UNITI per
CAMBIARE MARZABOTTO ha inviato:
Si
è tenuta ieri l'udienza Conoscitiva sulla sanità in alto e medio
Reno, presso la Città Metropolitana, convocata e presieduta dalla
Presidente della Prima Commissione "Affari generali e
istituzionali, pianificazione economica, controllo e garanzia” Avv.
Marta Evangelisti. Presenti in sala : l'Assessore delegato alla
Sanità per la CM Luca Rizzo Nervo, la Dirigente Ausl Dott.ssa Chiara
Gibertoni, il responsabile servizio dott. Eno Quargnolo, il
Consigliere Regionale Galeazzo Bignami, il Consigliere Regionale Igor
Taruffi, il Capogruppo Consigliere Comunale di Marzabotto Morris
Battistini, il Capogruppo Consigliere Comunale di Casalecchio di Reno
Erika Seta, il Consigliere di Vergato Giuditta Uliani, il Segretario
Provinciale del Sindacato Fials Alfredo Sepe, il Direttore Sanitario
dell'ASL Angelo Fioritti, il Direttore del Distretto Socio Sanitario
Marco Mastacchi, i Sindaci di Marzabotto Romano Franchi, di Vergato
Massimo Gnudi, il sindaco di Alto Reno Terme Giuseppe Nanni e il
Vicesindaco di Gaggio Montano Maurizio Malavolti. Presenti anche il
Dott. Fabio Brinati e il Dott. Angelo di Dio oltre ad alcuni
cittadini.
Ognuno
ha avuto modo di dire la propria e il Gruppo Consiliare UNITI per
CAMBIARE MARZABOTTO di seguito, a fronte di quanto sentito dichiara
questo:
"Buonasera
a tutti, innanzitutto ringrazio per l'invito la Consigliera
Metropolitana Marta Evangelisti a questa udienza conoscitiva che nei
fatti è il primo vero e proprio incontro pubblico e di confronto che
riusciamo ad avere con chi propone, attua e firma certe scelte...
(per noi ve lo dico da subito, scelte folli) Si perchè vedete: si
parla di riorganizzazione della sanità nel nostro distretto socio
sanitario ormai da un anno e mezzo in Appennino (verbali alla mano)
ma nessuno, ne il presidente del distretto ne tanto meno i Sindaci
hanno mai pensato di sedersi nelle sedi opportune e confrontarsi con
le rispettive opposizioni ma sopratutto con la propria cittadinanza.
Strategia? Solito metodo partitico che lascia credere che le
decisioni piovano dall'alto? Può essere, ma io semplice consigliere
di montagna ho smesso di credere a Babbo Natale da un pezzo. Qui la
cosa è ben più grave, si stanno gettando le linee per arrivare alla
desertificazione dell'intero Appennino, ieri è toccato alle realtà
produttive (ieri le cartiere, poi la Saeco fino ad arrivare alla DEM)
oggi alla sanità ( ieri alla Maternitá di Porretta oggi al nostro
Pronto Soccorso o all'ortopedia) e domani... quali strane altre idee
ci saranno per il domani?!? Ma rimanendo sul tema, perchè oggi siamo
stati invitati per parlare dei presidi ospedalieri di Vergato e
Porretta continuano ad esserci informazioni che con estrema
difficoltà, non volendo ricorrere alla solita malafede partitica,
proprio non riusciamo a capire. Ad oggi l'ospedale di Vergato vanta
10.500 accessi, la cui stra grande maggioranza dovuti al fine
ortopedico. Dalle informazioni che ahimè ci tocca raccogliere
laboriosamente, seppur in un assemblea organizzata da alcuni colleghi
di minoranza di Vergato, molti sindaci sia del medio che dell'alto
reno avevano scongiurato la veridicità, che il reparto di ortopedia
dovesse essere spostato a Porretta e il pronto soccorso di vergato
ridotto a punto di primo intervento h12, oggi sotto la storicissima
voce TAGLI, e sotto il bellissimo slogan " rafforzamento della
case della salute", dobbiamo invece prenderne atto. Ma vedete
questa riorganizzazione così pensata, almeno in Appennino,
sposterebbe il baricentro per le cure acute e che richiedono ricoveri
ospedalieri verso l'ospedale di Porretta, mentre per la cura e
l'assistenza ai pazienti con patologie croniche o stabilizzate si ci
dovrebbe indirizzare all'eventuale nuovo Ospedale di Comunità di
Vergato. L'argomento caldo, credo trovi 3 chiavi di lettura, o quanto
meno per noi cittadini di montagna così è.. Mi spiego meglio: Non
ne voglio fare una questione campanilistica, lungi da me, ma la
collocazione dei servizi ospedalieri per patologie acute
all'estremità del territorio del Distretto, in questo caso Porretta
appunto, porterebbe ad un netto peggioramento dell'accessibilità dei
servizi per la maggior parte dei residenti della vallata, con il
facilissimo rischio che giunti all'ospedale di Porretta si renda
necessario essere indirizzati presso l'Ospedale maggiore di Bologna,
con un inevitabile ritardo nelle cure che talvolta potrebbe
riflettersi in seri rischi per la salute dei pazienti. Cercando
invece, come ben recita il manuale del bravo amministratore, di
ragionare con lungimiranza ecco che appare sempre più concreto un
disegno studiato a puntino. Credete davvero che spostando ortopedia a
Porretta i medesimi accessi di vergato siano direttamente traferiti
in alto reno terme? Ve lo dico io che abito a Marzabotto. No! Perchè
a quel punto se dovessi scegliere, convergerei immediatamente
sull'hub di Bologna. Credete che non sia bastato sbagliare in
passato? Volete davvero far finta che nessuno capisca che per
depotenziare il Pronto soccorso di Vergato sia necessaria questa
