martedì 15 agosto 2017

Sasso Marconi. Signor sindaco cosa ne pensi del ritorno in Egitto del console italiano ?


Da Dante Franchi

Sulla facciata del Comune di Sasso Marconi fa tutt'ora bella mostra di sé un più che opportuno striscione con il quale si chiede verità e giustizia per questo sventurato giovane connazionale.

È di queste ore la notizia che il governo a guida PD ha deciso di rimandare l'ambasciatore che era stato ritirato pur senza che verità e giustizia siano state raggiunte. Anzi.
Aspettiamo di conoscere a questo proposito il giudizio del Sindaco e della amministrazione circa questa più che discutibile scelta operata nel momento in cui gli italiani sono in ferie.

Questo è il testo integrale del comunicato della famiglia Regeni:

 "La famiglia Regeni esprime la sua indignazione per le modalita', la tempestica ed il contenuto della decisione del Governo italiano di rimandare l'ambasciatore al Cairo. Ad oggi, dopo 18 mesi di lunghi silenzi e anche sanguinari depistaggi, non vi e' stata nessuna vera svolta nel processo sul sequestro, le torture e l"uccisione di Giulio.
Si ignora il contenuto degli atti, tutti in lingua araba, inviati oggi, dal procuratore Sadek alla nostra procura, invio avvenuto con singolare sincronia mentre il governo ordiva l'invio dell'ambasciatore Cantini. 
La Procura egiziana si e' sempre rifiutata di consegnare il fascicolo sulla barbara uccisione di Giulio ai legali della famiglia, cosi violando la promessa pronunciata il 6/12/2017 al cospetto dei genitori di Giulio e del loro legale Alessandra Ballerini.
La decisione di rimandare ora, nell'obnubilamento di ferragosto l'ambasciatore in Egitto ha il sapore di una resa confezionata ad arte.
Sappiamo che il popolo Giallo di Giulio, le migliaia di persone che hanno a cuore la sua tragedia e la dignita' di questo paese, sapranno stare dalla nostra parte, dalla parte di tutti i Giuli e le Giulie del mondo e non si faranno confondere. Solo quando avremo la verita" sul perche' e chi ha ucciso Giulio, quando ci verranno consegnati i suoi torturatori e tutti i loro complici, solo allora l'ambasciatore potra' tornare al Cairo senza calpestare la nostra dignità”.


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