venerdì 13 aprile 2018

Bignami (Fi): Il no di Enea al Brasimone? Opportunità persa con errori

La giunta resti in dialogo con l’Ente “affinché l’Appennino sia tenuto in considerazione per i prossimi investimenti”

Riceviamo:

'Un’opportunità persa' quella di non diventare la sede del cosiddetto Dtt, il nuovo esperimento per la fusione termonucleare. A pensarla così è nuova sede a Frascati (Roma) e non al centro del Brasimone di Camugnano (Bologna), visto il basso punteggio ottenuto nella selezione.
Per l’Appennino -sottolinea il capogruppo azzurro- è sfumato un sogno, un investimento di 500 milioni di euro, 1.500 nuovi posti di lavoro e un indotto di due miliardi di euro”. Ma il consigliere sottolinea come “il basso punteggio per il centro di Camugnano è derivato dalla lontananza dall’aeroporto (2,5 punti persi su un totale di 5) e da alcuni elementi economici. Nello specifico, è stato assegnato un punteggio basso al valore delle infrastrutture esistenti: il Brasimone ha ottenuto 7,32 punti, contro i 22,49 di Frascati”.
"Particolarmente ridotto - spiega Bignami - sarebbe stato anche il contributo (appena tre punti) portato dall’impegno messo a disposizione "dall'ente territoriale a farsi carico del finanziamento relativo alla preparazione del sito", ovvero dalla Regione.
Quindi Bignami interroga la giunta per sapere “se non si ritenga che l’Appennino abbia perso una preziosa opportunità e se si intenda aprire una riflessione al riguardo sugli errori commessi, anche in relazione al basso punteggio attribuito per il contributo della Regione e al mancato coinvolgimento di tutte le forze politiche e se non si ritenga di dover avviare tempestivamente un dialogo con Enea affinché l’Appennino bolognese e il centro del Brasimone siano tenuti in stretta considerazione per i prossimi investimenti”.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando si partecipa ad una gara tutti quelli che perdono non è sempre perchè hanno fatto errori, bisogna prendere atto che chi vince è migliore. Nel nostro caso Frascati ha la vicinanza dell'aereoporto, viabilità di accesso e strutture esistenti più adatte al nuovo insediamento sperimentale progettato, infine ha messo sul tavolo maggiori risorse per la preparazione del sito.Penso che nella sostanza, data la manifesta inferiorità non si può addebitare ad errori l'essere arrivati quarti su nove finalisti. Osservo che forse gli unici errori sono stati quelli dei vari onorevoli bolognesi che davano per certa la vittoria basandosi sulla speranza di potenti influenze e non sull'esame della validità dell'offerta, ma questo è un atteggiamento frequente, specialmente in campagna elettorale.
Non lamentiamoci se una volta tanto forse ha vinto il migliore.

Anonimo ha detto...

Gli errori ci sono e sono macroscopici.

Le infrastrutture viarie (stradali e ferroviarie) qui in appennino sono sempre state gestite da dilettanti.

A quest'ora, partendo dagli 90, avremmo avuto collegamenti viari (stradali e ferroviari) che avrebbero posto le basi per un accrescimento in termini di sviluppo di piccole medie aziende che al contrario ora soffrono i tempi di trasporto dei prodotti che escono dagli stabilimenti. E di conseguenza un collegamento più veloce dal brasimone. E non solo per l'Enea. Anche per il turismo.

Anonimo ha detto...

“Oggi c'è una cosa che conta ormai più del danaro: il potere. Per non soccombere. Per non essere schiacciati mai”.

Francesco ha detto...

Oltre all'aspetto dei requisiti sulla carta, credo che non si possa non considerare anche la realtà: andando avanti così in quelle zone purtroppo nei prossimi anni non ci sara' via via più nessuno, come poter anche solo pensare che potessero attrarre un centro di ricerca e oltre 1000 posti di lavoro!!