giovedì 20 marzo 2025

Maxi evasione fiscale con il sistema delle partite IVA "apri e chiudi": sequestrati beni di lusso per oltre 2 milioni di euro

 



Un'imponente operazione della Guardia di Finanza di Bologna ha portato alla scoperta e allo smantellamento di un articolato sistema di evasione fiscale legato al fenomeno delle partite IVA "apri e chiudi". Le indagini hanno condotto al sequestro di beni di lusso per oltre 2 milioni di euro e di sei immobili riconducibili a tre imprenditori cinesi operanti nelle province di Bologna e Firenze.

Secondo quanto accertato dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, gli imprenditori avevano creato una rete di sette aziende intestate a prestanome, sfruttando la collaborazione di professionisti locali. Le società, attive per brevi periodi (generalmente non oltre i due anni), operavano nel settore della moda e fornivano servizi di confezionamento per note aziende italiane senza adempiere agli obblighi fiscali. Una volta accumulati ingenti guadagni, venivano chiuse e sostituite da nuove imprese intestate ad altri prestanome, eludendo così il fisco.

Gli accertamenti hanno rivelato un'evasione complessiva di circa 14 milioni di euro, attraverso reati tributari e operazioni di riciclaggio. Il meccanismo prevedeva l'emissione di fatture false per circa 6 milioni di euro, attraverso quattro società cartiere gestite da prestanome cinesi. Queste società, di fatto inattive, servivano esclusivamente a generare documenti fittizi per abbattere i ricavi e ridurre il carico fiscale.

Le somme illecitamente accumulate venivano poi "ripulite" mediante sistematici prelievi dai conti correnti aziendali e trasferimenti di denaro per oltre 2,6 milioni di euro verso altre società riconducibili agli indagati. Inoltre, i proventi venivano impiegati per l'acquisto di beni di lusso per un valore di oltre 9 milioni di euro, tra cui orologi di prestigiosi brand come Rolex, Audemars Piguet e Patek Philippe, oltre a borse di alta moda, facilmente rivendibili senza obblighi di tracciabilità. La vendita di soli sette orologi, ad esempio, ha fruttato 263 mila euro, parte dei quali reinvestiti nell'acquisto di due appartamenti.

L'indagine ha consentito all'Autorità giudiziaria di Bologna di emettere un decreto di sequestro preventivo d'urgenza, convalidato successivamente dal Giudice per le Indagini Preliminari. L'operazione ha portato al sequestro di 63 orologi di lusso per un valore di quasi 2 milioni di euro, 117 borse firmate – tra cui 26 Hermes per un valore di circa 500 mila euro – oltre a due autovetture e sei appartamenti situati tra le province di Bologna e Milano.

L'operazione rappresenta un duro colpo ai meccanismi di evasione fiscale nel settore della moda, confermando l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto ai reati economico-finanziari e al riciclaggio.

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