Per
protestare contro i mancati investimenti dalla legge di bilancio
2018, ora all'esame del Parlamento
Stop
per i medici e veterinari del Servizio Sanitario Nazionale martedì
12 dicembre. Un blocco di 24 ore per protestare contro i
mancati investimenti dalla legge di bilancio 2018, ora all'esame
del Parlamento.
Il
Vice Segretario Nazionale Vicario Anaao Carlo Palermo anticipa al
Quotidiano Sanità le motivazioni dello sciopero del 12 dicembre. "
lo Stato con una mano elargisce 1 miliardo in più alla sanità, ma
con l'altra toglie tutte le risorse aggiuntive."
"Lasanità
italiana è al collasso. Si rischia un ulteriore taglio dei
servizi, ci sono 10 milioni di ore l'anno non retribuite e migliaia
di anni di ferie non godute. Il sistema si sta reggendo unicamente su
queste storture a scapito del personale che vi lavora. Chiediamo ora
che si liberino almeno le risorse accessorie e che queste vengano
usate per pagare le guardie, gli straordinari, la produzione e così
via. Siamo poi molto favorevoli ad una tassa di scopo come quella sul
fumo presentata da un emendamento della Commissione Sanità per
liberare nuove risorse da destinare al Ssn. Infine, chiediamo che i
300 milioni richiesti alle Regioni come contributo alla finanza
pubblica non vengano sottratti alla sanità o, in alternativa, che se
ne faccia carico il Governo". e a gennaio, inoltre, i sindacati
potrebbero sostenere la vertenza con due giorni consecutivi di
sciopero.
Secondo
i sindacati nella Manovra non vi sono segnali di attenzione ai
medici, ai
veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed
al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella
tenuta del servizio sanitario; stigmatizzano lo stallo del rinnovo
del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che
contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della
responsabilita' professionale ed al peggioramento di condizioni di
lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010;
deplorano l'assenza di politiche nazionali a favore di una
esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini
omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell'art. 32 della
Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono;
additano le politiche degli ultimi governi come responsabili di quel
fallimento del sistema formativo che sta,contemporaneamente,
desertificando ospedali e territori e condannando alla precarieta' ed
allo sfruttamento decine di migliaia di giovani.
Bologna Today
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