L'assessore
regionale Raffaele Donini ( foto), nei cantieri del nuovo People mover( la
monorotaia che metterà in comunicazione veloce l'aeroporto di
Bologna con il quartiere fieristico), per una verifica sull'andamento
dei lavori, è stato interrogato dai cronisti locali in merito alle
prospettive di viabilità locale fra cui le soluzioni del nodo di
Rastignano e di quello di Casalecchio di Reno.
Mentre
per il primo non ci sono problemi, se non quelli logistici per
l'impegnativa area di attraversamento (è stato realizzato il primo
lotto e il secondo è già alla fase 'starter'), per Casalecchio il
discorso è diverso: i lavori per l'interramento delle Porrettana
potrebbero partire all'inizio del 2020 e non alla fine del 2018 o
all'inizio del 2019 come dichiarato più volte. 'Chi la slonga a la
scheimpa', dice un noto detto popolare bolognese, anche perchè di
mezzo ci saranno le elezioni amministrative che potrebbero essere
laceranti per gli attuali equilibri politico-partici e portare altri
intoppi. L'assessore si è anche vantato di aver riportato 'in pista'
l'interramento della ferrovia con la previsione del finanziamento di
110 milioni da parte di Ferrovie, il primo in elenco del miliardo
previsto per questo tipo di interventi della ferrovia. Ma dalla
previsione in bilancio all'avvio dei lavori, l'esperienza insegna, ce
ne passa e non poco. Insomma tutti in avvio fuorchè il nodo di
Casalecchio, anche perchè il raddoppio del binario
Casalecchio-Vignola non ha ostacoli.
Abbiamo
parlato con Nicola Bersanetti ( nella foto) , assessore alla qualità urbana di
Casalecchio di Reno, comune certamente più interessato alla
soluzione del nodo, nella speranza di avere risposte incoraggianti:
Il
2020 sarà veramente la volta buona ? I lavori per l'interramento
della Porrettana a Casalecchio di Reno e la congiunzione senza
interruzione della nuova Porrettana di Sasso Marconi con la
tangenziale di Bologna partiranno?
“Sì,
credo che questa sia la volta buona. Il ministero ha seguito
esattamente quanto indicato dalla Corte dei Conti durante la
precedente delibera Cipe, per cui faccio fatica ad individuare altri
possibili elementi ostativi a quanto approvato dal Cipe durante la
seduta di mercoledì 28 febbraio.
Per
quanto riguarda i tempi, anzitutto si dovrà attendere la nuova
espressione della Corte dei Conti sull’ultima delibera Cipe, poi
l’espletamento della gara da parte di Anas. Senza ulteriori
intoppi, o eventuali ricorsi alla gara, i tempi sono compatibili per
arrivare all’aggiudicazione definitiva nel 2019, a cavallo tra la
fine di questo mandato amministrativo e l’inizio del prossimo.
Quindi
l’avvio dei cantieri non è certamente pensabile nel 2018, mentre è
possibile entro la fine del 2019, più verosimile nel 2020”.
L'annuncio
che all'interramento della statale si aggiungerà quello della linea
ferroviaria è anch'esso al 'palo di partenza' o rimane ancora una
vaga promessa – intenzione ? Cosa c'è di concreto all'orizzonte ?
“Di
concreto ci sono i 100 milioni di euro che la Regione e l’assessore
Donini sono riusciti ad ottenere nell’accordo siglato con FER ed
RFI sul trasporto ferroviario regionale l’11 dicembre 2017.
Questo
ci offre quindi, finalmente, la possibilità di ragionare di
possibili, concrete, soluzioni al superamento del passaggio a livello
di via Marconi e quindi alla ricucitura del centro cittadino che da
sempre, dal Regno d’Italia ad oggi, è tagliato in due dalla
ferrovia.
Siamo
in attesa che nei prossimi mesi RFI ci fornisca alcune ipotesi su cui
ragionare; questo aprirà certamente una fase di riflessione con la
città sulla strada da prendere. Sul fatto che l’interramento della
ferrovia avvenga in parallelo alla parte stradale, benché
auspicabile ed è ciò che chiederemo ad ANAS ed RFI, è tutto da
verificare nella sua fattibilità amministrativa visti i tempi”.
Il
nodo di Casalecchio è oggi l'imbuto viario per le valli del Reno e
del Setta. Risulta quindi un 'freno' allo sviluppo residenziale,
commerciale e imprenditoriale per le due vallate. Mentre il comune di
Casalecchio è impegnato in diversi interventi ( ad esempio
rotatorie) per cercare di alleviare la strozzatura, pare che gli
altri comuni siano assenti in queste attività e facciano anche
sentire poco la loro voce su tale problematica, che incide
negativamente proprio sulle comunità a monte di Casalecchio. Cosa ne
dice ?
“Per
posizione geografica, Casalecchio è da sempre, dagli Etruschi in
poi, crocevia dei collegamenti nord-sud del paese e porta d’accesso
all’Appennino e alla Toscana, quindi è storicamente uno snodo
infrastrutturale. Questa peculiarità ne determina conseguentemente
le criticità, in particolare il traffico d’attraversamento e le
fratture urbanistiche a causa delle infrastrutture, ma anche le
potenzialità in termini di competitività territoriale. Certamente
ridurre le criticità appena citate e aumentare l’accessibilità
dei nostri territori significa aumentarne la competitività, e quindi
l’appetibilità per un più florido sviluppo economico e sociale.
In
realtà credo che tutti si stia facendo la propria parte: tutti gli
importanti passaggi amministrativi svolti negli ultimi anni che ci
consentono oggi di vedere davvero vicina l’aggiudicazione delle
opere e l’avvio dei cantieri sono il frutto della stretta
collaborazione tra Enti Locali, Regione, parlamentari locali e
Ministero”.
L'apertura
del nuovo casello autostradale 'Sasso Marconi Nord' ha fatto
registrare miglioramenti significativi?
“Stiamo
analizzando i dati di attraversamento sulla Porrettana ss 64 grazie
alle spire di rilevamento presenti sul tracciato per misurare
concretamente le percentuali di riduzione del traffico veicolare. Di
primo acchito ci sembra che il Casello stia dando i risultati attesi
con una riduzione vicina al 20%, complessivamente inteso tra auto e
mezzi pesanti.
Non
a caso quel casello, dopo lo spostamento del casello di Sasso Marconi
in località Cinque Cerri, ed il completamento della Nuova Porrettana
non ancora avvenuto, nasce dalla richiesta dei Comuni di Casalecchio
di Reno e Sasso Marconi a Società Autostrade per l’Italia durante
il mandato amministrativo 2004-2009 (sindaci Gamberini e Fabbri),
come soluzione tampone in grado di alleviare parzialmente il mancato
completamento della Nuova Porrettana. Inizialmente infatti il casello
era pensato come provvisorio, in realtà poi ASPI, in parte in
ragione della forte automazione, ha valutato per il suo mantenimento
definitivo, il che è assolutamente positivo e rilevante per la
competitività delle zone produttive al confine tra Casalecchio e
Sasso-Borgonuovo”.
Il progetto:
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