Ancora
attivo l'incendio di Monte Pero a Vergato iniziato nella notte di
martedì scorso. Oggi è entrato in azione un Canadair e un
elicottero.
L'incendio
ha attraversato
circa 40 ettari di bosco, perlopiù querceti. Qualche scoppio ha
interessato Monte Pero. Le fiamme hanno probabilmente incontrato
munizioni e residuati bellici risalenti al secondo conflitto
mondiale.
La
strada Sp25 Vergato-Zocca rimane al momento chiusa.
Nel pomeriggio di ieri era stata evacuata una seconda casa in
località Spettola, ma nel pomeriggio l'allarme è rientrato e la
donna di 55 anni che vi alloggiava ha potuto fare rientro
nell'abitazione.
I Consiglieri BIGNAMI-EVANGELISTI-ULIANI e ARGENTIERI hanno inviato un loro comunicato dal titolo “LA REGIONE SI DOTI DI UN MEZZO CANADAIR E VENGA POTENZIATO IL CONTROLLO ANCHE NEI MESI AUTUNNALI” in cui hanno scritto:
Atti ispettivi sono stati presentati a tutti i livelli sugli incendi di natura verosimilmente dolosa che stanno devastando i boschi tra Vergato e Cereglio, sull’Appennino bolognese. I documenti portano la firma del capogruppo regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami, della consigliera metropolitana di Uniti per l’Alternativa, Marta Evangelisti, dei consiglieri comunali Giuditta Uliani di “Noi Voi Vergato” e Giuseppe Argentieri di “Vergato cambia musica”.
Al centro della riflessione, tra l’altro, il fatto che la Regione Emilia-Romagna pare non disponga di un mezzo Canadair “tanto che per l’incendio in questione si sarebbe utilizzato un mezzo proveniente da Genova e che, durante le operazioni di spegnimento, proprio a causa della provenienza del mezzo, lo stesso è dovuto rientrare a Genova per un cambio pilota, con tutte le conseguenze che ne derivano in ordine alla tempestività dell’intervento”, spiegano i consiglieri che sollecitano dunque la Regione a dotarsi di questo indispensabile mezzo data anche l’estensione dei territori boschivi presenti in Emilia-Romagna.
Secondo i consiglieri, inoltre, “le analisi sulle precedenti campagne estive di svolgimento delle attività antincendio boschivo, evidenziano che non è sufficiente, per la piena tutela del patrimonio boschivo un periodo ristretto. Occorre individuare tempi di svolgimento delle attività più ampi che coprano periodi più lunghi, visti anche i noti cambiamenti climatici che ci stanno interessando, e il perdurare della siccità e delle straordinarie ondate di caldo torrido”. Senza dimenticare l’obbligo dei Comuni di censire annualmente i terreni percorsi dal fuoco, i consiglieri chiedono inoltre, nelle rispettive sedi di competenza, di “sollecitare il Governo centrale, affinché provveda ad una estensione della vigilanza antincendio boschiva, anche per tutto il periodo autunnale, visto il grave periodo di siccità che sta vivendo il nostro territorio”. Si chiede poi di sapere quale sia lo stato di attuazione della normativa per il contrasto agli incendi dolosi e quali azioni si intenda assumere per una prevenzione di tipo continuativo anche attraverso la pulizia dei boschi e delle aree a rischio.
Infine i consiglieri non mancano di sottolineare la necessità di affrontare la questione strutturale del personale sotto organico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco oltre che di dotare il personale addetto al controllo di aree boschive e di pregio nei parchi nazionali, regionali e comunali, di moderni mezzi quali strumenti di video sorveglianza o droni in grado di consentire una maggiore efficacia dei controlli. Un potenziamento sempre più necessario e a cui in questa circostanza si è riusciti a supplire grazie all’impegno dei tanti volontari che si sono attivati per risolvere l’emergenza.
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