L’iperplasia prostatica benigna colpisce fino al 90% degli uomini over 85. La terapia è già attiva a San Giovanni in Persiceto e presto anche al Sant’Orsola.
Comunicato congiunto Azienda USL di Bologna - Policlinico di Sant'Orsola
Una nuova
tecnica mini-invasiva per il trattamento dell’iperplasia prostatica benigna (IPB) è ora disponibile a
Bologna in regime di Servizio Sanitario
Nazionale (SSN). Si tratta di una procedura innovativa che utilizza vapore acqueo per ridurre il volume della
prostata, migliorando significativamente la qualità della vita dei pazienti,
con un impatto minimo sul decorso post-operatorio.
Il trattamento è già in uso presso l’Urologia dell’Azienda USL di Bologna,
nella sede di San Giovanni in Persiceto,
primo presidio territoriale a renderla accessibile gratuitamente, e sarà presto
disponibile anche presso l’IRCCS
Policlinico di Sant’Orsola.
La nuova metodica si aggiunge agli
interventi già disponibili e sarà proposta a pazienti selezionati, in base alle
loro condizioni cliniche, con l’obiettivo di ampliare l’offerta terapeutica, ottimizzare i tempi di attesa per gli interventi
chirurgici e razionalizzare l’uso dei
posti letto.
Una patologia diffusa e impattante
L’iperplasia prostatica benigna è un ingrossamento non
tumorale della ghiandola prostatica che, comprimendo l’uretra, ostacola il
normale flusso urinario. Ne soffre circa il
50% degli uomini oltre i 60 anni e fino al 90% degli over 85. I sintomi più comuni includono
frequente bisogno di urinare, getto urinario debole o irregolare, urgenza
minzionale e necessità di alzarsi più volte la notte.
L’intervento con vapore: rapido,
efficace, mini-invasivo
La tecnica prevede un intervento endoscopico in sedazione leggera,
eseguito in Day Hospital,
durante il quale viene introdotto un ago sottile attraverso cui viene
rilasciato vapore acqueo nella prostata.
Il calore distrugge parte del tessuto prostatico in eccesso, riducendone il
volume e ripristinando la funzione urinaria, senza compromettere le principali
funzioni sessuali. I benefici sono avvertibili già dopo pochi giorni.
Una risposta innovativa alle liste
d’attesa
“La procedura è particolarmente
indicata per pazienti giovani e sintomatici, soprattutto se desiderano
preservare l’eiaculazione – spiegano la dott.ssa
Roberta De Stefano, direttrice dell’Urologia di San Giovanni in
Persiceto, e Santo Lupo,
responsabile del progetto –. Inoltre, permette di trattare fino a 10 pazienti nella stessa giornata,
con un impatto importante sulle liste d’attesa”.
A sottolineare l’importanza
dell’innovazione anche il prof. Eugenio
Brunocilla, Direttore dell’Unità Operativa di Urologia del Policlinico
di Sant’Orsola: “Si tratta di una patologia benigna ma altamente impattante
sulla qualità della vita. I risultati di questa nuova tecnica sono percepibili
già nei primi giorni. È fondamentale ricordare che questa si aggiunge, e non
sostituisce, le tecniche già in uso: la scelta terapeutica rimane sempre
personalizzata, in base alle esigenze del singolo paziente”.
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