I
comuni dell’Appennino bolognese hanno organizzato una esercitazione
per testare le loro capacità di intervento in caso di emergenza.
L'Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese ha inviato:
Si
è svolta venerdì scorso, 13 ottobre, nei comuni dell’Appennino
bolognese una esercitazione che ha simulato una serie di eventi
difficili da gestire da parte della protezione civile, in modo da
testare la capacità di risposta da parte dei comuni.
Gli
organizzatori hanno immaginato dapprima il perdurare di piogge
intense e temporali fino all’allerta meteo rossa, con il successivo
scenario peggiore, quello delle prevedibili esondazioni e frane
collegate a questa situazione. In un secondo momento invece si è
simulato anche un terremoto che coinvolgesse la zona. Lo
scopo di queste esercitazioni è quello di verificare, attraverso
procedure e linguaggi omogenei, l’impiego corretto e coordinato
delle strutture operative.
A
essere coinvolti sono stati i posti di comando, cioè coloro che in
caso di emergenza per primi devono gestire la situazione: i centri
operativi comunali (COC), costituiti dal sindaco e dai funzionari che
per le loro competenze fanno parte del centro, mentre a livello
sovracomunale si attivano i due centri di Gaggio Montano e
Castiglione dei Pepoli (COM, centro operativo mobile) e le relative
strutture. In casi come questi la risposta è data appunto dal lavoro
congiunto delle autorità locali con il prefetto, la Città
metropolitana e l’Agenzia regionale di protezione civile.
Presso
la sede del COM di Castiglione dei Pepoli (che svolge anche il ruolo
di centro comunale) oltre
al sindaco Maurizio Fabbri e al tecnico comunale Nicola Montiglioni
erano presenti anche il comandante dei carabinieri con una nutrita
presenza dei propri uomini, la Polizia Municipale, volontari
dell'Associazione di Protezione Civile di Castiglione, presidente e
vice della Consulta Provinciale di Protezione civile.
A
supervisionare le operazioni erano presenti anche funzionari
dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, interessati di osservare
i sistemi informatizzati utilizzati dall’Unione dei comuni e in
generale la capacità di gestire le emergenze da parte dei comuni.
I
risultati sono stati complessivamente positivi: durante la prova
infatti i centri operativi comunali sono stati in stretto contatto
per gestire piccole problematiche o chiarimenti dell'ultimo minuto,
sono state inoltre redatte dettagliate relazioni che verranno
rielaborate e sintetizzate dai tecnici di dell’Unione per poi
essere illustrate a tutti i nelle prossime settimane.
“Queste
prove sono importanti per rendersi conto di potenzialità e limiti
dei nostri sistemi” spiega
Alessandro
Santoni,
sindaco di San Benedetto Val di Sambro e assessore per l’Unione
alla protezione civile
“Non sono le prime che facciamo, in passato abbiamo spesso
coinvolto anche i cittadini, e non saranno certo le ultime. Come
ovvio c'è molto da migliorare e faremo tesoro sia degli errori che
dei complimenti ricevuti per il lavoro fatto fin ora. L’Unione dei
Comuni dell'Appennino Bolognese è tra le prime a livello regionale
per ciò che concerne la pianificazione e l’informatizzazione, con
strumenti quali il portale cartografico e il sistema di allerta:
tutto ciò è doveroso, vista la fragilità del nostro territorio,
come è doveroso essere sempre all’erta.”
Nessun commento:
Posta un commento