Scoperti i messaggi cellulari della sindrome da neurotossicità
AUSL informa:
È sufficiente attendere appena un'ora, dal momento
dell'infusione delle CAR-T - terapie cellulari avanzate che utilizzano le
cellule del proprio sistema immunitario per combattere i tumori ematologici -
per capire se il paziente rischia di sviluppare neurotossicità nei giorni
successivi.
Una novità resa possibile da strutture biologiche
grandi appena 100 nanometri: le vescicole extracellulari. È quanto emerge da
uno studio scientifico dell'Irccs Policlinico di Sant'Orsola di Bologna,
pubblicato sul Journal of clinical investigation.
I ricercatori della Piattaforma Ibt (Immunobiologia dei
trapianti e delle terapie cellulari) hanno scoperto un metodo per prevedere con
diversi giorni d'anticipo la probabile insorgenza dell'Icans, ovvero la
sindrome da neurotossicità associata a terapia con cellule immunoeffettrici, un
effetto collaterale che interessa circa un terzo dei pazienti oncoematologici
trattati con le CAR-T e che si manifesta a 5-7 giorni di distanza
dall'infusione sotto forma di confusione, disturbo del linguaggio, disturbo
motorio e convulsioni. Nei casi più gravi può portare al coma o al decesso.
La ricerca dimostra che un'alta concentrazione di vescicole
extracellulari nel sangue, misurata a un'ora di distanza dall'infusione della
terapia cellulare, si correla fortemente allo sviluppo della sindrome entro la
settimana successiva.
Conoscere in anticipo il probabile sviluppo di questa
complicanza consente non solo di modulare per tempo la risposta terapeutica, ma
anche di accorciare i tempi di degenza. Al momento, infatti, i pazienti restano
ricoverati per circa due settimane a scopo precauzionale: grazie a questa
novità, i casi ritenuti non a rischio potranno invece essere dimessi in
sicurezza. "Si tratta di un risultato eccezionale, un ulteriore passo in
avanti per una terapia che rappresenta una delle frontiere più innovative e
promettenti nella lotta a mielomi e linfomi", commenta Francesca Bonifazi,
direttrice della Piattaforma di Immunobiologia dei trapianti e delle terapie
cellulari e dell'unità operativa complessa "Trapianto e Terapie Cellulari
in Ematologia" dell'Irccs.
1 commento:
“ utilizzo di cellule del proprio sistema immunitario.” Diamo credito ai testimoni di Geova o al sangue dei non vaccinati covid? Non sono medico ne ricercatore e questo articolo crea solo “confusione” senza nessuna spiegazione logica e comprensibile.
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