Dopo
il successo del 2015, è tornata la mostra di Emilio Veggetti,
imperdibile per gli amanti della natura e del territorio
dell’Appennino
“I
giganti dell’Appennino” , la mostra degli alberi più grandi
e importanti dell’Appennino è stata inaugurata ieri nella Sala
della Biblioteca del Comune di Monzuno. Rimarrà aperta fino al 27
maggio, con aperture il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12 e
dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12. In altri
orari è possibile organizzare la visita su appuntamento, chiamando
il numero 338 5055363.
In
realtà si tratta di una seconda edizione, come ha spiegato il
curatore della mostra nonché autore delle fotografie Emilio
Veggetti ( a destra nella foto con l'assessore Pavesi) . “Dopo la mostra
del 2015, siamo rimasti stupiti dal notare le centinaia di firme sul
libro dei visitatori, e soprattutto abbiamo continuato a ricevere
richieste di riproporla da parte di chi non era riuscito a vederla. A
questo punto abbiamo pensato, con il supporto dell’amministrazione
comunale di Monzuno, di concedere un bis”.
La
mostra fotografica è dedicata ad alcuni tra gli alberi più belli
che popolano l’Appennino. In quasi 40 anni di lavoro nel settore
forestale, Veggetti ha avuto modo, durante i sopralluoghi, di
apprezzare e immortalare esemplari arborei di grande interesse
naturalistico, sia per le dimensioni imponenti, sia per la notevole
età della pianta stessa. Ma la vera attrazione è la profonda
conoscenza che Veggetti ha dell'Appennino. Conoscenza da lui appresa
nel soddisfare la sua naturale curiosità e accumulata nel tempo
tanto da farne un vero 'libro' prezioso che egli sa raccontare con
semplice naturalezza. Ciò stupisce e affascina l'interlocutore che
ascolta Veggetti parlare di ere e di fasi geologiche riportandole al
racconto di una favola bella.
La
mostra è costituita da circa 250 foto di alberi, le più
rappresentative selezionate su circa 4.000 immagini, fotografate
dall’inizio degli anni settanta fino ad oggi. Molti di questi
esemplari arborei sono stati ripresi nelle quattro stagioni
dell’anno, anche per mettere in risalto le modificazioni cromatiche
e morfologiche delle piante. Una sezione della mostra è riservata a
quegli alberi che nel tempo, per cause naturali, accidentali o dovute
all'uomo, non sono purtroppo più presenti sul territorio. Un’altra
parte della sala è dedicata invece alle curiosità e alle stranezze
come quella dei tronchi che nella loro crescita ingoiano o includono
parti esterne come cartelli con indicazioni o addirittura panchine.
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