Silvia
Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, ha presentato
un’interrogazione sul caso dello smantellamento dell’ospedale
locale. “Finta partecipazione alle decisioni durante il Consiglio
comunale aperto”.
Riceviamo:
“Sul
ridimensionamento dell’ospedale di Vergato, in particolare con lo
spostamento del reparto di ortopedia, i cittadini stanno subendo una
doppia beffa. La prima riguarda quella di aver creduto fino
all’ultimo di poter aver voce in capitolo nel processo di
riorganizzazione, la seconda tocca invece gli effetti che questo
smantellamento produrrà sull’intero territorio, creando dei disagi
enormi”. Silvia Piccinini ( nella foto) , capogruppo regionale del Movimento 5
Stelle, ha presentato un’interrogazione sul caso del riordino
ospedaliero dell’Appennino bolognese con particolare riferimento
alla realtà di Vergato e al trasferimento del reparto di ortopedia a
Porretta, oggetto qualche giorno fa anche di una seduta aperta del
Consiglio comunale. “Proprio in quella sede abbiamo avuto la
conferma che il piano di smantellamento dell’ospedale verrà
portato a termine senza che i cittadini possano muovere un dito per
cercare di fermarlo – spiega Silvia Piccinini – Quello, infatti,
che doveva essere un momento di confronto sulle diverse opzioni in
ballo si è rivelato essere una semplice presa di coscienza della
realtà visto che le operazioni di trasferimento sono già iniziate e
a quanto ci risulta già da domani, venerdì 18 maggio, il reparto di
ortopedia sarà trasferito a Porretta”. Ecco perché nella sua
interrogazione la capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle chiede
alla Regione di fermare immediatamente questa politica di
ridimensionamento. “Si tratta di decisioni molto gravi che avranno
ripercussioni molto pesanti – aggiunge Silvia Piccinini - Lo
smantellamento di una struttura ospedaliera di base, completa ed
efficiente, avrà delle conseguenze negative anche sull’economia
del territorio, oltre che sulla vita delle persone. Ecco perché la
Regione dovrebbe chiedere all’AUSL di Bologna di fermare questo
trasferimento almeno nell’attesa di avviare un confronto, questa
volta reale con il territorio e i cittadini. Decisioni di questo tipo
– conclude Silvia Piccinini – non possono essere prese dall’alto
e giustificate solo sulla base di motivazioni economiche”.
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