lunedì 7 luglio 2025

Non è più abbandono: è una scelta politica. Il declino dell’Appennino è voluto, complice il silenzio colpevole delle amministrazioni locali

Il nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (2021–2027) parla chiaro: lo Stato ha deciso di non invertire il declino dei territori montani e rurali. Una sentenza per 4.000 Comuni italiani e 13 milioni di cittadini. Ma dai borghi parte la resistenza: informarsi, fare rete, alzare la voce. Ora


Il grido d’allarme di Fabio Righi

 

È ora di dirlo forte e chiaro: non si tratta più di abbandono, ma di una scelta politica precisa. Un documento ministeriale, il nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne (2021-2027), approvato a marzo 2025, ha rivelato una frase choc a pagina 45: "Queste aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma nemmeno essere abbandonate a se stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento."

È una sentenza. Una resa.

Significa che centinaia di comuni montani, collinari e rurali – quasi 4.000 Comuni italiani, il 60% del nostro territorio con oltre 13 milioni di cittadini – non devono più puntare a rinascere. Non si fermerà lo spopolamento, non si costruiranno nuovi servizi, solo un po' di assistenza per accompagnare la fine. Nessuna speranza. Nessun futuro.

Questo è un cambiamento di paradigma devastante: lo Stato rinuncia ufficialmente all'idea di invertire la tendenza allo spopolamento. Si pianifica il declino, lo si accompagna, lo si normalizza.

E le nostre amministrazioni locali?

Nella maggior parte dei casi non reagiscono, non propongono, non costruiscono nulla. Si limitano a gestire l’ordinario con soluzioni tampone, deboli, inutili.

Sono succubi di un sistema più grande, paralizzate e impantanate da un insensata burocrazia, per non compromettere opportunità personali prive di coraggio, spesso indifferenti e non lavorano per risolvere i problemi, ma per coprirli. E così facendo li aggravano. amministrazioni pubbliche che oggi appaiono allo sbando, istituzioni si comportano non solo con passività, ma con un atteggiamento che ha ormai assunto i tratti di un vero estremismo dell’omissione, dove si arriva a ignorare o addirittura boicottare qualsiasi iniziativa che non nasca all’interno del proprio circuito politico.

Nel frattempo, la macchina pubblica nazionale divora miliardi con una logica assurda: massima spesa, minima resa.

Un sistema che non cambierà mai da solo, perché è stato costruito per non cambiare.

E chi lavora dal basso — cittadini, agricoltori, associazioni, artigiani, volontari — spesso viene ignorato, ostacolato o addirittura boicottato.

Noi non ci stiamo!

Non accettiamo che si scelga di spegnere i nostri borghi, distruggendo un patrimonio umano,storico culturale e ambientale unico. L'Appennino e le Aree Interne non sono un problema da accompagnare al tramonto: sono una sana e preziosa risorsa da liberare e utilizzare per il bene di tutti!

Questo "piano" ignora l'Articolo 3 della Costituzione e le enormi opportunità strategiche che questi territori offrono: agricoltura sostenibile, prodotti agroalimentari ed eno-gastronomici di altissima qualità, turismo lento, coesione sociale, difesa idro-geologica.

Cittadini, agricoltori, associazioni, artigiani, volontari... la vostra voce è cruciale!

Per questo chiediamo a tutti:

Informatevi!

Fate rete!

Alzate la voce!

Un Paese che lascia morire sé stesso un borgo alla volta, ha già smesso di essere una Repubblica. Non permettiamolo! 


Sito Facebook: ARCA APPENNINO BOLOGNESE.

Informazioni turistiche E-mail: arca9bologna@gmail.com.

Righi Fabio 320 17 93 002  -  Righi Otello 338 22 50 000


10 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro, che è referente nazionale dei piccoli comuni e non dice nulla?? Si sarà allineato al volere del partito che guida la nazione

Anonimo ha detto...

Mi va anche bene.
Allora, i paesani delle zone che si e' deciso di "abbandonare" dovrebbero "abbandonare" il pagare le tasse per servizi e manutenzioni che non verranno piu' fatte.

Anonimo ha detto...

Fabio Righi hai totalmente ragione, serve una inversione di rotta, prima di tutto ci vuole l'allontanamento di chi ha gestito la cosa pubblica nei piccoli comuni (da almeno 20 anni) condannando i propri cittadini all'irrilevanza politica, cose gestite in maniera chiusa da chi comanda, con l'avvallo dei servi complici, cittadini che tengono famiglia e del bene pubblico si ingozzano facendolo scomparire ogni livello di partecipazione. Il poeta scriveva, libertà è partecipazione, beh allora nei comuni del reno e del setta, la libertà non esiste.

Anonimo ha detto...

"Non si tratta più di abbandono, ma di una scelta politica precisa." ..... Da un bel pò di anni

Anonimo ha detto...

Che i vari sindaci muti si siano allineati a chi comanda in regione?

Anonimo ha detto...

Ora si è aperto il "vaso di Pandora"! Ma perché, non l'avevamo già percepito nell'intimo o compreso chiaramente? Tutti d'accordo, compiacenti e silenti! Una vera banda Bassotti.
Auguri!

Anonimo ha detto...

Di cosa meravigliarsi?

Anonimo ha detto...

E' una opportunità, se non ci considerano, non li considereremo, niente tasse, niente rispetto per le regole regionali mutuate dalle regole folli dell'europa, finalmente ci lasceranno in pace...ma non andra' così, vorranno accompagnarci in un percorso di incanalamento della popolazione montana, verso la città. dove potremo essere più facilmente controllati, ed eliminati. Non vogliono che siate proprietari di terreno, che abbiate una casa di proprietà, che guidiate la vostra vecchia bella macchina, non vogliono che bruciate legna dei boschi, non vogliono che vi auto produciate il cibo, non vogliono che usufruiate dell'acqua delle fonti, NON VOGLIONO PERSONE AUTONOME, LIBERE, vi vogliono dipendenti dalle loro forniture di cibo, di vestiti, di lavoro, di tutto, buon inferno a tutti.

Anonimo ha detto...

"niente tasse"
Aahahahahahahahahahahahahahahahah!!!

Anonimo ha detto...

Si, si, smetti di pagare le tasse che devi all'Agenzua delle Entrate: avrai una schiera di nuovi amici che prima ti invieranno cartoline e raccomandate verdi, e se prosegui ti verranno in casa a pignorarti i mobili o il SUV a puzzolio.
Fai pure che dopo ci racconti come va a finire.