venerdì 8 dicembre 2017

Multe dagli accertatori della sosta, più del 70% dei ricorsi viene vinto

Forza Italia ha presentato un esposto in Procura perché ritiene che gran parte di queste sanzioni siano «illegittime»


Marco ha inviato


A Bologna più del 70% dei ricorsi contro le multe degli accertatori della sosta viene vinto dal cittadino che ha preso la contravvenzione. I dati anno per anno sono in realtà piuttosto disomogenei, ma una tendenza a favore di chi fa ricorso trova generalmente riscontri sia per quanto riguarda quelli inviati al prefetto sia su quelli presentati al giudice di pace. Nel 2015, ad esempio, su 535 ricorsi al prefetto (178.885 il totale delle multe di quell’anno) ben 260 hanno visto prevalere il cittadino multato, con 82 ricorsi respinti e 159 ancora in corso. Lo stesso anno i giudici di pace hanno dato ragione ai cittadini ricorrenti 54 volte, con 13 ricorsi respinti (64 sono ancora in corso). Anno nero il 2015 anche per Scout: le 52.909 multe comminate hanno prodotto 383 ricorsi al Prefetto, dei quali 219 vinti dai cittadini, 32 respinti e 117 ancora in corso. «Riteniamo che larga parte della sanzioni elevate dagli accertatori sia illegittima», scandisce il capogruppo di Forza Italia in Regione Galeazzo Bignami che ha presentato un esposto sulla vicenda. «Ormai- sostiene il berlusconiano- il Comune cerca sempre più attraverso le sanzioni di tirare fuori i soldi dalle tasche dei cittadini, noi riteniamo che le sanzioni debbano essere fatte per la sicurezza e per consentire a tutti di vivere meglio la città». I forzisti ricordano una sentenza delle sezioni riunite della Cassazione, datata 2009, che stabilì un criterio restrittivo per quanto riguarda gli accertatori. «Per un periodo il Comune di Bologna si è uniformato, poi ha cominciato a far fare agli accertatori qualsiasi tipo di sanzione. E i dati lo confermano: l’80% dei ricorsi vengono persi», sottolinea il copogruppo Fi in Comune Marco Lisei. A marzo i forzisti hanno presentato all’amministrazione un diffida sull’argomento, «ma se ne sono fregati», afferma Bignami. Ed ecco l’esposto alla Procura. «Quantomeno- spiega Lisei- ci sia analisi di un soggetto terzo che giudichi questo tipo di condotta. Non abbiamo la certezza che ci sia un dolo, ma sicuramente questa condotta deve cessare». Forza Italia, che stima in tre-cinque milioni di euro i proventi delle multe «illegittime» fatte dagli accertatori fa anche notare che solo una piccola parte dei cittadini fa ricorso, visto che spesso il costo dell’azione legale è superiore a quella della stessa multa.



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