L'Unione
dei comuni dell’Appennino bolognese ha inviato:
L’Emilia-Romagna
si è ufficialmente candidata a ospitare nella sede Enea sul lago
Brasimone, nel territorio di Camugnano, un centro di ricerca europeo
per testare la produzione di energia attraverso nuove tecniche quali
quelle della fusione nucleare. “Si tratta di un primo passo
importante – ha commentato il sindaco di Camugnano Alfredo
Del Moro – La strada da percorrere è ancora lunga ma siamo
partiti con il piede giusto”.
Il
progetto in questione si chiama Divertor Tokamak test (DTT), vale
complessivamente 500 milioni di euro ed avrebbe sicuramente ricadute
positive sul territorio montano dell’Appennino bolognese. Qui
infatti nel luglio scorso un convegno organizzato a Castiglione dei
Pepoli dal sindaco Maurizio Fabbri aveva fatto confrontare
intorno a un tavolo diversi attori coinvolti dal progetto: oltre ai
sindaci del territorio, il sindaco metropolitano Virginio Merola,
uno dei primi a lanciare l’idea, la Giunta della Regione
Emilia-Romagna rappresentata dall’assessore Palma Costi, il
parlamentare Gianluca Benamati,
il
presidente dell’Enea
Enrico Testa.
Dalle
parole si è passati ai fatti, visto
che con un delibera la giunta dell’Emilia-Romagna non solo la
Regione si candida ad ospitare l’impianto pilota del progetto,
attualmente in fase di istruttoria presso la Commissione Europea, ma
prevede di mettere a bilancio le risorse necessarie a sostenerlo,
pari ad almeno 15 milioni di euro in 7 anni. La delibera inviata al
Ministero dello Sviluppo economico e all’Enea
è frutto di una scelta fortemente condivisa: a sostenerla infatti
c’è sia l’Università di Bologna, che ha manifestato l’interesse
a partecipare al progetto, che la Regione Toscana.
Lo
stesso sindaco Fabbri non nasconde la soddisfazione sia per i tempi
stretti entro cui si è arrivati a questa candidatura, sia per il
numero di enti scesi in campo “dobbiamo ringraziare la Regione
Emilia-Romagna per la serietà e la velocità dimostrata, ma anche il
governatore della Regione Toscana Enrico Rossi per il sostegno
ufficiale alla candidatura del centro del Brasimone. Ho trovato in
questi mesi una sponda forte con il sindaco di Prato Matteo Biffoni e
l'assessore regionale Stefano Cioffo. Hanno compreso appieno il
valore del progetto e le ricadute positive per tutto l'appenino
tosco-emiliano".
Tutta
l’Unione dei comuni dell’Appennino, in primis il presidente
Romano Franchi, approva questo passaggio: “Abbiamo
sostenuto il progetto sin da principio. Anche perché c’è la
consapevolezza da parte dei sindaci che questo tipo di ricerca non
solo porta sviluppo economico, ma in futuro potrà anche fornire
risposte a tanti problemi energetici e ambientali attuali”.
L’obiettivo di lungo periodo infatti è quello di costruire
centrali che producano energia pulita e inesauribile, senza pertanto
scorie o rischi di inquinamento. Centrali che saranno rese possibili
solo se il DTT raggiungerà il suo scopo principale, che è quello
di sviluppare materiali adatti a
resistere ad alte temperature e capaci di funzionare in condizioni
estreme.
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