martedì 31 ottobre 2017

PCI e PRC: “Non ribaltiamo la storia. L'abolizione della ideologia comunista offende i vivi e i morti”.



La messa al bando dei simboli fascisti per la loro testimonianza di stragi, eccidi, orrori e dittature, ha creato una reazione di coloro che attribuiscono le stesse responsabilità al Comunismo. Fra questi il consigliere di opposizione a Marzabotto, Morris Battistini, il quale con una mozione, che verrà discussa oggi in Consiglio Comunale a Marzabotto,  ha chiesto che l'approvazione della sua proposta di 'abolizione del comunismo'.


Della partita ovviamente non potevano 'chiamarsi fuori' il Partito Comunista Italiano e il Partito della Rifondazione Comunista che in un comunicato congiunto scrivono:

Siamo in presenza di un’escalation assai preoccupante che vede una mistificazione storica e culturale ad opera della destra. 
Attraverso mozioni con le quali si chiede “l’abolizione del comunismo”, si sta mettendo in atto la peggiore falsificazione possibile ribaltando la storia italiana e mondiale.
 Quest’ondata scellerata farà tappa nel Consiglio Comunale di Marzabotto dove, nella seduta di oggi martedì 31 Ottobre, si discuterà la mozione di una forza politica di minoranza che propone l’abolizione dell’ideologia comunista. La mozione, di per sé mistificante della realtà storica, approda in un territorio come quello di Marzabotto, simbolo di lotte sanguinose, nel quale i comunisti hanno combattuto duramente per la liberazione dall’occupazione nazi-fascista contribuendo sostanzialmente alla pace e alla libertà del Paese.
La messa al bando del comunismo offende i vivi ed i morti, quei partigiani e quelle partigiane che, da comuniste, hanno combattuto su quelle montagne per sconfiggere l’odio, e la violenza perpetrata dal fascismo.

Il Partito Comunista Italiano di Bologna e Il Partito della Rifondazione Comunista di Bologna stigmatizzano pubblicamente questa micidiale mistificazione e auspicano che il Consiglio Comunale di Marzabotto respinga a gran voce questa ennesima provocazione di chi, in cerca di notorietà, fa una vera e propria opera di revisionismo storico. Rimaniamo in allerta e, qualora non dovesse verificarsi quanto auspicato, siamo pronti a scendere in piazza per impedire il rovesciamento della storia del nostro paese e del nostro territorio.

Cogliamo in ogni caso l’occasione per impegnarci nella costruzione di un’iniziativa pubblica unitaria ed antifascista che investa il territorio del comune di Marzabotto, comune partigiano.

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