giovedì 5 gennaio 2017

Sasso Marconi. Approvato il progetto per il recupero dell'ex Cave Reno.

L'assessore Renzo Corti
La giunta comunale ha approvato il progetto preliminare 'per la riqualificazione ambientale dell'area 'ex Cave Reno'. Sono circa 5.000 metri quadrati a ridosso dei ponti dell'autostrada a Ponte Albano, utilizzati appunto dall'ex Cave Reno per estrarne materiale da costruzione, poi da Società Autostrade per un cantiere di servizio alla realizzazione della variante di Valico. Il primo passo verso l'intervento è quindi fatto. Al progetto preliminare dovrà seguire quello esecutivo utile a dettagliare in modo più preciso le linee operative già tutte presenti nel preliminare e quellodefinitivo per l'assegnazione dei lavori. Il progetto preliminare è quindi una dichiarazione di intenti per arrivare all'esecuzione dell'opera. Esecuzione garantita comunque anche dal fatto che le risorse necessarie ci sono già: 269.600 euro fornite da Autostrade a 'compensazione', come concordato nel 2010, dei disagi portati dai cantieri della Variante di Valico.

Il lotto è quello entro la linea tratteggiata in rosso

Il progetto prevede una ciclo-pedonale che attraversa l'intero lotto da sud a nord, partendo da via Gamberi, ai confini dell'abitato, per ricongiungersi ancora con via Gamberi all'altezza dell'azienda agricola Isola. Lungo questo percorso vi saranno spiazzi attrezzati per il fitness Inoltre parte dell'area sarà destinata alla realizzazione di circa un centinaio di orti e parte alla zona 'sgambamento per i cani. La parte alta dell'ex cava, quella prossima al centro sportivo di 'Ca' de Testi, verrà rimboschita con specie arboree autoctone.
L'assessore ai lavori pubblico Renzo Corti, dopo aver sottolineato che l'intenzione è quella di arrivare nei tempi più brevi possibili all'espletamento dell'intero iter burocratico e di avviare i lavori, ha detto: “ E' un intervento necessario poiché completa il recupero di un'area particolarmente degradata, anche per il passaggio della Variante di Valico. La vicinanza con l'abitato di Ponte Albano imponeva di intervenire”.

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