Da
Mongardino a Firenze 'a piedi', seguendo il tracciato storico della
Via degli Dei. L'intero percorso appenninico di oltre 100 chilometri
è stato terminato in sette giorni, durante i quali, oltre a dover
camminare, si doveva anche predisporre il campo per il pernottamento
in tenda. Protagonisti 9 giovanissimi studenti della 4a F di Fontana:
Elettra, Anna, Lola, Laura, Amy, Ernesto, Leo, Samuele e Riccardo. Il
più giovane ha 7 anni, il più vecchio ( si fa per dire) 11. La
bella scolaresca è stata accompagnata da tre genitori, un
'fratellone', Matteo, e un cane, Conan.
I
piccoli protagonisti dell'impresa parlano con entusiasmo: è stata la
loro grande trasferta a Firenze, indagando boschi e camminando su un
tracciato che stupiva per la sua vetustà. La cosa che è rimasta più
impressa però, dicono, non è stata la fatica ma il piacere di
mangiare, perchè era reso molto desiderato e saporito dal grande
consumo di energie e particolarmente piacevole perchè consumato in
comitiva: “Abbiamo mangiato soprattutto carne, per lo più
acquistata lungo il tragitto,” spiega subito Ernesto, quasi
riassaporando i bocconi di allora. “Sono stati sette giorni molto
belli”.
Non
sono però mancate le sorprese. “ Alla notte sentivamo gli animali
anche di grande stazza camminare attorno alla tenda,” racconta
ancora Ernesto. “Non avevo paura ma per dormire mi mettevo il
materassino sulla testa e ritrovavo un bel silenzio conciliante”.
Anche Leo ritorna sui pasti. “Arrivati a Firenze, abbiamo mangiato
ciascuno una grande fiorentina. La penultima giornata di cammino
abbiamo divorato una montagna di patatine e in una occasione abbiamo
anche preparato la cena alla griglia, utilizzando per le braci rami
verdi. Poi tante volte al ristorante”.
Lola
e Amy aggiungono: “ Abbiamo cantato tanto. Cantare ci aiutava ad
andare avanti. A gruppi abbiamo inventato canzoni e parodie. Passando
da Monte Sole abbiamo cantato a lungo Bella Ciao. Nelle soste abbiamo
giocato a volte anche con la penitenza per chi perdeva. Silvia per
penitenza ha dovuto arrampicarsi su un albero”, hanno concluso
divertite le due camminatrici.
Rafaela
( di origine spagnola), una delle mamme che hanno accompagnato la
comitiva, spiega che l'idea di destinare la vacanze dei ponti della
Liberazione e del primo maggio all'impresa ludico-sportiva è venuta
a un altra mamma, a Silvia, e la proposta è stata subito accolta
perchè stimolante. “ Il trasferimento è stato meraviglioso
perchè fatto insieme ai ragazzi,” spiega papà Matteo. “E' stata
anche una bella parentesi educativa perchè i nostri figli hanno
fatto gruppo e condivisione. Soprattutto hanno verificato i loro
limiti, verificato l'utilità della solidarietà e della
partecipazione. Tutto questo li ha resi più responsabili. . Anche
per noi genitori è stata una bella lezione. Siamo tutti cresciuti”.
Il
proposito è di non limitarsi a questa prima esperienza, ma di
programmare altre camminate.
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