sabato 21 gennaio 2017

Presegue sensa sosta l'impoverimento dell'Appennino.

 L'Appennino sempre più povero anche di servizi. A rischio ora la presenza del Giudice di Pace a Porretta Terme per il disimpegno dei Comuni a sostenere le spese d'ufficio.
Dell'ennesima negatività per la montagna si è occupato il consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami con una interrogazionein cui si legge:

premesso che
 
  • è notizia di questi giorni la presumibile prossima chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace dell’Alto Reno Terme (Bo) con sede presso il Palazzo di Giustizia del capoluogo Porretta Terme (Bo);
  • tale chiusura sembrerebbe ormai ineluttabile soprattutto in conseguenza della delibera del Consiglio comunale di Castel di Casio con la quale è stata annullata la convenzione che prevedeva che gli oneri relativi al pagamento degli stipendi e del personale dipendente, compreso il Cancelliere, e tutte le spese riguardanti il funzionamento dell’Ufficio stesso fossero a carico dei Comuni dell’Alto Reno Terme, mentre rimaneva a carico del Ministero della Giustizia la retribuzione del Magistrato;
 
considerato che
 
  • in seguito alla delibera approvata dal Consiglio Comunale di Castel di Casio (Bo), altri Sindaci di alcuni Comuni limitrofi, come ad esempio Camugnano, Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, condividendo tale posizione hanno espresso l’intenzione di seguire la stessa direzione del Sindaco Mauro Brunetti, motivando questa decisione col fatto di non essere più in grado di sostenere le spese relative al funzionamento dell’Ufficio;
  • anche il Sindaco di Alto Reno Terme (Bo), seppure come sua consuetudine scaricando su altri la responsabilità, sta già anticipando di non voler sostenere i costi dell’Ufficio seppur dovrebbe avere risorse ingenti derivategli dalla fusione del Comune di Porretta Terme e Granaglione che, a suo dire, dovevano appunto portare chissà quali risorse al nuovo comune;
  • d’altronde quanto sta avvenendo sull’Ufficio del Giudice di Pace costituisce l’ennesimo taglio al territorio e al Comune di Alto Reno Terme;
 
atteso che
 
  • l’Ufficio del Giudice di Pace assolve ad una funzione importantissima per i cittadini e per le imprese che operano sul territorio, potendo risolvere in maniera conciliativa ed in tempi brevi controversie, sia in materia civile che in materia penale che comporterebbero altrimenti tempi di attesa molto più lunghi, addirittura anni, per le parti interessate e che si prospetta in tema di riforma della Giustizia un aumento delle competenze di tale Ufficio;
  • non possiamo non sottolineare come la presenza sul territorio dell’Ufficio del Giudice di Pace risulti a maggior ragione indispensabile per gli abitanti dei Comuni montani o Comuni meno serviti, che proprio per la particolarità del loro territorio, troverebbero ulteriori difficoltà nel doversi recare nella città di Bologna;
  • tale chiusura costituirebbe l’ennesima riduzione dei servizi erogati per i territori montani e per i cittadini che vi abitano, ancora una volta smentendo quindi le dichiarazioni che a parole si fanno rispetto ai fatti poi concretamente posti in essere
 
atteso inoltre che
 
  • la necessità di interventi urgenti in merito alla riorganizzazione del sistema giudiziario italiano volti a ridurre la durata dei processi civili e penali era già stata affrontata nella Risoluzione n.1915 approvata dall’Assemblea legislativa in data 20/10/2011 dove si sottolineava che per fare ciò non si sarebbe potuto prescindere dalla riorganizzazione degli uffici, in particolare, delle circoscrizioni dei Tribunali;
  • sempre nella citata Risoluzione si affermava che, in riferimento all’approvazione da parte del Senato della Repubblica, 7 settembre 2011, del disegno di legge di conversione con modificazione del D.L. n. 138 del 13 agosto 2011 recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo, in cui all'art. 1 comma 2 lettera d) che prevedeva di procedere alla soppressione ovvero alla riduzione delle sezioni distaccate dei tribunali, “un'efficiente ed economicamente utile riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari non si dovrebbe attuare attraverso la soppressione lineare di alcuni tribunali senza un'ampia e complessiva disamina che consideri anche le esigenze funzionali, sociali, economiche e territoriali di tutti gli uffici in cui si amministra la giustizia”.
 
rilevato che
 
  • il decreto legislativo 7 settembre 2012 n.156, con il quale veniva attivata la delega al Governo in volta alla riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli Uffici Giudiziari, già determinò la soppressione di tutti gli Uffici del Giudice di Pace nei Comuni non Capoluogo di Provincia riducendo notevolmente la possibilità per i cittadini di un accesso alla Giustizia il più possibile vicino alle loro esigenze;
 
considerato che
 
  • pur nell’ottica di un condivisibile intento di razionalizzazione delle spese e di miglioramento dell’efficienza del sistema giudiziario non si può certo prescindere dall’esigenza di consentire al cittadino un accesso alla giustizia pieno ed effettivo quale diritto fondamentale di ogni individuo in uno Stato democratico;
  • la vicenda fu già oggetto di incontri tra Uffici regionali e enti locali nel corso della IX legislatura, incontri a cui partecipò anche il sottoscritto consigliere e nei quali si affermò, da parte della Regione, la piena disponibilità a valutare forme di sostegno anche economico finalizzati al mantenimento degli Uffici del GdP nella sede di Alto Reno Terme (allora Porretta Terme);
 
INTERROGA
 
la Giunta per sapere:
 
  • se sia a conoscenza della situazione e quale giudizio ne dia;
  • se non ritenga indispensabile mantenere nei Comuni dell’Alto Reno Terme, comuni montani già particolarmente disagiati, ma anche i tutti i Comuni laddove esistente, un servizio così importante per i cittadini e le imprese, quale quello effettuato dall’Ufficio del Giudice di Pace e, in caso di risposta affermativa quali interventi consideri di porre in essere per assolvere a questo intento;
  • se siano previsti contributi o se siano ipotizzabili interventi economici da parte della Regione Emilia Romagna a sostegno degli Enti locali per evitare la chiusura di tali Uffici.
 


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