Trent'anni
di ricerche, prove, alti e bassi e l'idea-invenzione dell'ingegner
Romano Franceschelli, fondatore della 'Tecnologie FRB' di Borgonuovo,
sta diventando una realtà: produzione di energia elettrica tramite
un dispositivo gravi – centrifugo. L'innovazione consiste
nell'utilizzare la forza gravitazionale e la forza centrifuga
prodotta da una asta porta peso con un carico di 10 chilogrammi, per
dare movimento a un carrello la cui corsa aziona un generatore.
Dopo un primo impulso 'esterno' per avviare il meccanismo, il
complesso è in grado, non solo di autoalimentarsi, ma di produrre
una quantità di energia in eccesso, quindi da cedere per un altro
utilizzo.
Regazzi e Franceschelli |
Trent'anni
di cambiamenti, perfezionamenti, di modifiche al fine di arrivare
alla struttura capace di dare il risultato voluto e reggere in modo
adeguato alle notevoli forze fisiche dell'invenzione. L'alba del
giorno tanto atteso da Franceschelli è arrivata: “Le ultime
prove,” spiega l'inventore, “ hanno dato un utile energetico pari
allo 0.10 e cioè, alla spesa energetica dell'attrezzatura indicata
come 1 si registra una produzione pari all'1.10. Ma l'obiettivo”
sottolinea Franceschelli fiducioso, “è arrivare al raddoppio
rispetto al consumo e cioè se consideriamo 1 l'energia di utilizzo,
deve essere 2 quella prodotta. La strada su cui camminare è comunque
tracciata”. Romano spiega poi che il punto su cui lavorare è il
'fine corsa del carrello' necessario per ripetere il tragitto
generativo di energia. “ Il consumo energetico nei 'due punti
morti' è ancora troppo elevato, precisa Franceschelli che è tanto
sicuro del risultato e delle possibilità di ottimizzare la sua
macchina che ha avviato le pratiche per brevettare, oltre all'idea,
come già fatto, l'invenzione. Sta ora valutando quali paesi indicare
nei brevetti.
“Certo,”
stigmatizza Franceschelli, “ lo Stato potrebbe anche darmi una
mano. Non lasciarmi solo. Si parla tanto di sostenere la ricerca, ma
poi chi ha l'idea e la voglia di spendersi per ciò in cui crede, è
snobbato, trattato come un visionario e quindi ritenuto un
approfittatore”. Precisa poi di essere in cerca di finanziatori per
dare corpo alle ulteriori ricerche, necessarie per arrivare
allaquantità voluta di energia prodotta. “C'è già un arabo
interessato,” precisa Franceschelli, “ma a me piacerebbe che il
risultato fosse europeo e ancor meglio italiano”.
Affianca
il ricercatore l'ingegnere elettronico Massimiliano Bettucchi che
rileva compiaciuto i dati energetici e segue il lavoro dei
rifasatori in azione per la trasformazione dell'energia prodotta,
simile a quella dell'eolico, in quella alternata per l'utilizzo
comune.
Franceschelli
ha poi il pieno appoggio dell'amico Mauro Regazzi, anch'egli
imprenditore, il quale vede la proposta di assoluto interesse
generale. “ Un mini dispositivo potrebbe essere collocato a
servizio di una abitazione e si potrebbe così avere energia in ogni
situazione e superare i pericoli di black out”.
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