Il
bellissimo Borgo di Scola è ora ulteriormente arricchito
dall'esposizione di Presepi storici e artistici allestita per tutto
il periodo natalizio.
Lungo le stradine acciottolate le varie figure
del presepe, scolpite in legno povero da Alfredo Marchi e Renzo
Bressan, accolgono i visitatori e li guidano verso la scena della
Natività ai piedi del grande cipresso secolare, simbolo dell'antico
borgo.
Nella
ex sede dell'associazione La Sculca sono inoltre presentati alcuni
dei presepi della collezione di Gian Paolo Roffi ( nella foto in basso) , cultore ed
estimatore di questa arte popolare. Roffi ha raccolto i principali
tipi di presepi presenti un tempo in ogni casa per caratterizzare e
accogliere con devozione il Natale.
Sono statuette che vanno
dall'inizio fino alla metà del '900 e realizzate, come spiega il
professor Roffi, in gesso ( le più antiche), in terracotta bolognese
e in cartapesta, queste ultime degli anni '50 circa, realizzate dalla
ditta Fontanini di Bagni di Lucca, a testimonianza dell'influenza
dell'artigianato artistico toscano anche nella zona del nostro
Appennino. Inoltre egli ha anche trovato delle statuette in
'pastiglia', cioè una miscela di gesso e cartapesta.
Nell'oratorio
di San Pietro sono presenti alcuni presepi in terracotta realizzati
dagli artisti Adriano Gramolini e Giulio Argini, che ben si
inseriscono nel semplice curatissimo ambiente interno della
chiesetta nel quale troneggia la preziosa pala d'altare raffigurante
la Madonna della Cintola che sarà presto oggetto di un accurato
restauro. La Pala infatti, datata inizio del '600, molto interessante
dal punto di vista sia storico sia iconografico, presenta segni di
invecchiamento.
L'associazione culturale Sculca, che da anni si
adopera per la conservazione e la valorizzazione del Borgo di Scola e
dei tesori che conserva, ha indetto una raccolta di fondi da
destinare al restauro conservativo dell'opera d'arte ( per
informazioni, segreteria@borgoscola.net
).
Alla
inaugurazione dei presepi , nonostante l'inclemenza del tempo, era
presente un folto numero di persone, affezionati estimatori di questo
angolo pittoresco dell'Appennino. L'incontro è stato arricchito
dalla lettura da parte dell'autrice Leggiadrina Bartolomei ( nella foto) , di una
'zirudella' di Natale che mette a confronto il Natale di oggi con
quello semplice e povero, ma sentito, dei nostri antenati. La
zirudella è stata accolta con molto apprezzamento.
La presidente di Sculca Silvia Rossi |
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