sabato 18 marzo 2017

Bononia municipium, il Teatro romano di Bologna.

Con la precisazione '5 cose da sapere', un lettore ha inviato:

E' considerato il teatro in muratura più antico dell'architettura romana. Le prime tracce vennero rinvenute nel 1977, così si avviò un cantiere sotterraneo di circa 1500 mq in via de Carbonesi.


E' considerata la più antica costruzione del suo genere dell’architettura romana. E' il teatro romano e si trova in pieno centro a Bologna, in via de' Carbonesi. 
Di norma chiuso al pubblico all'inizio del 2017 un nuovo soggetto privato e la Soprintendenza hanno dato il via a una collaborazione che porterà al suo recupero e valorizzazione. Ecco qualche curiosità sul teatro romano di Bologna:

1) IL CANTIERE. Le prime tracce emersero nel 1977, durante la ristrutturazione di un edificio. L'anno dopo, gli scavi permisero di individuare un tratto di strada romana e strutture murarie, così intervennero gli archeologi che continuarono le indagini fino al 1984, con ulteriori verifiche nel 1989. Il progetto di esplorazione si rivelò molto complesso: venne messo in piedi un cantiere sotterraneo di circa 1500 mq., tra muri, scantinati e vecchie fogne.
Gli esperti datano la costruzione intorno all'88 a.C., inserita cioè in quel programma edilizio pubblico legato alla celebrazione monumentale del passaggio del rango della città di Bononia da colonia di diritto latino a municipium romano.

 
LA COSTRUZIONE. Il Teatro è il primo realizzato muratura dell'architettura romana, visto che anche a Roma le rappresentazioni teatrali avvenivano su strutture in legno e che il primo teatro in muratura (theatrum marmoreum) venne realizzato solo per impulso del condottiero Gneo Pompeo Magno nel Campo Marzio tra il 61 ed il 55 a.C.. Benchè in pessimo stato di conservazione, si riconobbero i resti di un sistema di murature a raggiera, in pratica le gradinate destinate ad accogliere il pubblico. Scavi successivi permisero di individuarne l'estensione: tra le vie Carbonesi, D'Azeglio, Val d'Aposa, Spirito Santo e piazza dei Celestini.

Gli archeologi hanno stabilito che il teatro venne realizzato in due fasi: la prima (entro l'80 a.C.), gli diede la forma di un semicerchio di circa 75 metri di diametro, una struttura autoportante con gradinate (gradationes) lungo la parete semicircolare con sedili a gradino Non sono stati ancora stabiliti quali erano gli ingressi principali dell'edificio. La seconda fase costruttiva (tra il 53 e il 60 d.C.) fu dedicata all'ampliamento e all'abbellimento: l'emiciclo raggiunse i 93 metri di diametro e l'orchestra venne allargata e ripavimentata forse con lastre di marmo. 


LE DECORAZIONI. La costruzione venne arricchita, come si nota da alcuni resti, con pavimenti a mosaico e marmi pregiati, rivestimenti a stucco o affreschi a decorazioni vegetali sulle pareti delle camere con copertura a volta. E poi rilievi architettonici, floreali e figurativi che rivestivano i vestiboli, membrature e colonne - anche in marmo cipollino e giallo antico - che probabilmente decoravano il prospetto esterno dell'emiciclo


L'IMPERATORE NERONE. Ai primi del '500, venne rinvenuto un torso marmoreo con corazza, oggi conservato al Museo Civico Archeologico di via dell'Archiginnasio. Raffigurerebbe l'imperatore Nerone e sarebbe parte di di una statua che originariamente doveva ergersi sul retro delle gradinate. Un frammento di iscrizione dedicatoria monumentale, in lettere in bronzo, rinvenuto nelle immediate vicinanze e datato al 60 d.C. è infatti attribuito a Nerone, a testimonianza dell'amore dell'imperatore per Bologna, testimoniata dal suo discorso tenuto in Senato che fruttò alla città una consistente elargizione in denaro per finanziare interventi edilizi, tetro compreso


LA DECADENZA. Alla fine del III secolo viene spogliato degli arredi più pregiati e in seguito progressivamente demolito per recuperare e reimpiegare le murature esterne in selenite. L'edificio poi venne totalmente abbandonato, così vi furono diversi crolli. (fonte: Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara)


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