domenica 10 dicembre 2017

12 dicembre, sciopero medici e veterinari: sanità e sale operatorie ferme per 24 ore

Per protestare contro i mancati investimenti dalla legge di bilancio 2018, ora all'esame del Parlamento




Stop per i medici e veterinari del Servizio Sanitario Nazionale martedì 12 dicembre. Un blocco di 24 ore per protestare contro i mancati investimenti dalla legge di bilancio 2018, ora all'esame del Parlamento. 
Il Vice Segretario Nazionale Vicario Anaao Carlo Palermo anticipa al Quotidiano Sanità le motivazioni dello sciopero del 12 dicembre. " lo Stato con una mano elargisce 1 miliardo in più alla sanità, ma con l'altra toglie tutte le risorse aggiuntive."
"Lasanità italiana è al collasso.  Si rischia un ulteriore taglio dei servizi, ci sono 10 milioni di ore l'anno non retribuite e migliaia di anni di ferie non godute. Il sistema si sta reggendo unicamente su queste storture a scapito del personale che vi lavora. Chiediamo ora che si liberino almeno le risorse accessorie e che queste vengano usate per pagare le guardie, gli straordinari, la produzione e così via. Siamo poi molto favorevoli ad una tassa di scopo come quella sul fumo presentata da un emendamento della Commissione Sanità per liberare nuove risorse da destinare al Ssn. Infine, chiediamo che i 300 milioni richiesti alle Regioni come contributo alla finanza pubblica non vengano sottratti alla sanità o, in alternativa, che se ne faccia carico il Governo". e a gennaio, inoltre, i sindacati potrebbero sostenere la vertenza con due giorni consecutivi di sciopero. 
Secondo i sindacati nella Manovra non vi sono segnali di attenzione ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, al valore ed al peso del loro lavoro, alla importanza dei loro sacrifici nella tenuta del servizio sanitario; stigmatizzano lo stallo del rinnovo del contratto di lavoro, dopo 8 anni di blocco legislativo, che contribuisce alla mortificazione del ruolo, della autonomia, della responsabilita' professionale ed al peggioramento di condizioni di lavoro insostenibili a fronte di livelli retributivi fermi al 2010; deplorano l'assenza di politiche nazionali a favore di una esigibilità del diritto alla tutela della salute dei cittadini omogenea in tutto il Paese, nel rispetto dell'art. 32 della Costituzione, in una logica di federalismo sanitario di abbandono; additano le politiche degli ultimi governi come responsabili di quel fallimento del sistema formativo che sta,contemporaneamente, desertificando ospedali e territori e condannando alla precarieta' ed allo sfruttamento decine di migliaia di giovani.

Bologna Today


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