lunedì 25 dicembre 2017

La notte di Natale a Panico.

Ancora una volta i parrocchiani di Panico hanno 'dato vita' alla scena della Natività. Hanno affettuosamente abbracciato il complesso religioso della Pieve romanica con rappresentazioni in costumi palestinesi dell'epoca di 2000 anni fa e i Magi seguivano una stella cometa per raggiungere e omaggiare il Re dei Re. Il tracciato, in cui artigiani mostravano le loro attività e donne offrivano 'cibi di strada' ai visitatori, portava obbligatoriamente alla stalla e alla culla dove il neonato riposava vegliato da Maria e Giuseppe, riscaldato da un asinello e un bue. Poi al suono delle campane tutti in corteo si sono portati in chiesa per la funzione della Notte di Natale officiata dal parroco. 

Don Aldemo nell'omelia ha indicato che la notte di cui parla il Vangelo è il buio in cui brancoliamo noi stessi alla ricerca della luce che dia significato alla nostra esistenza e la luce è Gesù che ci indica la giusta via. Ha poi ammonito ad avere attenzione per i poveri e a essere poveri noi stessi accontentandoci di ciò che abbiamo senza cercare il superfluo.


L'ambiente storico ed elegante, bello perchè essenziale, ha reso ancor più solenne la celebrazione. Gli ornamenti della chiesa preparati con cura utilizzando cortecce di castagno e covoni di grano, oltre a essere molto belli, davano anche l'idea di questa cura affettuosa fatta utilizzando materiali poveri e alla portata di tutti. 





I fedelissimi: da Budrio, Castel Maggiore e Pian di Setta.

















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