Non
una moda del momento ma un vero e proprio cambiamento epocale che non
accadeva dalla rivoluzione industriale. Coldiretti: "È la nuova
strada del futuro per giovani generazioni istruite e con voglia di
fare". Ma i terreni agricoli in Italia sono i più cari d'Europa
Cercasi
giovani, forti e motivati: in Italia il lavoro c'è e un esercito di
agricoltori
sta lentamente uscendo dal silenzio: giovani e affascinati
dall'idea di coltivare frutta e verdura, ma anche di
dedicarsi all'allevamento di capre e pecore o riscoprire settori
di nicchia ma ben renumerativi come quello dello zafferano o la
produzione di mirtilli, piante e fiori nei vivai.
Non
avveniva dalla rivoluzione industriale,
è corsa alla terra per quasi 30mila giovani che nel 2016/2017 hanno
presentato in Italia domanda per l'insediamento in agricoltura dei
Piani di sviluppo rurale (Psr) dell'Unione Europea, con ben il 61%
concentrato al Sud e nelle Isole e il 19% al centro e il resto al
Nord.
Non
una moda del momento ma un vero e proprio cambiamento epocale
che emerge dallo studio della Coldiretti ''Ritorno alla Terra''
presentato al primo ''Open Day dell'agricoltura'' italiana per vivere
un giorno da contadino sui trattori, nelle fattorie didattiche, nelle
cucine o con gli animali organizzato in Puglia a Bari nel lungomare
Imperatore Augusto a Bari.
Il lavoro dei sogni? L'agriturismo per un giovane su due
"'È
in atto un cambiamento epocale che
non accadeva dalla rivoluzione industriale",
ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel
sottolineare che ''il mestiere della terra non è più considerato
l'ultima spiaggia di chi non ha un'istruzione e ha paura di aprirsi
al mondo, ma è la nuova strada del futuro per giovani generazioni
istruite e con voglia di fare tanto''. Lo dimostra il fatto che - ha
precisato Moncalvo - le domande ad oggi presentate già superano di
circa il 44% il totale degli insediamenti previsti per l'intera
programmazione fino 2020 secondo l'analisi della Coldiretti sui dati
regionali.
Secondo
un recente
sondaggio Coldiretti/Ixè,
nel 57 per cento dei casi oggi preferirebbe gestire un agriturismo
piuttosto che
lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l'impiegato in
banca (18 per cento).
Cosa fare per aprire un'impresa agricola
Per
sostenere gli aspiranti colleghi imprenditori, i giovani della
Coldiretti hanno costituito anche una speciale task force che opera a
livello territoriale con tutor, corsi di formazione e consigli per
accesso al credito. Un percorso in 10 mosse per avere successo nei
campi: il primo passo è avere un'idea d'impresa ben chiara sulla
tipologia di imprenditore che si intende diventare intorno alla quale
costruire un progetto di sviluppo, poi bisogna studiare bene
territorio, risorse disponibili, mercato, concorrenti e normative
vigenti, quindi si entra nella fase della progettazione vera e
propria con la verifica della fattibilità redigendo con l'aiuto di
adeguati specialisti un business plan in grado di conferire
credibilità al progetto e consentire la richiesta di finanziamento
che rappresenta la quinta tappa del percorso insieme alle verifica
successiva della possibilità di accesso a risorse private o
pubbliche, una volta individuato l'istituto di credito al quale
appoggiarsi o il bando pubblico al quale concorrere.
I finanziamenti di CreditAgri
Le
ultime fasi sono la ricerca delle garanzie necessarie alla
concessione dei finanziamenti anche con la consulenza e la
collaborazione di CreditAgri,
il sistema di garanzia della Coldiretti per le aziende agricole. "Il
traguardo, che diventa poi il punto di partenza dell'impresa, è la
realizzazione del progetto per la quale servono energia, entusiasmo e
concentrazione, oltre a una certa dose di pazienza per l'inevitabile
burocrazia che agli imprenditori agricoli - spiega Coldiretti -
sottrae almeno 100 giorni di lavoro ogni anno".
Terreni agricoli a caro prezzo
Ma
fra gli ostacoli maggiori da superare c'è anche il costo
elevato della terra
visto che - spiega un'analisi Coldiretti su dati Eurostat - la terra
arabile in Italia è la più cara d'Europa
con un prezzo medio di 40.153 euro all'ettaro: si va dai 17.571 euro
della Sardegna ai 30.830 euro della Puglia, dai 40.570 euro del Lazio
ai 42.656 della Toscana, dai 65.759 della Lombardia ai 68.369 del
Veneto fino al record
europeo della Liguria con 108mila euro all'ettaro.
Quanto costa un terreno agricolo
Terreni
agricoli per un valore di 9,9 miliardi in Italia sono in mano alle
amministrazioni pubbliche che hanno addirittura incrementato il
valore di queste attività del 31% negli ultimi quindici anni secondo
l'analisi della Coldiretti su dati Istat.
Eppure
in Italia molte
terre fertili sono il più delle volte sottoutilizzate,
in quanto prive di una conduzione imprenditoriale capace di
valorizzarle adeguatamente, con idee e soluzioni che guardano al
mercato.
Coldiretti
propone di affidare questi terreni ai giovani agricoltori togliendo
alla Pubblica amministrazione il compito improprio di coltivare la
terra, rispondendo alla richiesta di terreni coltivabili che arriva
dalle nuove generazioni di agricoltori e per i quali la mancanza
di disponibilità di terreni da coltivare rappresenta il principale
ostacolo all'accesso al settore.
Aziende agricole troppo piccole: il caso Italia
Se
si considera che la dimensione
media di un'impresa agricola italiana è di circa otto ettari (al
prezzo medio di 40.153 euro all'ettaro) è chiaro che il ''prezzo
d'ingresso'' per un giovane rischia di diventare proibitivo. Per
questo una delle soluzioni consigliate dai tutor della Coldiretti è
di iniziare affittando la terra con una spesa attorno ai 700 euro a
ettaro all'anno, ma che può raggiungere valori molti più alti in
zone pregiate di pianura e collina, magari nelle aree di produzione
dei grandi vini.
L'impegno
economico totale di partenza dipende dal tipo di attività:
dalla coltivazione di frutta e verdura all'allevamento di capre e
pecore fino a settori di nicchia come quello dello zafferano o altri
come la produzione di mirtilli o piante e fiori nei vivai.
Un
avvertimento per
i nuovi imprenditori agricoli: serve tanto impegno, fatica, volontà
e fantasia nell'adottare le più recenti soluzioni tecnologiche e
studiare nuovi canali commerciali per i propri prodotti, comprese le
vendite on line.
da Bologna Today
Nessun commento:
Posta un commento