venerdì 24 marzo 2017

Le valli del Setta e del Reno destinate a morire strozzate.

Ormai è evidente, le Valli del Reno e del Setta sono dimenticate, destinate irrimediabilmente a 'morire strozzate' da Casalecchio di Reno. L'ennesima prova, che suona a condanna definitiva, l'ha data l'assessore regionale Donini in un incontro informativo relazionato dai media locali. Sarà raddoppiata la linea ferroviaria di Vignola che gode già del completato rinnovo di tutto il suo materiale rotabile. Neppure accennato invece il raddoppio della ferrovia Porrettana fino a Sasso Marconi e non è neppure un impegno il completo rinnovo del materiale rotabile di questa linea. La promessa del raddoppio è datata ed era stata dichiarata finalizzata a far diventare il tratto Bologna-Marzabotto una metropolitana di superficie. Si provvederà a ripristinare invece il raddoppio del binario nella stazione di Vergato, dopo averlo inspiegabilmente, se non stupidamente, eliminato poco tempo fa. ' Fèr e dsfèr l'é tot un lavurèr', è il detto con cui i nostri vecchi volevano rimarcare un lavoro fatto senza testa con il solo scopo di lavorare. L'utile sociale non aveva importanza.
Il prolungamento della nuova statale Porrettana fino alla tangenziale di Bologna, con la realizzazione del 'tubone' sotto Casalecchio, rimane una promessa incerta e comunque sarebbe solo per i veicoli ed escluderebbe il binario ferroviario. Si avvierebbero i lavori nel 2019, quando scadrà l'attuale mandato amministrativo. Come si suol dire 'chissà chi sarà Papa allora'. A rendere il tutto 'grottesco' sta il fatto che i soldi e i permessi burocratici per questo intervento ci sono da tempo e ciò apre diversi interrogativi anche maliziosi e si sa 'pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende'.

Quadro generale: soluzioni per la viabilità che porta a Vignola e non c'è poi tanto da stupirsi, Donini è stato sindaco di Crespellano e in questa area ha il suo 'bacino elettorale'. Concreto e in via di soluzione il 'nodo di Pianoro', ma anche qui non c'è da stupirsi la Presidente del Consiglio Regionale Saliera è l'ex sindaco di Pianoro. La Valle del Reno non ha evidentemente 'santi in paradiso'. Sindaci, consiglieri, onorevoli... sveglia !
 
La mancanza di strutture adeguate ha cancellato la maggior parte del patrimonio industriale, il disimpegno sui servizi ospedalieri con il prossimo depauperamento di Vergato e ora la perdita della speranza sulla soluzione della viabilità. A rendere il tutto veramente ridicolo, la decisione sulla 'tangenziale di Vado', che avrebbe dovuto utilizzare il tratto di A1 dismesso, non si farà, anzi verranno 'utilizzati ' i materiali ricavati dalla sua demolizione per il raddoppio della tangenziale di Bologna.

Completamente deprezzato tutto il patrimonio immobiliare, che però rimane gravato dal peso fiscale identico alle altre zone 'più fortunate'. Si dice che le vallate dispongano di un notevole patrimonio abitativo non utilizzato. Ma chi penserebbe di venire ad abitare in una zona dove per entrare bisogna penare in lunghe file a Casalecchio e una volta dentro, si chiudono le uscite come in una trappola perchè si ripete, peggiorandolo, il problema dell'attraversamento di Casalecchio. Se poi vuoi utilizzare la linea ferroviaria è una penitenza.

Le nostre valli … belle e abbandonate.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Le nostre valli belle e abbandonate...i nostri politici bagagli, pagliacci, opportunisti.

Anonimo ha detto...

A chi volete che interessi una popolazione come quella di Marzabotto, che vorrebbe ancora vedere la statua di Stalin davanti al municipio ?

Anonimo ha detto...

Un commento istruttivo e molto interessante, sisi. Complimenti.

Anonimo ha detto...

Uno Stalin di cioccolata ci starebbe da Dio, cosi poi sarebbero i bambini a mangiarselo, per una volta 😂
Tornando alla viabilità: il metro di quanto ca.. gliene frega delle vallate è la zirudela dell'ex svincolo A1 di Sasso: 8 anni per spostare 100m di guardrail... Un record intergalattico di inefficienza e ridicolaggine burocratica.

sarchiapone ha detto...

ANCORA CREDETE AI POLITICI?
ANCORA ABBOCCATE ALLE PROMESSE ELETTORALI?
QUI TUTTO RUOTA INTORNO AGLI INTERESSI DEL DIO DENARO.......DELLE MAZZETTE.....DELLE BUSTARELLE !!
NON FREGA UN CAVOLO A NESSUNO DELLE VALLI ABBANDONATE !!!!!
R A S S E G N A T E V I !!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

Anonimo ha detto...

meno male che poi qualcuno in altri blog si professa anti anonimi

Anonimo ha detto...

Via libera dal Cipe al tratto nord del cosiddetto “nodo di Casalecchio di Reno” (Bologna). L’approvazione è arrivata nella seduta di ieri pomeriggio del Comitato interministeriale per la programmazione economica.

“Portiamo a casa un’altra opera strategica per la rete infrastrutturale bolognese e metropolitana, che era attesa da molti anni da tutto il territorio”. Queste le parole di soddisfazione espresse dall’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini.

Si tratta infatti della variante alla SS64 Porrettana nel tratto di attraversamento del centro abitato di Casalecchio di Reno, quello più critico perché interessato dai maggiori volumi di traffico.

“Ancora una volta il gioco di squadra tra Regione, Comune di Casalecchio, Anas e Governo ci ha permesso di raggiungere un risultato importantissimo- aggiunge Donini -. Un ringraziamento particolare al ministero delle Infrastrutture ed Anas, con cui abbiamo lavorato proficuamente per sbloccare finalmente quest’opera, che potrà essere cantierata già nel prossimo anno. Entro la fine del mandato sulla città Metropolitana di Bologna si apriranno cantieri per 1 miliardo e mezzo di euro”.

L’opera vale 160 milioni, a cui si aggiungeranno i 60 dello stralcio sud. A queste risorse si sommano 700 milioni previsti per il passante autostradale di Bologna, comprensivi del completamento del nodo di Rastignano, in parte già cantierato, e della lungo Savena, dell’intermedia di pianura con il nuovo ponte sul Reno e del nodo di interporto-Centergross; 40 milioni per la complanare nord di San Lazzaro; 332 per il Servizio ferroviario metropolitano e 70 per investimenti ferroviari; infine, 120 milioni di euro per il people mover, già in cantiere.
“Avevamo detto- conclude Donini- che questa sarebbe stata la legislatura dove i progetti si dovevano tradurre in cantieri, lo stiamo facendo. In meno di due anni abbiamo ottenuto finanziamenti certi per tutto il nodo bolognese”.