mossa di trasferimento? Volete davvero far finta che nessuno si possa
chiedere cosa succederà quando fra qualche anno, analizzando i
numeri, ci si accorgerà che gli accessi per ortopedia sono
vertiginosamente crollati? Cosa se ne farà del reparto di ortopedia
a Poerretta? Forse come avete fatto per la maternità quando per
chiuderla avete usato lo stratagemma del " in montagna non si
fanno più figli", ci sentiremo dire "in montagna nessuno
si fa più male alle ossa". Credete che non sia chiaro che lo
spostamento di ortopedia non sia solo un mezzo per depotenziare
Vergato fino alla sua chiusura, e subito dopo con numeri alla mano
fare uguale con Porretta? Tutto questo secondo me è ancora più
grave se ci si guarda in torno e si da un occhio al modello
metropolitano sanitario (molto più logico) in cui è tutto basato su
una rioganizzazione della rete ospedaliere in modo centripeto. La
complessità delle prestazioni dei diversi presidi ospedalieri
aumenta man mano che ci si avvicina ai grandi ospedali con i livelli
più alti di specializzazione. Di conseguenza mi interrogo sul reale
senso di questa riorganizzazione a rete centrifuga che vede le
attività specialistiche e per acuti a Porretta e le attività di
cure intermedie a Vergato: paradossalmente le attività
specialistiche più lontane da quelle di alta specializzazione
presenti negli ospedali di grandi dimensioni. Se la geografia e la
matematica non mi ingannano, e credetemi non lo fanno, qui qualcosa
tocca. Infine, come amministratore locale mi tocca per onesta
intellettuale e di mandato, vorrei porre una piccola lente di
ingrandimento sulla questione tagli, costi, spesa... Non volendo
essere drastici, paranoici o pazzi visionari, e non volendo credere
che il disegno di questa proposto sia volto alla chiusura negli anni
di entrambi i presidi, siete davvero convinti che questi risparmi
siano proporzionati ai disagi creati alla cittadinanza e non
superiori rispetto a tutti i viaggi e a tutti le ambulanze che
avremmo in giro per il territorio quotidianamente, per non parlare
poi dei costi di reperibilità che si sommerebbero. Bastano due
ambulanze in azione che fanno la staffetta tra vergato, Porretta,
Bologna per poi tornare a Vergato che occorre far subentrare gli
infermieri reperibili. Da una prima bozza di conti, molto
spannometrica mi rendo conto,ogni spostamento da Vergato a Porretta e
da Porretta a Bologna con conseguente rientro del mezzo a Vergato non
costerebbe mai meno di 150€. Bhè se fosse davvero così i conti
non tornerebbero. Quindi stasera non starò qui a chiedervi quali
altre intenzioni avete,se per voi è giusto il percorso che state
intraprendendo per riorganizzare, ma al contrario vi chiedo di
cestinare quella bozza che anche ieri il Sig. Quargnolo ha illustrato
al personale dell'azienda presso i due presidi, e di sostituirlo con
un idea di potenziamento degli ospedali di Porretta e vergato. Qui,
oggi, è giunto il momento di fare una analisi approfondita di quello
che è la realtà che ci circonda, dei bisogni della gente della
montagna e pensare un attimo che non ci si può piegare ad interessi
di partito o interessi personali a discapito della salute: perché
oggi hanno bisogno gli altri, ma domani potrebbe avere bisogno uno di
noi, uno di voi. Domani pagheremo le scelte di oggi, di questa vostra
indifferenza, leggerezza ed opportunismo. Io, e credo molti dei miei
colleghi, non vogliamo renderci complici di questi ulteriori sbagli e
vorremmo che capiate già da ora che non ci fermeremo ad una scelta
insensata, ma combatteremo fino in fondo per conservare e
salvaguardare il diritto fondamentale alla salute".
Di
conforto e apertura le parole del Sindaco Mastacchi, verso il
progetto proposto dalla Azienda AUSL. Tono decisamente critico invece
arriva dai banchi di Marzabotto e Vergato. Franchi e Gnudi infatti
non condividono le linee di riorganizzazione proposte. Seriamente
soddisfatto dalle parole dei due Sindaci dichiara Battistini: "
Finalmente iniziamo a parlare la stessa lingua".
8 commenti:
Poche idee ma molto confuse.....
Battistini vuoi apparire anche quando non ci sei....basta! basta!
adesso cominceranno a piovere commenti 'anonimi' che non sono altro che autocelebrazioni di Battistini, o gente che lui paga come sostenitori. Un pò come Silvio del resto, lo stile è quello.
#battistinistaisereno
Battistini ci vuol far credere che lo hanno fatto parlare in città metropolitana.
In realtà era a farsi i selfie.
Battistini non avere paura di questi denigratori! Vorrebbero solo avere un minimo del tuo carisma!
Il discorso sulla Sanità è molto interessante, dovete portare avanti questa battaglia assieme a tutta la cittadinanza e a tutte le forze politiche, devi coinvolgere la popolazione di Marzabotto a partecipare alla manifestazione!
Al massimo pagati da mamma'....come lui per altro....
Tranquillo Anonimo 18 marzo delle 08:39, ci pensa prezzemolino da solo " Sono dovuto scappare verso fine Udienza e non sono riuscito ad intervenire.".
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