venerdì 24 marzo 2017

Passeggero muore per infarto all'aeroporto Marconi di Bologna.

ASL informa: 

Nella mattinata di oggi, venerdì 24 marzo, all’Aeroporto Marconi di Bologna, un passeggero diretto ad Istanbul ha accusato problemi respiratori mentre si trovava nell’area check-in. 
Assistito immediatamente dal personale dell’aeroporto e del Primo Soccorso Sanitario Aeroportuale del 118, è deceduto per arresto cardiaco.

Il passeggero, un uomo di 68 anni affetto da una grave patologia in fase evolutiva avanzata, era stato accompagnato in aeroporto da alcuni familiari. 
Il primo a soccorrerlo, attivando l’emergenza e praticandogli il massaggio cardiaco, è stato l’addetto all’assistenza dei passeggeri a ridotta mobilità dell’Aeroporto Marconi, che stava accompagnando il passeggero.

L’ambulanza del Primo Soccorso Sanitario Aeroportuale del 118 è giunta sul posto alle 9,11, 8 minuti dopo l’attivazione da parte della Centrale Operativa 118 Emilia EST. Gli operatori hanno attivato immediatamente il defibrillatore, che ha evidenziato un ritmo cardiaco non defibrillabile. Sono state praticate subito le manovre rianimatorie, proseguite anche dopo l’arrivo dell’auto medica, alle 9.25. Alle 9.27 è stato constatato il decesso.  

Ai familiari del passeggero deceduto le più sentite condoglianze dell’Azienda e dell’Aeroporto Marconi di Bologna. 


In  R.IT sull'avvenimento si legge:

Questa mattina un uomo di 68 anni è morto all'aeroporto Marconi di Bologna per arresto cardiaco. Era diretto a Istanbul e, riferiscono Ausl e Marconi in una nota, ha accusato problemi respiratori mentre si trovava nell'area check-in. Il passeggero è stato assistito immediatamente dal personale dell'aeroporto e del primo soccorso sanitario aeroportuale del 118, ma non c'è stato nulla da fare.

L'uomo era "affetto da una grave patologia in fase evolutiva avanzata" ed era stato accompagnato in aeroporto da alcuni familiari. Il primo a soccorrerlo, con massaggio cardiaco, "è stato l'addetto all'assistenza dei passeggeri a ridotta mobilità dell'aeroporto, che stava accompagnando il passeggero". L'ambulanza, precisano ancora l'azienda sanitaria e l'aeroporto, è giunta sul posto alle 9.11, cioè "otto minuti dopo l'attivazione da parte della centrale operativa 118 Emilia est". Gli operatori hanno "attivato immediatamente il defibrillatore", che però ha "evidenziato un ritmo cardiaco non defibrillabile". Quindi sono state "praticate subito le manovre rianimatorie, proseguite anche dopo l'arrivo dell'auto medica, alle 9.25". Due minuti dopo "è stato constatato il decesso".

"La Regione e l'assessore Venturi smettano di raccontare le favole della buona notte e facciano tutto quello che è nella loro possibilità per garantire la sicurezza di lavoratori e passeggeri dell'aeroporto Marconi" attacca Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord, che torna all'attacco sull'assenza di un medico per le emergenze. "In un primo momento è stato necessario attivare l'automedica che stazionava a Sasso Marconi, perché quelle bolognesi erano occupate. Poi la chiamata su cui stava per intervenire l'automedica attivata inizialmente, è stata deviata su un mezzo di Bologna che nel frattempo si era liberato. Morale della favola: con tutti questi passaggi, i minuti previsti per la legge non sono stati rispettati".

"La Giunta regionale provveda al potenziamento del sistema di emergenza urgenza perché episodi come quello accaduto oggi non debbano ripetersi" chiede Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione. "Indipendentemente da quanto accaduto - rileva Gibertoni – ancora una volta si dimostra che questa organizzazione territoriale è insufficiente, con le due automediche cittadine spesso impegnate e con tempi di intervento di quelle posizionate sul territorio limitrofo poco compatibili con i parametri di legge, 8 minuti in ambito urbano e 20 in extra urbano, ma anche con i tempi necessari al trattamento di casi "tempo dipendenti", come quello avvenuto al Marconi".

L'aeroporto e l'Ausl riportino subito il medico al Marconi, "per porre fine a questa incresciosa situazione" chiedono a gran voce i sindacati medici Snami, Fimmg, Cimo e Fials, in una nota firmata dai quattro segretari (Roberto Pieralli, Fabio Vespa, Salvatore Lumia e Alfredo Sepe). "Non possiamo che rimarcare, come abbiamo gia più volte fatto dal 2015 ad oggi, che la demedicalizzazione del presidio aeroportuale, oltre contrastare con le disposizioni Enac, produce molteplici effetti negativi sull'assistenza e soccorso sanitario".

 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fabbriani chieda a Sasso se è invece intervenuta l'automedica di Sasso Marconi.

Anonimo ha detto...

qui raccontano altro

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/03/24/news/paziente_di_68_anni_morto_per_arresto_cardiaco_all_aeroporto_di_bologna-161308304/

è proprio vero che viviamo in un'era di multisale