il rispetto nei confronti degli altri, TUTTI, è un fatto di civiltà e democrazia quindi è nessuno può metterlo in discussione. Tuttavia suggerisco di non confondere il rispetto con la determinazione nei confronti di chi delinque o peggio persevera, anche per non creare l'impressione che comunque si può fare tutto e di più senza pena alcuna.
Questo nostro atteggiamento denuncia lo sbando della giustizia ed i timore nella gente perbene a vivere liberamente e serenamente in tutte le situazioni della vita comune.
Pensiamo anche ai nostri figli che potrebbero in ogni momento essere coinvolti in atti di delinquenza impunita!
alan delon

Anonimo ha detto...

...se il padre di qualcuno è andato in Belgio, o altrove a lavorare, e se lo hanno rispettato, allora è segno evidente che egli non ha certo rubato o malmenato poliziotti.
il rispetto va meritato non è dato a prescindere, e se si vuole il rispetto, bisogna prima di tutto accettare le regole del paese in cui ci si trova...