Di
concerto con gli uffici informatici della Città metropolitana di
Bologna, l’Unione ha deciso di rinnovare completamente il sistema
di posta elettronica, che si affida ad un sistema opensource in grado
di funzionare su smartphone, tablet e di condividere agende e
appuntamenti
Romano Franchi |
L'Unione
dei comuni dell’Appennino bolognese informa:
Dal
qualche giorno una novità importante coinvolge tutti i dipendenti e
gli amministratori dell’Unione dell’Appennino bolognese e della
maggior parte comuni che ne fanno parte: aderendo ad un progetto
della Città metropolitana, infatti, il servizio informatica ha
migrato tutte le caselle di posta elettronica sul sistema opensource
denominato Zimbra e già adottato dalla Città metropolitana di
Bologna.
Il
passaggio ha dei vantaggi evidenti rispetto al passato: la posta
elettronica può infatti essere gestita da qualunque dispositivo
connesso ad internet (computer, ma anche smartphone o tablet) senza
più nessun legame fisico con la postazione lavorativa. Questo perché
i dati sono conservati in cloud, cioè gestiti in piena sicurezza
tramite su server remoti che ne garantiscono l’integrità e che li
rendono immediatamente disponibili anche in caso di rottura
accidentale di un pc, per esempio (evenienza non tanto infrequente in
passato). In questo modo dunque un dipendente o un amministratore può
operare in postazioni diverse o addirittura in enti diversi
accedendo comunque alla propria casella. Inoltre il nuovo software
fornisce sistemi di comunicazioni più moderni e veloci quali la
chat, e la possibilità di organizzare riunioni o condivisioni di
lavori e progetti tra colleghi direttamente online.
Inoltre
la scelta dell’opensource (letteralmente “sorgente aperta”,
software cioè che chiunque è libero di modificare senza violare il
copyright), garantisce di raggiungere i risultati senza incidere
troppo pesantemente sui bilanci degli enti perché si paga il
servizio di assistenza ma non il costo del software.
Contestualmente
all’avvio del nuovo sistema, inoltre, si è proceduto a rendere
standard il formato e-mail per tutti i comuni, per facilitare la
comunicazione da parte dei cittadini: ogni dipendente infatti è
stato dotato di un indirizzo e-mail composto da nome, cognome ed ente
di appartenenza, con una codifica immediatamente riconoscibile,
ponendo così fine ad una situazione un po’ caotica in cui comuni
confinanti potevano gestire gli indirizzi e-mail secondo regole
diverse e talvolta difficilmente comprensibili. Si è resa più
semplice anche la gestione di quegli indirizzi impersonali (quali per
esempio urp@comune…ragioneria@comune… tributi@comune...) che
possono essere gestiti contemporaneamente da più dipendenti.
“I
tempi cambiano in fretta e anche le amministrazioni pubbliche devono
farlo” commenta il presidente dell’Unione Romano Franchi.
“Con il nuovo sistema da un lato abbiamo integrato maggiormente
i comuni dell’Unione, che adesso - grazie al supporto della Città
metropolitana - utilizzano lo stesso sistema di posta. Dall’altro
crediamo di aver agevolato anche la cittadinanza perché una posta
elettronica più efficiente vuol dire una comunicazione più
efficiente e veloce, come oggi giustamente siamo abituati a
richiedere”.
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