di Attilio Fanini
Il principio della raccolta differenziata resta valido
e condivisibile, soprattutto laddove non siano presenti impianti di
incenerimento. Tuttavia, come spesso accade, ciò che funziona in teoria rischia
di trasformarsi in un disservizio nella pratica, soprattutto quando mancano
attenzione e ascolto verso le esigenze dei cittadini.
Uno dei principali punti critici
riguarda la tassazione: l’attuale
sistema calcola la TARI sulla base dei metri quadrati dell’abitazione,
ignorando completamente il numero degli occupanti. Un cittadino che vive da
solo in un appartamento di 200 mq può produrre una quantità di rifiuti
inferiore rispetto a una famiglia numerosa che risiede in un alloggio di 60 mq,
ma si troverà comunque a pagare il doppio o il triplo. Un criterio che appare
iniquo e meriterebbe una revisione più equa e proporzionata.
Altro nodo spinoso è la gestione operativa
del servizio. Secondo quanto emerge da diverse voci, l’amministrazione comunale, al momento della firma del
protocollo con Hera, non avrebbe adeguatamente considerato le reali necessità
della cittadinanza: riduzione del numero
di piazzole del 30-40%, cassonetti
più piccoli, svuotamenti meno frequenti e un sistema di accesso basato
sulla Carta Smeraldo che, per molti – in particolare anziani o persone con
disabilità – risulta scomodo o inaccessibile.
Il risultato? In molte zone i rifiuti
vengono abbandonati a terra, segno di un sistema che fatica a reggere. E mentre
i cittadini devono sobbarcarsi l’onere della differenziazione, la tassa sui
rifiuti resta invariata, con lievi
aumenti già registrati e prospettive di rincari futuri.
C’è poi un altro aspetto poco chiaro:
ogni modifica al protocollo firmato
comporterebbe costi aggiuntivi. Costi che, inevitabilmente, finiranno
per gravare sugli utenti finali. Intanto, le responsabilità vengono rimpallate
tra Hera, la Città Metropolitana e le forze politiche, ma la verità è che è
mancata un’attenta valutazione iniziale e un confronto reale con il territorio.
Alla luce di tutto ciò, un giudizio
positivo sull’operato dell’amministrazione appare difficile: nemmeno il “sei politico” sembra giustificato.
Non a caso, la manovra è stata attuata solo dopo le elezioni. Viene da
chiedersi come sarebbe andata se fosse stata introdotta prima.
In sintesi, la raccolta differenziata
resta un principio giusto, ma la sua applicazione – almeno in questa fase –
evidenzia gravi carenze organizzative e strategiche. Una gestione che, più che
virtuosa, rischia di diventare un flop.
Questa riflessione intende essere una critica costruttiva, senza alcuna offesa personale: l’obiettivo è stimolare un confronto utile e migliorativo per tutti.
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9 commenti:
Cittadini come il nostro Attilio dovrebbero essere loro premiati e fare gli amministratori comunali.
Persona che difende i piu' deboli,che ama il suo paese.
Preparata echeggia non si piega al potere precostituito
Bravo Fanini
Analisi che racconta lo stato fattuale dei disagi,complimenti...
https://www.facebook.com/groups/199478550247593/permalink/2950695375125883/?app=fbl
A Castel d'Aiano non danno i bidoni famigliari e te li devi comprare; costo medio 16 euro cadauno, e ne servono 4.
L'Europa ha stabilito che si dovrebbe pagare per la quantita' di rifiuti che si producono. A questo servono i bidoni individuali per l'indifferenziato e la tessera: a stabilire quante volte hai svuotato (non QUANTO hai svuotato, a quanto sembra). Il criterio della superficie abitativa sembra quindi COMPLETAMENTE ILLEGITTIMO e qui un bravo avvocato ci sguazzerebbe. D'altra parte e' lo stesso criterio che la maggior parte dei comuni montani ha finora applicato per le tasse locali, anche se si abita un alloggio di proprieta' per un solo mese all'anno o meno: mi dispiace, ieri ai villeggianti, oggi ai residenti. Poi, dopo che e' stato fatto notare a lor signori che per i rifiuti si dovrebbe pagare per quanto se ne produce, qualche furbo comune si e' inventato la supercazzola del sistema misto, maggioranza del calcolo sulla superficie abitativa, minima parte sulla produzione di rifiuti. Continuate a votarli.
Sono d'accordo con Fanini,anche perche l comuni hanno creato L'unione x scaricare tutto sui cittadini e non avere responsabilità verso i propri.
Secondo me dopo aver dato la colpa ai comunisti,verra' incolpato Alfredo il terzo incomodo il Moro di Genova...
Scopo principale è far girare i soldi e intascare il più possibile raccontando favole ai cittadini.
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