Un'imponente
operazione della Guardia di Finanza di Bologna ha portato alla scoperta e allo
smantellamento di un articolato sistema di evasione fiscale legato al fenomeno
delle partite IVA "apri e chiudi". Le indagini hanno condotto al
sequestro di beni di lusso per oltre 2 milioni di euro e di sei immobili
riconducibili a tre imprenditori cinesi operanti nelle province di Bologna e
Firenze.
Secondo
quanto accertato dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria,
gli imprenditori avevano creato una rete di sette aziende intestate a
prestanome, sfruttando la collaborazione di professionisti locali. Le società,
attive per brevi periodi (generalmente non oltre i due anni), operavano nel
settore della moda e fornivano servizi di confezionamento per note aziende
italiane senza adempiere agli obblighi fiscali. Una volta accumulati ingenti
guadagni, venivano chiuse e sostituite da nuove imprese intestate ad altri
prestanome, eludendo così il fisco.
Gli
accertamenti hanno rivelato un'evasione complessiva di circa 14 milioni di
euro, attraverso reati tributari e operazioni di riciclaggio. Il meccanismo
prevedeva l'emissione di fatture false per circa 6 milioni di euro, attraverso
quattro società cartiere gestite da prestanome cinesi. Queste società, di fatto
inattive, servivano esclusivamente a generare documenti fittizi per abbattere i
ricavi e ridurre il carico fiscale.
Le
somme illecitamente accumulate venivano poi "ripulite" mediante
sistematici prelievi dai conti correnti aziendali e trasferimenti di denaro per
oltre 2,6 milioni di euro verso altre società riconducibili agli indagati.
Inoltre, i proventi venivano impiegati per l'acquisto di beni di lusso per un
valore di oltre 9 milioni di euro, tra cui orologi di prestigiosi brand come
Rolex, Audemars Piguet e Patek Philippe, oltre a borse di alta moda, facilmente
rivendibili senza obblighi di tracciabilità. La vendita di soli sette orologi,
ad esempio, ha fruttato 263 mila euro, parte dei quali reinvestiti
nell'acquisto di due appartamenti.
L'indagine
ha consentito all'Autorità giudiziaria di Bologna di emettere un decreto di
sequestro preventivo d'urgenza, convalidato successivamente dal Giudice per le
Indagini Preliminari. L'operazione ha portato al sequestro di 63 orologi di
lusso per un valore di quasi 2 milioni di euro, 117 borse firmate – tra cui 26
Hermes per un valore di circa 500 mila euro – oltre a due autovetture e sei
appartamenti situati tra le province di Bologna e Milano.
L'operazione rappresenta un duro colpo ai meccanismi di evasione fiscale nel settore della moda, confermando l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto ai reati economico-finanziari e al riciclaggio.
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