martedì 22 luglio 2025

Interruzione estiva Ferrovia Porrettana: dilettanti allo sbaraglio, episodi da jungla



Riceviamo:


Come promesso nel documento di ieri, continuiamo a pubblicare le denunce cariche di rabbia e sdegno inviateci dai pendolari, esterrefatti di fronte a tanta incompetenza e dilettantismo.

− Ieri a Sasso Marconi, ore 17:50, bus fermo perché un tizio, dopo aver insultato l’operatore, voleva caricare la sua bici pieghevole dicendo: “Io pago, io carico...”. Gli altri anni c’erano i bus da turismo; quest’anno, invece, le vecchie corriere blu Tper con persone stipate in piedi. Questo è il viaggio previsto fino a Porretta? E una persona anziana o una mamma con passeggino come dovrebbe fare?

− Oggi, sul treno delle 17:15, sono stati caricati monopattini e bici. Il capotreno si è dichiarato impossibilitato a intervenire, mentre un passeggero sosteneva che fosse consentito caricarli. Quindi? Come si arriva a Riola o a Porretta? Pedalando, magari? Perché sulla corriera non si possono caricare. Perché nessuno chiarisce queste regole sui treni? Quest’anno sarà un disastro, rischiamo una tragedia: con queste premesse e questo caldo, è solo questione di tempo. A chi ci si deve rivolgere? Andiamo in massa? Le mail non servono più a nulla.

− Sarebbe necessario vietare il carico di bici e monopattini, ma al tempo stesso organizzare un servizio di deposito sicuro a Bologna, al riparo dai furti: i pendolari hanno pagato anche l’abbonamento per le bici.

− Stazione di Sasso, ore 17:55: scendiamo dal treno e si scatena la corsa per assicurarsi un posto sul bus. Una vera e propria “guerra dei poveri”.

− Mamma mia, che disastro questo servizio! Giunti a Sasso alle 17:46 per prendere il bus verso Porretta, abbiamo trovato la jungla! Persone che attraversavano i binari per arrivare primi, gente che correva, altri che litigavano perché non riuscivano a salire, altri ancora che provavano a salire senza biglietto. Monopattini, biciclette ovunque. NO, RAGAZZI, LASCIATE PERDERE!

− Alcune persone hanno iniziato ad arrabbiarsi e urlare; per un attimo ho pensato che si arrivasse alle mani, perché tutti spingevano, uno addosso all’altro. Scene da carro bestiame. Ho pensato: “Se mi sento male qui, mi calpestano”. Era diventata quasi una questione di vita o di morte salire su quel bus. Sono rimasta scioccata. Lascio il mio posto ad altri: da domani andrò al lavoro in macchina.

− Disastro annunciato: due mesi così saranno una follia!

− Gente che rientra dal lavoro e deve anche lottare per riuscire a tornare a casa. Ma come si fa ad accettare una cosa del genere?

Esatto! Come si fa ad accettare una cosa del genere???
Dove sono la Regione e i sindaci?
Dov’è finita la Città Metropolitana?

Gli esaltanti comunicati stampa hanno lasciato il posto alla jungla.

Vergato, 22 luglio 2025
Comitato per la Ferrovia Porrettana

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