venerdì 6 gennaio 2017

Morris Battistini: " Il collegamento Reno Setta s' ha da fare'. Romano Franchi: " No, anzi...".

Il collegamento Reno – Setta tramite un galleria in sotterranea tra Vergato e la valle del Setta e quindi la A1 e la Variante di Valico non è dimenticato.

Il tema è all'attenzione delle forze politiche e delle amministrazioni locali da diversi lustri. È stato persino ipotizzato con una proposta progettuale, ma alle intenzioni non sono seguiti i fatti e il cosiddetto 'tubone' è rimasto nei desideri dei proponenti.

Il tema è stato riproposto dal consigliere di Marzabotto, Morris Battistini ( nella foto)  che con una mozione, riprendendo le motivazioni dei sostenitori della bretella Reno-Setta quale infrastruttura indispensabile per garantire una logistica utile all'industria, all'artigianato e al turismo, ha chiesto al sindaco di Marzabotto e presidente dell'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese, Romano Franchi, di farsi paladino dell'opera.

Battistini portava a sostegno della sua richiesta 'l'impoverimento' industriale della vallata del Reno, tale da rasentare la desertificazione, a causa di una inadeguata soluzione di mobilità. Ricordava poi che le buone intenzioni di rilancio del turismo potrebbero trovare un riscontro positivo da una offerta viaria migliore.

Franchi ( nella foto) ha declinato la proposta e in alternativa ha presentato una seconda mozione che il gruppo consiliare che lo sostiene ha appoggiato.

Nella delibera seguita alla discussione delle mozioni si legge infatti: 

 
Il Consigliere Battistini Morris del Gruppo "Uniti per Cambiare Marzabotto" illustra la Mozione.

Interviene il Sindaco che motiva la contrarietà sua e del gruppo consiliare "Romano Franchi Sindaco per Marzabotto" alla Mozione del Consigliere Battistini Morris. Essa risulta essere per il Sindaco, superata in quanto si ispira ad un modello di sviluppo delle infrastrutture superato, che non tiene conto delle compatibilità ambientali. Presenta quindi il testo di una nuova Mozione a nome suo e del gruppo. 
 
Viene quindi messa in votazione la Mozione presentata dal Consigliere Battistini Morris del Gruppo "Uniti per Cambiare Marzabotto". Essa viene respinta col voto favorevole del Consigliere medesimo e con le astensioni delle due Consiglieri del gruppo "Movimento Cinque Stelle" , Di Bella Katya e M. Giuseppina Cusimano.
Viene poi messa ai voti la Mozione presentata dal Sindaco Romano Franchi. Essa viene approvata con tre astensioni, del Consigliere Battistini Morris del Gruppo "Uniti per Cambiare Marzabotto" e delle due Consigliere del Gruppo "Movimento Cinque Stelle" Di Bella Katya e M. Giuseppina Cusimano".

Le due mozioni:

11 commenti:

Anonimo ha detto...

quindi ancora una volta la soluzione proposta è l'immobilismo di fatto in nome di cervellotiche teorie da burocrati a stipendio fisso.

Anonimo ha detto...

e certo. a loro i beni e i servizi giungono coi Re Magi.

Anonimo ha detto...

Ma questo sa di cosa parla? Ha mai letto i risultati dei diversi studi di fattibilità già fatti?
Cerca solo una visibilità ad ogni costo ma quete gli costeranno perchè dimostrano il suo pressapochismo da quattro soldi.

Cesare Zecca ha detto...

Questa della bretella, reggicalze o mutandazza Vergato – Setta è una fissazione che non ha alcun raziocinio, alcuna spiegazione con una qualche logica e corrispondenza nella realtà.
E' l'omologo tecnoteista, crescitista della mistificazione dello tsunami migratorio come ricchezza, opportunità, paradiso multietnico e altre stupidaggini per creduloni del genere, affermazioni ideologiche completamente smentite dalla realtà. Credenze e fissazioni che portano alle peggiori distopie, a conseguenze catastrofiche, a degrado e peggioramento che si autoalimentano.

