Con
un intervento di estrema urgenza, portato a termine in appena un mese,
i tecnici dell'Unione sono intervenuti per mettere in sicurezza una
frana che minacciava l'abitato di Riola, nei pressi della stazione
ferroviaria. Gli abitanti di Riola possono
tirare un sospiro di sollievo.
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese invia:
Con
un intervento lampo, giustificato dall'urgenza della situazione, i
tecnici dell'ufficio difesa del suolo dell'Unione dell'Appennino
bolognese hanno messo in sicurezza una frana che aveva cominciato a
minacciare l'abitato di Riola nei pressi della stazione.
L'area
è caratterizzata da presenza di rocce di formazione arenacea,
teoricamente abbastanza stabili. Tuttavia, se non c'è un deflusso
corretto delle acque pluviali a causa dell'accumulo di detriti,
rischiano di assorbire troppa acqua e a quel punto cedere, con i
danni per l'abitato e la popolazione.
Avviata
il 20 settembre e concluso il 30 ottobre, con condizioni operative
proibitive perché lo spazio per far operare le gru e le scavatrici
era veramente limitato, l'operazione è costata circa 60 mila euro,
di cui 50 mila finanziati dalla Regione e 10 mila dal Comune di
Vergato.
L'intervento
è stato duplice: prima di tutto nei pressi del punto più scosceso,
con pendenza di quasi 40%, proprio a ridosso del centro abitato, è
stato realizzato un muro di sostegno per mettere in sicurezza le
case. Un presidio di sicurezza
indispensabile perché questo tipo di frane si muovono rapidamente,
senza dare il tempo di intervenire. Dopo di che è stato ripristinato
il corretto assetto del reticolo di scolo delle acque,
consolidato il piano nel movimento franoso e costruito un fosso di
guardia delle acque in fondo al versante dietro le case, per
razionalizzare la raccolta delle acque e convogliarle nel collettore
naturale.
Inoltre
l'area del corpo di frana, lunga 50 metri e larga 20, è stata
sistemata con altre opere di sostegno in legno e di ingegneria
naturalistica.
La
scelta del legno è legata alla necessità di produrre un ripristino
naturalistico. Alcuni paletti in
legno infatti serviranno come base per un nuovo rimboschimento
dell'area. Dopo aver asportato i
detriti, infatti, gli alberi presenti non sono stati rimossi, perché
l'obiettivo è quello di rinverdire l'area, sia per una ragione
ambientale e paesaggistica, sia perché il bosco rappresenta un buon
alleato contro le frane: sono state ripiantate inoltre ginestre e
altre piante autoctone.
“Siamo
soddisfatti di aver portato a termine questo intervento per il quale
ringraziamo la Regione Emilia-Romagna per il supporto finanziario e
l'Unione per quello operativo”
commenta il sindaco Massimo Gnudi.
“La salvaguardia del territorio è
un elemento chiave dell'operato della nostra amministrazione, su
questi temi non intendiamo abbassare la guardia”.
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