L'Azienda
USL di Bologna informa:
Studiare
i nuovi profili molecolari della malattia di Parkinson, monitorare
l’evoluzione della patologia, inserire i pazienti in un percorso
diagnostico terapeutico assistenziale sono gli strumenti con il quale
l’ISNB combatte il Parkinson.
Confermando
la sua vocazione di ricerca traslazionale, l’ISNB affronta la
malattia di Parkinson partendo da una ricerca in laboratorio,
passando dalla medicina personalizzata, fino ad arrivare a progetti
di miglioramento dell’organizzazione del sistema di presa in carico
del paziente.
L’ISNB
è, infatti, il centro coordinatore di Propag-Ageing, progetto di
ricerca finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon
2020 che vede impegnati 100 scienziati di 5 diversi Paesi. Con il
Propag-Ageing, per la prima volta, la malattia di Parkinson è
reinterpretata in un’ottica più generale che coinvolge l’intero
processo di invecchiamento. Sebbene sia noto che l’età avanzata
rappresenti uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo
della malattia, fino ad oggi non è stata adeguatamente approfondita
la relazione tra le normali alterazioni cellulari/molecolari che
accompagnano l’invecchiamento fisiologico in salute e le
alterazioni che caratterizzano questa malattia.
A
livello locale, l’ISNB ha avviato il ParkLink Bologna, un progetto
di monitoraggio dei pazienti che mira a studiare la malattia nel suo
complesso. I pazienti che danno il consenso a partecipare allo
studio, sono seguiti nel tempo su ogni aspetto della patologia, dal
consumo dei farmaci, agli eventuali ricoveri, fino all’insorgenza
di eventuali altri problemi di salute. Ciò consente la realizzazione
di uno studio epidemiologico e di costruire, quindi, un registro per
monitorare l’evoluzione della malattia e comprenderne meglio le
fasi.
Oltre
alla ricerca, l’ISNB offre servizi di diagnosi, cura e assistenza
garantita da un PDTA dedicato alle persone con malattia di Parkinson.
Il PDTA dell’Azienda Usl di Bologna, creato insieme ai
professionisti dell’ISNB, è il primo e per ora unico in Italia a
garantire, accanto ad una presa in carico sanitaria multidisciplinare
completa, anche una offerta di interventi non strettamente sanitari.
Per la prima volta in Italia, nella équipe multi-professionale sono
coinvolti, sin dalle fasi precoci di esordio della malattia, laureati
in scienze motorie che operano presso una rete di palestre presente
in tutto il territorio metropolitano bolognese. E’ lo stesso
specialista neurologo o il fisioterapista a prenotare direttamente,
in accordo con il paziente, la palestra più comoda e ad avviare un
programma di Attività Fisica Adattata, modellata sulle
caratteristiche specifiche di ogni singolo paziente. Il
movimento svolge, infatti, una azione preventiva nei confronti della
malattia di Parkinson e, combinato con le terapie più avanzate e una
presa in carico multidisciplinare, ne rallenta la progressione.
L’attività fisica regolare, infatti, diminuisce del 43% il rischio
di sviluppare la malattia di Parkinson, e i parkinsoniani che la
praticano riducono del 70% il rischio di cadute.
La
malattia di Parkinson è una delle malattie neurologiche degenerative
più diffuse. In Italia, ogni anno vengono diagnosticati 15.000 nuovi
casi, di cui almeno 1.000 in soggetti con età inferiore ai 45 anni.
Si calcola che in Emilia-Romagna ci siano 18.000 persone con malattia
di Parkinson.
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