Affermare che “l'impoverimento' industriale della vallata del Reno, tale da rasentare la desertificazione, a causa di una inadeguata soluzione di mobilità” non ha senso. In alcuni tratti della valle del Reno abbiamo fino a 10 corsie per i due sensi di marcia, un binario (a monte, fino a 4 corsie e un binario).
La rete infrastrutturale viaria già spropositata, ipertrofica non è mai stata fitta, connessa come in questo periodo.
Ma quale imprenditore potrebbe affermare che i suoi investimenti dipendano dal fatto che un TIR, ad esempio polacco, arrivi risparmiando cinque minuti, una percentuale irrisoria del tempo complessivo di viaggio?
Scusate, non pochi di voi sarete andate in località turistiche (anche esotiche) per il loro valore, ad esempio, superando anche ore o giorni di viaggio. No!? Oppure preferite andare, ad esempio, in Brianza, un posto oggettivamente orribile, morto, una crosta necrofila di plastica, catrame, svincoli, veleni, neon dove la rete infrastrutturale è al massimo tumorale possibile, dove, semplicemente, non c'è altro che infrastrutture e strutture?
Perché imprese “italiane” delocalizzano in Romania o Bulgaria in posti dove le strade sono non di rado budelli a fatica asfaltati? Di cosa stiamo discutendo?!?!

Anche qui si va in quella direzione di una società globalizzata sempre più liquida. Ora, come nel caso dello sfascio e frantumazione sociale attuati mediante grande sostituzione, supportata da invasati post/ultra comunisti e cattolici si è nello spazio del problema.
Una vera e propria pulsione sadica, masochistica, una volontà di autodistruzione, che non è spiegabile razionalmente.
Forse bisogna ricordare che i trasporti (vettori di liquefazione) portano robaccia cinese, il pane fatto nei Balcani, le carni degli allevamenti intensivi bipiano mangimi tossici sopra cacca sotto , le berline di lusso tedesche per dissanguatori dell'economia italiana, i mobili venduti da svedesi a km 12000, i limoni sudafricani e tutto il peggio ciarpame tossico, consumistico, globalizzato peggior antieconomia sìglobal.
Non c'è metodo più efficace di affossare le economie locali che la liquefarle:
o - con la moneta, ad esempio si fa col ciclo di Frenkel, vedi euro;
o – con la ipermobilità (peraltro solo quella catramitica, non si impara, dai paesi con un'economia che tira, che essi hanno puntato sul ferro e non sul catrame).
Una logistica per la liquefazione sìglobal? No grazie!

Qui altre osservazioni su questa infatuazione per il catrame “senza se e senza ma”.

Anonimo ha detto...

A Vado la tangenziale sarebbe già pronta al 90% riutilizzando la A1 dismessa da ormaia 10 anni e invece la demoliscono... figuriamoci.

Anonimo ha detto...

zecca come vanno i treni vuoti che dal 2004 viaggiano inutilmente tra Bologna a Marzabotto?

Anonimo ha detto...

Lo chieda al famoso capogruppo.
Quello dei selfie.

Anonimo ha detto...

e chi cavolo è? dia indicazioni un pò piu' mirate.

Anonimo ha detto...

Visto che quello con lo stricchetto sbraita che non ci sono più aziende nella valle del reno perchè non porta la sua nel comune di Marzabotto e magari assume gente del posto onvece di filippini o extra

Anonimo ha detto...

Semplicemente perchè non è sua!
Lui non ha aziende, figuriamoci, ci campa a fare niente grazie a mammà!

Anonimo ha detto...

Credo che l'anonimo del 10-01 ore 07:34 sia incorso in errore osservando il look del Consigliere comunale di minoranza di Marzabotto caratterizzato da strichetto, giacca scura , candida camicia bianca, pettinatura curatissima da coiffeur alla moda, completato certamente da scarpe fatte a mano e calzini di seta. Come non presumere trattarsi di un facoltoso industriale. Quindi nessuna speranza che l'invito a spostare aziende in territorio Marzabottese possa essere raccolto.
Certo che mammà deve avere consistenti disponibilità economiche per mantenere un tale principino dandy. Beato lui!!