Riceviamo
È
stato siglato ieri, lunedì 4 dicembre, presso il Comune di
Casalecchio di Reno, dall’Unione dei Comuni Valli Reno Lavino
Samoggia, dal Distretto socio-sanitario Reno Lavino e Samoggia e
dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, un Accordo che
riguarda la riorganizzazione del sistema sociosanitario
territoriale.
Il
riassetto pone come obiettivo prioritario lo sviluppo delle Case
della Salute e delle Cure Intermedie, per dare una risposta
efficace ai bisogni della popolazione del distretto in cui le
patologie croniche e complesse sono in continuo aumento.
1)
Case della Salute
Le
sedi principali delle Case della Salute sono Casalecchio di Reno e
Zola Predosa, collegate alle sedi di Sasso Marconi, Bazzano, Monte
San Pietro, Crespellano, Monteveglio, Castello di Serravalle e
Savigno nonché ai nodi sociali e sanitari del distretto che si
prendono cura della popolazione. Tutte le sedi delle Case saranno
collegate tra loro attraverso un’azione di coordinamento,
integrazione, sinergia organizzativa e professionale in modo da
intercettare i bisogni e dare risposte alle persone da qualsiasi
punto di accesso per rendere più fruibile l’offerta ai cittadini
del territorio.
Prevenzione
da un lato e medicina di iniziativa dall’altro sono i modelli che
verranno utilizzati per la gestione dei pazienti, con
particolare attenzione a quelli cronici. Saranno presenti
ambulatori con infermieri che, in integrazione con i Medici di
Medicina Generale, si rivolgeranno a gruppi specifici di pazienti
cronici come coloro che sono affetti da scompenso cardiaco, che hanno
subito un infarto, un ictus o la frattura del femore.
Si
va verso la promozione e lo sviluppo della comunità professionale
che superi la logica stringente delle singole sedi per garantire la
massima integrazione e continuità del percorso di cura ed
assistenza. Proseguirà inoltre il processo iniziato di
partecipazione attiva della comunità locale alla vita della Casa
della Salute. Ad oggi sono già avviate diverse attività di
informazione, educazione e coinvolgimento delle associazioni presenti
sul territorio attraverso eventi di promozione di corretti stili di
vita e a supporto del benessere della popolazione.
2)
L’ospedale e le cure intermedie
Le
cure intermedie sono dedicate a quelle persone con problemi sanitari
non complessi che trovano una risposta adeguata in una struttura
vicino al proprio domicilio. Assicurano assistenza a pazienti cronici
e non autosufficienti che necessitano del completamento di un
percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale o riabilitativo non
sostenibile a casa propria. I letti di cure intermedie accolgono
principalmente pazienti provenienti dal territorio per i quali il
Medico di Medicina Generale richieda un ambiente protetto per
proseguire terapie e avere un monitoraggio infermieristico costante,
possono essere utilizzati anche nella fase subito successiva al
ricovero ospedaliero in attesa di un successivo rientro al domicilio.
Saranno
due le sedi in cui realizzare i Letti di Cure intermedie. Due
sedi coincidenti con le principali direttrici stradali, una
sull’asse Lavino-Samoggia presso l’Ospedale di Bazzano ed una
sull’asse Reno-Sasso nella zona di Casalecchio così che siano
facilmente raggiungibili dai famigliari del paziente. Considerata
l’analisi del flusso di ricoveri dei cittadini residenti e al tempo
stesso la necessità di procedere in modo graduale, si attiveranno
con circa 10 - 15 posti letto per ciascun ambito di riferimento.
L'Ospedale
di Bazzano, già oggi caratterizzato per le attività di pronto
soccorso, degenze ordinarie e attività di day hospital medico e
chirurgico, rafforzerà la sua vocazione nella riorganizzazione della
rete chirurgica aziendale per gli interventi a bassa e media
complessità. Al suo interno sono previsti una sede della Casa della
salute e l’attivazione di posti letto di Cure intermedie per
completare le opportunità assistenziali a supporto dei percorsi di
domiciliarità e per offrire la massima continuità nel processo di
cura e assistenza in una popolazione che vede un aumento di fragilità
e di malattie croniche.
3)
Accordo e potenziamento dell’integrazione socio-sanitaria anche
attraverso l’istituzione di una cabina di regia che si confronti
sull’utilizzo dei fondi FRNA (Fondo Regionale Non Autosufficienza)
e FNA (Fondo Nazionale Assistenza).
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