giovedì 31 luglio 2025

Il presunto stupro al RenoSplash decreta il divorzio fra Marzabotto e il festival. Durante il Consiglio comunale di ieri l’amministrazione ha comunicato ufficialmente la sospensione della collaborazione con gli organizzatori.

 Battistini:  “ Soddisfazione per un risultato atteso da centinaia di cittadini che da anni chiedevano la fine di questo scempio”. L’assessora Balzotti: “Reno Splash sospeso per rispetto, non per punire. Serve un cambio culturale” 


Il grave episodio di presunta violenza sessuale avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 luglio al Parco Peppino Impastato di Marzabotto, durante il festival musicale “RenoSplash”, organizzato dall’associazione Montagna del Suono, ha portato alla presa di distanza dell'Amministrazione comunale di Marzabotto dal festival .

Il caso è approdato anche in Senato, con un’interrogazione a firma del Senatore Maurizio Gasparri (FI), che ha denunciato come il festival, già noto per episodi di consumo di droga, si trasformi regolarmente in un rave party. Gasparri ha chiesto chiarimenti al Ministro dell’Interno sulla gestione dell’evento, sui controlli effettuati e sulla mancata sospensione immediata della manifestazione dopo la notizia del presunto abuso.

Il gruppo consiliare "Voce per Marzabotto" a sua volta ha immediatamente  depositato un’interpellanza scritta indirizzata al Sindaco Valentina Cuppi, accusando l’Amministrazione di gravi omissioni: pur avendo richiesto la sospensione dell’evento dopo la denuncia di stupro, la manifestazione è proseguita senza interruzioni, sollevando interrogativi sulla reale volontà di tutelare la sicurezza pubblica.

Il gruppo chiedeva, tra le altre cose:

·         Perché non sia stato disposto uno sgombero immediato;

·         Chi fosse responsabile della sicurezza;

·         Se fosse stata prevista la presenza di una società privata di vigilanza;

·         Se fossero stati effettuati controlli sull’uso di stupefacenti, dato il precedente sequestro di piante di marijuana in un’edizione passata;

·         Per quale motivo l’evento sia tornato nel centro abitato, dopo essere stato spostato a Monte Sole negli anni scorsi. 


Le ragioni che hanno portato alla sospensione del Reno Splash Festival sono state riportate dall’assessora Concetta Balzotti ( nella foto) in risposta all’interpellanza e per chiarire la posizione del Comune: “Non condividiamo pienamente la ricostruzione dei fatti fatta dal gruppo VOCE di Marzabotto, perché la dinamica dell’episodio non è ancora accertata.”

La decisione di interrompere il festival, ha sottolineato, “non è stata presa per cercare colpevoli o puntare il dito, ma per rispetto, vicinanza e assunzione di responsabilità. È ora di smettere di far finta di nulla.”

Balzotti denuncia poi un clima culturale di indifferenza e lassismo, che ha portato a minimizzare comportamenti gravi, soprattutto tra i giovani: “Abbiamo trasmesso il messaggio che qualsiasi cosa facciano, non ci sono conseguenze. Anche tra gli adulti, l’impegno è diventato motivo di scherno.”

In attesa di chiarezza sull’episodio, il Comune esclude per ora il ritorno del festival nella formula attuale: “Anche senza reati accertati, serve una riflessione collettiva. Il cambiamento comincia da noi.”

Infine, l’appello: “Basta arroganza e superficialità. Fermiamoci a valutare, con onestà, dove possiamo fare meglio.”

A margine dell’incontro consiliare, Morris Battistini ( nella foto) ha voluto esternare la sua soddisfazione:

Dopo anni di denunce e interpellanze, Forza Italia Marzabotto annuncia la fine del Reno Splash Festival sul territorio comunale. È il frutto di una battaglia politica lunga 13 anni, ha dichiarato.  “Oggi vincono il buonsenso e la legalità. Abbiamo agito per il bene della nostra comunità,” ha concluso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quanto impegno politico e morale. Tutto presunto. In attesa di indagini?
Per la crescente violenza giovanile metropolitana e quotidiana? Novità?