| Foto d'archivio |
La prima giornata a pieno regime lavorativo con il servizio sostitutivo
della linea ferroviaria Porrettana si è trasformata in un vero e proprio caos.
Lo denuncia, con parole dure, il Comitato per la Ferrovia Porrettana, che da
giorni lanciava l’allarme su una pianificazione ritenuta insufficiente.
Durante un
recente incontro dedicato ai servizi scolastici, il Comitato aveva richiesto a
Regione e Trenitalia una tabella dettagliata delle salite e discese per ciascun
treno, così da contribuire alla definizione di un numero adeguato di autobus
sostitutivi. La risposta? Una tabella generica, con medie giornaliere del tutto
inutili per la programmazione concreta.
«È evidente
– dichiara Valerio Giusti, portavoce del Comitato – che la Regione ha scelto di
relegare i comitati dei pendolari a semplici spettatori di un disastro
annunciato. Non siamo stati minimamente coinvolti nella progettazione del
servizio sostitutivo, e oggi ne vediamo i risultati».
Tra i
pendolari, la rabbia è palpabile. Il Comitato ha raccolto numerose segnalazioni
che fotografano una situazione insostenibile:
- «Il bus delle 5:04 da Vergato
era già pieno. Abbiamo viaggiato in piedi e ammassati come bestie. In più
hanno caricato monopattini e bici. Uno solo alla mattina non basta».
- «Partiti stipati come in un
carro bestiame. Alcuni non sono nemmeno riusciti a salire. L’autista ha
consigliato di aspettare il successivo. Ma come può un solo bus sostituire
un treno che già viaggia pieno?»
- «I treni mattutini hanno
quattro carrozze e viaggiano quasi pieni anche d’estate. Un solo autobus
da 50 posti non può bastare».
- «Hanno tanto parlato di aumento
dei passeggeri, ma poi non prevedono i mezzi necessari. Chi ha organizzato
il servizio è davvero competente?»
- «Il bus delle 5:23 da
Marzabotto non si è fermato: troppo pieno. Nessuna comunicazione agli
utenti in attesa. Un gruppo diretto a Napoli ha rischiato di perdere tutte
le coincidenze».
- «Dove sono i nostri
amministratori comunali e dell’Unione dei Comuni?»
- «A Lama il bus si è fermato per
dire che era pieno. Alla fine ci ha fatti salire, ma alcuni hanno
viaggiato in condizioni precarie. Così si scoraggia l’abbonamento».
- «Anche l’anno scorso si è
partiti con due bus lasciando a terra le persone. Solo dopo giorni si è
passati a tre. Si dovrebbe fare il contrario: partire con abbondanza di
mezzi».
Il Comitato
ricorda di essere attivo dal 2003, e di aver sempre svolto il compito di dare
voce ai pendolari. «Continueremo a raccogliere e rilanciare le denunce dei
cittadini, perché questo servizio è indecente – conclude Giusti – e purtroppo
siamo solo all’inizio».
3 commenti:
Dei veri geni organizzativi.
Si puo salire sul tetto del bus come fanno in India o in altri paesi? E' una soluzione
Quelli in monopattino pero' potrebbero fare Bologna-Porretta senza usare l'autobus, e forse arrivano prima.
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