L’Azienda USL di Bologna informa:
Aumenta il numero di persone seguite dai servizi per le dipendenze patologiche che fanno uso di crack, mentre si riduce il divario tra uomini e donne in carico. Si conferma, inoltre, la necessità di un intervento precoce e proattivo per il trattamento delle dipendenze.
È quanto emerge dal Rapporto
sulle dipendenze patologiche nell’area metropolitana di Bologna,
presentato oggi, 14 marzo 2025, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore. Il
documento, curato dall’Osservatorio epidemiologico dipendenze dell’Azienda USL
di Bologna e coordinato dall’UOC Dipendenze Patologiche diretta da Marialuisa
Grech, è stato al centro dell’annuale incontro tra professionisti e operatori
del settore.
I dati: quasi 4.000 persone in carico
nel 2024
Nel 2024, i servizi per le dipendenze hanno seguito
complessivamente 3.889 persone:
- 2.534
per dipendenza da sostanze stupefacenti illegali,
- 1.073
per dipendenze da sostanze legali, principalmente alcol,
- 282
per gioco d’azzardo patologico.
Particolare attenzione è stata posta
sull’aumento delle persone che consumano crack, passate da 353 nel 2023 a 456 nel 2024. La
maggioranza di loro è di sesso maschile (circa il 75%) e ha un’età media di 45
anni.
Sempre più donne in carico e un
aumento degli utenti irregolari
Si registra una crescita nel numero
di donne seguite dai servizi, così come un aumento della quota di persone senza
fissa dimora o non residenti, che si rivolgono soprattutto al SerDP Pepoli,
struttura a bassa soglia d’accesso.
Tra le persone sotto i 25 anni
seguite dai servizi, 169 sono state prese
in carico nel 2024, con il 38%
di nuovi accessi. Molti di loro chiedono aiuto per problemi legati
all’uso di eroina o cocaina.
Eroina, alcol e cocaina le sostanze
più dichiarate
L’eroina rimane la prima sostanza
d’abuso dichiarata, seguita da alcol e cocaina. Se il numero di assuntori di
eroina resta stabile, è in crescita costante quello di chi consuma alcol e
cocaina, o entrambe le sostanze.
Il
rapporto conferma, infine, l’efficacia della collaborazione tra i servizi
pubblici, gli Enti del Terzo Settore e le comunità terapeutiche, con accordi
mirati a favorire il reinserimento socio-lavorativo delle persone in cura.
Nessun commento:
Posta un commento