giovedì 19 gennaio 2017

Luca Rizzo Nervo e Giulio Pierini, presidente e vice presidente della CTSS Metropolitana di Bologna, rispondono ai sindaci 'contestatori' di Vergato, Marzabotto, Grizzana Morandi e Castel d'Aiano.

In merito alla dichiarazione congiunta dei Sindaci di Vergato, Marzabotto, Grizzana Morandi e Castel d'Aiano,  Luca Rizzo Nervo e Giulio Pierini, rispettivamente presidente e vice presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna, hanno dichiarato quanto segue.


Il percorso iniziato sul documento presentato dall'Azienda Sanitaria di Bologna, nella sede deputata della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana, in attuazione delle previsioni normative contenute nel Decreto Balduzzi e nella Delibera regionale di recepimento dello stesso, è appena all'inizio e ha dato avvio, crediamo utilmente, ad una serie di incontri in ogni Distretto per promuovere una discussione sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete territoriale che coinvolgerà, come già sta avvenendo, tutti i Sindaci nelle scelte riguardanti l'offerta sanitaria del nostro territorio. Come è nella nostra tradizione, si cercherà di tenere insieme la specificità, per ciascuno, dei “propri” ospedali o dei “propri” presidi sanitari con una visione di insieme, di carattere metropolitano, che consenta di organizzare sempre di più e meglio, e con un occhio al futuro,  l'offerta complessiva di servizi sanitari.

Questa visione chiede a tutti i Sindaci di stare pienamente all’interno della progettazione, di condividere la responsabilità del cambiamento, come sempre si è fatto. Premessa fondamentale perché ciò avvenga è valorizzare i luoghi deputati alla discussione e al confronto, come la Conferenza Sociale e Sanitaria e i Distretti, e non confondere le premesse di una discussione tutta ancora da svolgere con i suoi esiti finali.

Come CTSS abbiamo già chiesto che l'Azienda Sanitaria metta in evidenza, nell'evoluzione del documento presentato, le specificità della sanità nel territorio dell'Appennino, facendosi carico di queste specificità, innanzitutto con un approfondimento sui flussi relativi ai diversi Ospedali e alla rete dell'emergenza-urgenza (che comunque, come è noto, sfugge a stretti vincoli territoriali e si costruisce sulla complessità dei casi).

Solo così, crediamo, si può alimentare un confronto senza pregiudiziali, capace di analizzare la proposta, affinarla, rinforzarla negli aspetti considerati carenti, modificarla con ipotesi alternative, anche richiedendo investimenti di personale e sulle diverse professionalità laddove necessario a sostenere il cambiamento. Questo è ciò che ci indicano anche alcune esperienze realizzate in questi anni in altre zone e in altri ospedali del territorio metropolitano, riconosciute oggi dai più come esperienze positive per i risultati che hanno prodotto.

Questa modalità ha sempre caratterizzato il lavoro della CTSS, in particolare nella relazione con i Distretti, e crediamo che possa essere utile anche in questa occasione, anche per evitare due atteggiamenti, entrambi improduttivi: il cambiamento calato dall'alto da una parte,  la strenua difesa dello status quo, mentre tutto cambia, dai bisogni ai modelli assistenziali, dall’altra.


LUCA RIZZO NERVO – Presidente Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria metropolitana
GIULIO PIERINI – Vice Presidente Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria metropolitana

4 commenti:

Vincenzo Tondolo ha detto...

Nel comunicato dei due rappresentanti del CTSS (Rizzo Nervo e Pierini) ancora una volta si scaricano le problematiche sul vuoto e astratto “cambiamento” senza rendersi conto che la realtà va in direzione ostinatamente contraria al loro senso di cambiamento. Proprio la specificità del territorio, come dimostra la “tradizione”, non è stata presa in alcuna considerazione quando sono state assunte decisioni basate su freddi numeri, come la soppressione del punto nascita dell’ospedale di Porretta o il trasferimento di servizi appena inaugurati. E ora vengono a parlare di “condividere la responsabilità del cambiamento”, quello calato dall’alto. E’ davvero avvilente assistere increduli all’ipocrisia di questi personaggi per i quali la premessa fondamentale non sono la salute e la qualità della vita dei cittadini ma “i luoghi deputati alla discussione e al confronto”, come se la popolazione, ormai cessati i ripetuti riti inaugurali dei due nuovi ospedali di Vergato e Porretta, non si fosse espressa da diversi anni in maniera chiara e decisa con manifestazioni e dibattiti pubblici.

Ghino ha detto...

l'ipocrisia di questi due personaggi raggiunge il massimo quando forniscono dati tecnici a supporto delle loro estemporanee proposte, dove è palese anche ad un non addetto ai lavori che il progetto parte da una posizione già decisa ed a ritroso i numeri vengono manipolati per dare una parvenza scientifica alla decisione. Una buona progettazione dovrebbe procedere in maniera inversa partendo dai dati per poi arrivare alla giusta soluzione. Metodo questo che evidentemente non fa parte del bagaglio conoscitivo di questi pseudo dirigenti.
Credo però che questa volta abbiano pestato i calli ad una popolazione inferocita che forse porrà anche fine alla loro carriera.

Anonimo ha detto...

...."Credo però che questa volta abbiano pestato i calli ad una popolazione inferocita"

Ma quale popolazione inferocita? Quel 60% che ha votato SI a Renzi? adesso sarebbero inferociti con questi due autorevoli piddini?

Raccontane un'altra, dai, che sei divertente.

Anonimo ha detto...

Ma quale confronto se tutto cala dall'alto in forza di una Legge.

L'unica forza dei Sindaci sarebbe quella di dimetersi in massa insieme a Consigli Comunali.

Quasta sarebbe la VERA svolta in luogo del solito compitino come quello che troviamo scritto sulla pagina principale dell'Unione.